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giovedì 26 novembre 2020

Francesco Capo x BYOBLU -- LA PARTITA IDROSSICLOROCHINA ARRIVA AL CONSIGLIO DI STATO Francesco Capo

 

Una terapia domiciliare efficace contro il Covid-19 è indubbiamente la principale soluzione per uscire fuori dall’attuale emergenza sanitaria, perché eviterebbe il sovraffollamento degli ospedali. “Il Covid-19 si può e si deve curare tempestivamente nelle abitazioni dei pazienti”, lo hanno detto chiaramente molti medici, intervenuti anche su Byoblu, che, durante il picco dell’epidemia, hanno curato i loro pazienti somministrando l’idrossiclorochina.

La bozza del comitato tecnico scientifico

A ormai dieci mesi di distanza dal primo caso di Covid-19 in Italia, invece, non esiste ancora un protocollo di cure domiciliari.
Il dottor Andrea Mangiagalli, medico di medicina generale a Milano, appartenente al gruppo dei medici in prima linea e l’avvocato Erich Grimaldi, intervenuti su Byoblu24, hanno ribadito la necessità di un protocollo di cure domiciliari univoco ed efficace.
Nonostante questa esigenza sia ormai palese, il comitato tecnico scientifico, con la collaborazione del Consiglio superiore di sanità, ha redatto invece una bozza che prescrive a pazienti sintomatici il paracetamolo, cioè la tachipirina, che rischia, come confermato da molti medici, di abbassare le difese immunitarie.
“L’idrossiclorochina, somministrata a determinati pazienti e sotto il controllo medico, ha dato invece ottime risposte”, ha confermato il dottor Mangiagalli.

Gli studi dei medici che hanno utilizzato l’idrossiclorochina

Su questo farmaco permangono ancora le note dell’Agenzia italiana del farmaco, l’AIFA, che non autorizzano il suo utilizzo nella cura del Covid-19. Si tratta, però, come confermato anche dal dottor Mangiagalli, di provvedimenti amministrativi basati su studi randomizzati dell’Organizzazione mondiale della sanità molto discussi, perché condotti su pazienti già ricoverati e in uno stadio avanzato della malattia, quando l’idrossiclorochina non è più efficace.
Oltre a questi studi randomizzati, fortemente criticati anche dalla comunità scientifica, vi sono quelli basati sulla pratica medica, i così detti studi di “real world evidence”, condotti dai numerosi medici che hanno utilizzato l’idrossiclorochina in Italia e in tutto il mondo nei mesi di picco della pandemia. “Non è possibile ignorarli”, hanno ribadito l’avvocato Grimaldi e il dottor Mangiagalli, “specialmente durante un’emergenza sanitaria”.

Attesa la pronuncia del Consiglio di Stato

Grimaldi, con la collega Valentina Piraino, si è fatto promotore del “Comitato di scopo per la cura tempestiva domiciliare del Covid-19” e ha depositato al Consiglio di Stato e al Tar Lazio gli studi di “real world evidence” redatti dai molti medici, come ad esempio il professore Luigi Cavanna, che hanno utilizzato l’idrossiclorochina.
Sulla legittimità o meno della decisione di sospendere l’utilizzo dell’idrossiclorochina per il trattamento del Covid-19 dovrà pronunciarsi il Consiglio di Stato il prossimo 10 dicembre.

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