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giovedì 15 ottobre 2020

Emanuele Canta x Byoblu - NO A NUOVI LOCKDOWN, LA PETIZIONE DI MEDICI DI TUTTO IL MONDO

 

“Great Barrington Declaration”, si chiama così la petizione firmata da diverse migliaia di epidemiologi, scienziati e ricercatori di tutto il mondo con la quale si chiede di porre fine ai lockdown e di adottare un approccio completamente diverso per affrontare il Covid-19. Si chiede di proteggere i più fragili ma di lasciar vivere i più giovani, le persone sane, favorendo il percorso verso l’immunità di gregge ed evitando di devastare l’economia e i rapporti sociali all’interno dei singoli Paesi.


“In qualità di epidemiologi delle malattie infettive e di scienziati della salute pubblica, siamo molto preoccupati per gli effetti dannosi sulla salute fisica e mentale causati dalle politiche adottate dai Governi in materia di COVID-19, e raccomandiamo un approccio che chiamiamo “Protezione Focalizzata”, viene spiegato all’inizio della lettera. L’obiettivo è il raggiungimento dell’immunità di gregge riducendo al minimo il tasso di letalità ed evitando danni economici e sociali. Ma cosa intendono questi medici quando parlano di “Protezione Focalizzata”?

LA PROTEZIONE FOCALIZZATA E L’IMMUNITÀ DI GREGGE

“L’approccio più umano – viene scritto nella dichiarazione – che bilancia i rischi e i benefici nel raggiungimento dell’immunità di gregge, è quello di permettere a coloro che sono a minimo rischio di morte di vivere normalmente la loro vita per costruire l’immunità al virus attraverso l’infezione naturale, proteggendo al meglio coloro che sono a più alto rischio. Noi chiamiamo questa strategia “Protezione Focalizzata”.

L’appello è stato redatto, tra gli altri, dal professor Martin Kulldorff, che insegna medicina all’Università di Harvard, dalla professoressa Sunetra Gupta, docente di epidemiologia ad Oxford e poi ancora dal professor Jay Bhattacharya, esperto di malattie infettive che insegna alla Stanford University Medical School.
Diverse migliaia le firme già raccolte.

NECESSARIO IL RITORNO ALLA NORMALITÀ

“A coloro che non sono vulnerabili dovrebbe essere immediatamente consentito di riprendere la vita come normale – si legge nel documento – Le scuole e le università dovrebbero essere aperte all’insegnamento in presenza. Le attività extrascolastiche, come lo sport, dovrebbero riprendere. I giovani adulti a basso rischio dovrebbero lavorare normalmente, piuttosto che da casa”. E poi ancora: “Dovrebbero essere aperti i ristoranti e le altre attività commerciali. Arte, musica, sport e tutte attività culturali dovrebbero riprendere normalmente”.
È questo l’appello lanciato da medici, scienziati ed epidemiologi di livello indiscutibile, che meriterebbero perlomeno un serio confronto.

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