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mercoledì 9 settembre 2020

x il blog di Maurizio Blondet: Gunther Anders pose la domanda vietata...“La protesta non violenta è sufficiente?”



Dopo una vita di pacifista militante, anzi capo, a fianco di Heinrich Böll, il vescovo Scharf, il teologo Gollwitzer alla guida del grande movimento per la pace che ha combattuto contro l’installazione di missili nucleari nordamericani nel territorio tedesco, Guenther Anders, nel 1987, all’età di 85 anni, scrive un trattato a favore della difesa (del diritto naturale) contro lo Stato che lo stupra.

Violenza sì o no

Notstand und Notwehr, stato d’eccezione e legittima difesa, è altro titolo. A 85 anni, Günther Anders non crede più nei mezzi pacifici, non crede più nella democrazia dei partiti, e lo spiega con una analisi lucidissima: “Che dopo la vittoria dei mass media ci possa essere ancora la democrazia, è l’idea che contesto. La sostanza della democrazia sta potersi fare una opinione propria e, allo stesso tempo, poterla esprimere. Ad esempio, non sono mai stato in grado di esprimere la mia opinione negli Stati Uniti, dove ho vissuto per quattordici anni. Da quando esistono i mass media e le persone nel mondo siedono incantate davanti alla televisione, vengono nutrite di opinione cucchiaio dietro cucchiaio. La frase “avere la propria opinione” non ha più senso. Coloro che sono ingozzati così non hanno più la possibilità di avere un’opinione propria. E’ tanto se consumano altre opinioni. Li si riempie. Delle oche non si può dire siano “nutrite”; la televisione è una forma di alimentazione forzata.

“Se la democrazia è il regime in cui si ha il diritto di esprimere la propria opinione, ora è impossibile a causa dei mass media, nella misura in cui non abbiamo più la nostra opinione e, così facendo, niente di più da esprimere”. L’uomo, continua Anders, non è più un essere superiore dotato di parola [mündig]. Non è più un essere in grado di esprimere la propria opinione attraverso la bocca [mit seinem Munde]. Non è più altro un servo [hörig] capace solo di ascoltare [hören].Ascolta ciò che la radio o la televisione gli fanno ingurgitare, ma non è in grado di risponder loro. La relazione rimane unilaterale. Tale servitù è caratteristica della mancanza di libertà che l’uomo ha creato con la sua tecnica e che gli si rivolta contro […]. Con i mass media è comparsa la figura dell ‘eremita di massa. È seduto, isolato davanti alla sua televisione, e riceve lo stesso nutrimento audio-visivo degli altri. Non si rende conto che quello che ingurgita da solo è il cibo di milioni di altre persone allo stesso tempo ” In un saggio pubblicato sulla rivista austriaca Forvm, Anders pone la questione cruciale: “La protesta non violenta è sufficiente?” Ecco cosa ha scritto: “Se vogliamo garantire la sopravvivenza della nostra generazione e quella delle generazioni future… non ci sono alternative …Ecco perché dichiaro, con dolore ma determinazione, che non esiteremo a uccidere gli uomini che, per mancanza di immaginazione o di cuore, non esitano a mettere in pericolo l’umanità e quindi ad essere colpevoli di crimini contro di essa”.

Montesano ha letto un passo cruciale di Gunther Anders, risalente alla sua presa tragica di coscienza:

La dittatura sanitaria che plutocrati sovrannazionali hanno instaurato, è creata e saldata ossessivamente dai mass media, che 24 ore su 24 saturano le oche di “casi in aumento” di “asintomatici” ma infettanti, di tamponi e di mascherine obbligatorie, di confinamenti e quarantene imposte a scolari e famiglie, di vaccinazioni obbligatorie e abolizione del contante – mentre si attua il progetto della riduzione in miseria della parte di umanità superflua e inquinante, esponendola alla “durezza del vivere” mentre la si addestra all’obbedienza totale a ordini umilianti e arbitrari – conferma oltre ogni limite la precoce, profetica denuncia di Anders: i mass media hanno distrutto la democrazia e abolito il pluralismo.

Raggiunta questa certezza, che si fa? Qual è l’azione politica da attuare per la riconquista della libertà?

La risposta è urgente, perché da vari segni appare che l’ONU, attraverso l’OMS, stia – con l’aiuto dell’influenza stagionale – per imporre un nuovo lockdown: misure più oppressive, blocco delle attività produttive, insomma un collasso ulteriore dell’economia, fallimenti a catena, chiusure di attività, altri milioni di disoccupati, migliaia di suicidi, la fine non solo degli individui, ma delle comunità storiche e nazioni.

Si pone la necessità della legittima difesa contro questo progetto mostruoso e nemico del genere umano. Prima ancora di chiedersi come e con quali mezzi, se sia possibile o no usare la forza, se si vince o si perde – perché può essere dovere civile. Il tema, come vedremo, è posto anche da altre voci – non in Italia dove il dovere civile non esiste (basta guardare Palamara o Berlusconi…), ma in Francia – che pongono domande : siamo in guerra? E chi è il nemico principale?

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