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giovedì 16 luglio 2020

Intervista a Flavio Briatore -- "Il Governo fa solo danni, servirebbe una bella Troika".



L'imprenditore si scaglia contro l'esecutivo "anti imprenditori e anti turismo". E contro i ministri: "Lei davvero assumerebbe uno di questi? Stanno trasformando l'Italia nel Paese delle piccole elemosine".

È tutto così esteticamente curato nel mondo di Flavio Briatore che entrando nei suoi locali ci si aspetta che da un momento all’altro scatti il jingle e che la sua corte di collaboratori – con abbronzatura, pochette nei taschini, bretelle e ciuffo impomatato – inizi con la coreografia, un po’ come a Broadway. E invece ci si trova davanti un uomo dai modi normalissimi, volume della voce blues, nessun picco di adrenalina fuori posto, un caffè e un bicchiere d’acqua come i comuni mortali. Almeno finché non si parla del Governo. “Loro sparano decreti che non servono a niente e creano confusione, hanno destabilizzato un Paese e le grandi città sono vuote”....
HuffPost ha incontrato l’imprenditore nel Principato di Monaco, nel suo nuovo locale Crazy Pizza, e con lui ha analizzato lo scenario della movida dopo la quarantena. “Chi ha locali come me non ha regole certe, non sa quando riaprire, e se mette la musica arrivano i vigili”, la situazione è tra le più difficili di sempre, con un Esecutivo “che si è dimenticato dei giovani e che non pensa a chi fa libera impresa, a chi produce”.  Con il lockdown “hanno chiuso tutto indistintamente, anche le attività che sarebbero potute restare aperte evitando gli enormi danni prodotti”.  
Il bilancio della estate nell’epoca del Covid non sembra roseo. Quale sarà la sorte di ristoranti, spiagge e discoteche dello Stivale? 
Non ci sono certezze, ancora oggi non sappiamo cosa succede in Sardegna, se possiamo aprire, per cui il grosso problema che ha l’imprenditore è questo. Loro (il Governo, ndr) non capiscono che se devi aprire un posto hai bisogno di case per i dipendenti, di fargli i contratti, di tutelare quelli che hanno un posto di lavoro. Io ho molti locali in Sardegna e ancora non so cosa devo fare.  
Il ministro della Salute ha esteso le misure restrittive anti-virus fino al 31 luglio con un nuovo dpcm, cosa ne pensa?
Loro non pensano a quello che succede al Paese, se possono allungano le misure fino al 31 luglio del 2030, così rimangono al governo a oltranza. Intanto le città sono vuote, i ristoranti incassano anche il 60 per cento in meno, con gli affitti però ai livelli di prima. 
Ci si può ancora divertire?
Non sappiamo ancora se si può fare musica, se si può ballare. Assistiamo al controsenso che magari si va al locale in macchina in quattro o in sei e poi lì si deve stare a due metri di distanza l’uno dall’altro: è tutto un casino. Poi c’è il problema del suolo pubblico, per cui noi ad esempio al Twiga di Forte dei Marmi, avendo limitato gli ingressi, la gente sta in coda fuori. I signori al Governo però non vogliono ascoltare chi è del mestiere e che potrebbe spiegargli le cose, perché sono di un’arroganza e di un’ignoranza top, fanno tutto senza pensare alle conseguenze.  
Tireremo le somme a settembre?
Ora nessuno può licenziare, ma sarà un autunno molto difficile perché la gente avrà bruciato i risparmi che aveva, con le casse integrazioni anticipate dalle aziende. 
Il turismo in generale come lo vede?
Non c’è un rilancio, è una vergogna che per attraversare Genova si impieghi ore. Per andare a Forte dei Marmi dalla Liguria impieghi sei-sette ore. E tutto alla fine va a discapito dei cittadini. Abbiamo un Governo anti imprenditore, anti agevolazioni per i lavoratori, anti Turismo. Non abbiamo indicazioni in inglese e un sito, Italia.it, che fa ridere. La Francia invece ha investito 18 miliardi per il turismo, noi nei monopattini per Beppe Sala (sindaco di Milano, ndr) che da Brera va nel suo ufficio.  
Oddio, non è un po’ esagerato? 
Hanno creato caos nelle città mettendo i monopattini elettrici. A Milano ci sono gli ingorghi perché queste sono operazioni solo per chi vive nel centro di Milano. Chi vive a Vigevano con il monopattino dove va?!? Ma andiamo…  
Il paragone con l’estero?
Noi abbiamo riaperto tutti i locali e abbiamo avuto aiuti dai Governi se li chiedevamo. In Inghilterra, a Montecarlo come in altre Nazioni, sai esattamente cosa puoi e non puoi fare. In Italia non sai mai cosa è nero, cosa è bianco e cosa è rosa. Servirebbe una bella Troika.  
Davvero crede?
Be’, almeno ci sarebbe gente che è capace e che sa gestire delle situazioni. Chi ci governa oggi, che intanto ha cambiato la scuola dei figli, ha fatto un upgrade del suo stile di vita, sa che se torna sul mercato guadagna il 100 per cento in meno di quello che prende oggi. Da 20.000 euro circa a zero. Lei assumerebbe uno di questi ministri in qualunque azienda? Io no, anche perché neppure parlano le lingue.  
Chi è stato lasciato più indietro nell’emergenza Covid? 
I giovani, questo Governo si è mosso come se i giovani non esistessero: non sono stati mai calcolati. Perché non hanno fatto una riunione con venti o trenta giovani? In ogni caso, se a un giovane non dai la possibilità di divertirsi, lui la trova, ad esempio facendo le feste con dj a casa. Si sarebbero dovute aprire le discoteche con meno capienza, altrimenti i ragazzi si vanno a ubriacare nelle spiagge, senza alcun controllo.   
Idee per gli alberghi?
Si dovrebbe avere la possibilità di scaricare i contributi del periodo in cui apri. Questo sarebbe un aiuto reale e non un “Arriverà il bonus chissà quando”. Facciamo le cose reali: tu apri alberghi e ristoranti, noi scarichiamo, i contributi non li paghiamo e se li prende in carico lo Stato e intanto si leva la gente dalla cassa integrazione. La prima operazione è questa, ma sembra che non ci sia nessuno interessato a che il lavoro riprenda in Italia.  
Verso quale scenario stiamo andando?
Saremo il Paese delle piccole elemosine, con gli impiegati statali e quelli che prendono il Reddito di cittadinanza contenti che tanto anche in questa situazione lo stipendio gli arriva. 
Parliamo di tassare le ricchezze. Il premio Nobel Joseph Stiglitz e l’economista francese Thomas Piketty hanno puntato il dito contro le ‘Faang’, cioè Facebook, Amazon, Apple, Alphabet, Google che, secondo il primo, “pagano tasse su una frazione del loro fatturato” e “sono state le principali beneficiarie del coronavirus”. 
Le multinazionali in questo periodo hanno assunto molta gente, hanno pagato gli stipendi, e pensiamo ad esempio al servizio dato da Amazon mentre eravamo in lockdown. Per cui questi discorsi lasciamoli ai radical chic a cui non gliene frega nulla della gente, che vivono tra loro come nelle tribù con i maglioni lisi, con la erre moscia e le mogli brutte, che se sono nobili meglio ancora. Tutta gente che fa ridere…   ----

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