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mercoledì 17 giugno 2020

Maurizio Blondet - Quando una civiltà (ri)scopre l’acqua calda...!



Esterrefatto ascolto i giornali radio del mattino annunciare la grande notizia:   gli inglesi hanno scoperto un farmaco  molto economico che “riduce di un terzo il rischio di morte per i pazienti sottoposti a ventilazione”.
Lo ha annunciato, nientemeno che  Boris Johnson,  con a fianco non so quale scienziato: “Stiamo vedendo il primo barlume di luce”, ha detto al briefing di Downing Street. “possiamo a ragione  celebrare un notevole risultato scientifico britannico. Abbiamo cambiato le sorti del virus”.
Il farmaco di  cui gli inglesi hanno scoperto  adesso le eccezionali virtù, lo   si chiama dalle loro parti dexomethasone. Da noi,  cortisone. Apparentemente sconosciuto ai giornalisti nostri e ai britannici....
Ma sono almeno due mesi, forse più , che i medici italiani usano il cortisone nel protocollo spontaneo che hanno creato  contro il Covid, che funziona,   e  di cui “le autorità istituzionali” non vogliono prendere atto:    quel mix di idrossiclorochina (nelle fasi precoci), antibiotico,  eparina (fluidificante)  poi  se il malato arriva alla  ventilazione forzata, il cortisone (meglio in forma spray per farlo arrivare subito nei polmoni) , un ormone increto in natura dalle surrenali,  potente anti-infiammatorio noto da 70 anni  (assolutamente da prendere sotto  controllo medico perché deprime il  sistema immunitario).
Basterebbe che i  giornalisti  radio-tv  italiani  digitassero, che so, “Covid e “cortisone”,  e avrebbero trovato decine di  articoli che i loro colleghi  più svegli avevano già scritto da marzo.
Il 18 marzo scorso, già Donna Moderna (non Lancet, Donna Moderna)   scriveva:
Cortisone: sì o no?
“…Anche il cortisone è finito al centro dell’attenzione. Il ministro francese alla Salute, Olivier Véran, via Twitter ha parlato di possibile «fattore aggravante dell’infezione» nei contagiati da COVID-19. «Il cortisone non va preso non perché faccia male di per sé, ma semplicemente perché non è il farmaco indicato, neppure in presenza di tosse. I francesi sostengono che non vada assunto perché riduce le difese immunitarie, ma il motivo è che non è il prodotto indicato. Tramite aerosol non è assorbito dal corpo, ma solo dall’apparato respiratorio e comunque va preso solo in caso di bronchite e su indicazione medica”.

Da cui si vede che i medici  già usavano questo anti-infiammatorio, e le autorità francesi cercavano di impedirlo.
La faccio breve. Ecco i risultati che mi ha dato la ricerca (difficilissima) del digitare Covid + cortisone

Covid-19. Parola d’ordine: ‘calmare la tempesta’ – Policlinico …

6 aprile. 2020 – E il cortisone, un classico anti-infiammatorio, contro queste tempeste il più delle volte si rivela un’arma spuntata. E allora si sta ricorrendo al …
22 apr. 2020 – Dall’inizio della pandemia da Covid-19, nell’attesa di conoscere definitivamente le caratteristiche di questo Coronavirus ancora in fase di …

Coronavirus: l’uso di cortisonici e il caso dei pazienti con …

29 apr. 2020 –

Cortisone nella lotta al Covid-19 – #TAGMEDICINA

22 avr. 2020 – Anche il cortisone rientra tra i farmaci maggiormente usati nella terapia per la cura dell’ epidemia generata dal coronavirus.
E  così  per pagine e pagine, fino al trionfale annuncio del sito “Tifosi Palermo” del 25 prile:
…..”Eparina, Antibiotici e Cortisone: ecco  il mix di cure adottato dall’Ospedale Cervello per booccare il coronavirus”.
Se poi i giornalisti radio tv avessero osato digitare il nome proibito “Blondet” più  cortisone, avrebbero trovato articoli  del tipo:

EPARINA FUNZIONA – Scoperta del genio italico (e il suo …

Maurizio Blondet 12 Aprile 2020 393 commenti … suggerivano i risultati delle autopsie: anti-infiammatori (cortisone) sconsigliati dai colleghi cinesi, per evitare …

Come volevasi dimostrare – Maurizio Blondet

28 maggio 2020 – Con Cortisone e Eparina, mi sono guariti tutti, a casa o in Ospedale, senza che nessumo sia più andato in terapia intensiva. In Italia e nel Mondo …

Non siamo  più  all’altezza dei tempi

 Che dire? Diventa   evidente che il problema non è il virus, sono i giornalisti.   Il modo   con cui fanno il loro mestiere.   La loro ignoranza invincibile.  Ma anche in Gran Bretagna, il problema  è grave: non solo  a  quanto pare non hanno ancora   conoscenza, né quindi adottato il Protocollo Selvaggio  (che pure usano i medici americani, oltre  che i nostri), e  sono ancora alla fase della disperazione terapeutica, in cui vedono 3 intubati su 8 morire  soffocati;  ma   annunciano con  toni di sincero trionfo la (ri)scoperta dell’acqua calda: il cortisone! Funziona!
Scoperto nel 1950, fruttò il Nobel agli scopritori.
Questa riscoperta è il sintomo più grave della tragedia europea: mostra che sia le sue classi dirigenti, sia i  popoli, non sono più all’altezza dei tempi.
Sono  – siamo  –regrediti  dal livello in cui  gli europei inventarono il cortisone (e la clorochina);   il tempo in cui c’era una conoscenza diffusa tecnico-scientifica  che entrava nella “cultura generale” : la capacità stessa  di informarsi è perduta.
Certo,  i medici sanno che cosa è il cortisone; ma, appunto, è un loro sapere tecnico, confinato alla loro specialità; per cui i non medici al comando – er ministro Speranza, i Conte, i Gualtieri,  i Fontana, le dirigenze statali che “comandano”  – possono ignorarlo,   nel senso radicale:  credono di avere il diritto di ignorarlo  -e quindi prescrivere le “terapie” arretrate   dettate dalla  truffaldina OMS,che fanno morire  la gente.
Di questa ignoranza al comando ,  questa arretratezza ai vertici rispetto ai tempi,  Ortega y Gasset incolpò  già negli anni ’30 le Università:  che trasmettono saperi professionali, ma ormai non trasmettono più cultura.
“Il carattere catastrofico della situazione europea presente si deve al fatto che il francese medio, l’inglese medio, il tedesco medio sono incolti,  non possiedono il sistema  di idee vitali sul mondo e  l’uomo corrispondenti al tempo.  Questo personaggio medio è il nuovo barbaro, arretrato rispetto alla sua epoca, arcaico e primitivo in paragone alla terribile attualità dei  suoi problemi.  Questo nuovo barbaro  è principalmente il professionista”  formato dalle università, che “sa più di prima,  ma è  anche  incolto”.
Perché sì “la società  ha  bisogno di professionisti,  giudici, medici, ingegneri, e questi formano le università. Però, prima di questo, occorre assicurare la capacità di  un altro genere di professione: quella di comandare“, prosegue il filosofo .
“E  per comandare non intendo tanto l’esercizio giuridico di una autorità, ma la pressione  e  l’influsso diffuso  sopra il  corpo sociale. Oggi, in questo senso,  nelle società europee comandano le  classi borghesi, fatta in maggioranza d di professionisti;  è della massima importanza quindi che,  parte la loro specifica professione,  siano capaci di  vivere ed influire secondo la altezza del tempo”.
Cosa è l’altezza del tempo? Ortega y Gasset  prova farlo capire  così: è inammissibile che si metta  al comando “un magistrato, un giudice”  [un avvocato…]   senza che costui abbia, “per esempio, una idea chiara  della concezione fisica del mondo  a cui è salita oggi la scienza, e del carattere e limiti di questa scienza meravigliosa con cui si è giunti a tale idea. Non si tratta di vaghi desideri di una vaga cultura: la fisica e il suo atteggiamento mentale   è una delle grandi ruote  interiori dell’anima umana contemporanea.   Nella fisica sboccano quattro  secoli di addestramento intellettivo [da  Galileo a Copernico, da Newton a Fermi ed Einstein ndr.]  e  la sua dottrina  è mescolata con tutte le cose essenziali dell’uomo vigente –  la sua idea di Dio e della società, ella materia e di cos’è  la materia”.  La fisica come cultura generale “uno può  ignorarla senza ignominia né disdoro  sé è un umile zappatore.  “Però il signore che dice di essere magistrato, generale, filologo, o vescovo – ossia la classe dirigente – se ignora quel che è il mondo fisico oggi per l’uomo europeo, è  un perfetto barbaro […] e lo stesso dico di chi non possieda alcuna idea precisa della filosofica […], un piano dell’Universo  e  della interpretazione che la biologia generale dà ai fatti fondamentali della vita organica” .
Questa cultura generale la dava, da noi, il liceo classico di Giovanni Gentile: da cui, prodigiosamente, il vostro cronista ha appreso non solo latino e greco, ma le idee chiare sulla fisica, la biologia, della scienza e dei suoi limiti  – e il fatto misterioso che per lui il cortisone non è una novità inaudita. Finito da tempo. Da troppe generazioni di barbari non all’altezza dei tempi.
“Non è da stupire che le cose in Europa vadano così male”, concludeva il gran madrileno . Nel 1932. Figuriamoci oggi.

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