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venerdì 6 dicembre 2019

MAURIZIO BLONDET - DALLA CONVERSAZIONE A MOSCA – E IL SACCHEGGIO DELL’ITALIA




Questa  mail ha suscitato  giusto scalpore fra i lettori. Uno la ritiene falsa…cosa del tutto ininfluente:  sono  i romanzi a dire le verità più profonde. Dalla Montagna Incantata a Doctor Faust di Thomas Mann ho imparato della situazione europeo molto più dlela storia, e da “Sangue Velsungo” molto sul giudaismo… Quindi prendo  la lettera come spunto di riflessione:
Ilbiondo • 9 ore fa • edited
Vivo a mosca, e oggi mi è capitato di assistere mio malgrado ad una scena che penso mi rimarrà dentro per lungo tempo…. Sono rimasto chiuso nell ascensore di un grattacielo di lusso, con alcuni uomini e un bambino. 7 ore. Durante le quali in maniera inaspettata si crea un certo feeling tra di noi e si comincia a parlare del più e del meno. Un signore russo, che scoprirò alla fine essere un dei famosi oligarchi di mosca, mi domanda perché in Italia non torna il fascismo per spazzare via la classe dirigente che agli occhi non solo suoi viene definita ridicola....

Le mie argomentazioni non lo convincono affatto e quando gli faccio notare che forse dovrebbe guardare bene anche a casa sua prende d aceto e mi minaccia di brutto in uno slang che capisco solo vedendo la faccia degli altri sventurati bloccati con noi Nell ascensore… Finché il bambino ha un attacco d asma e io prontamente intervengo per aiutarlo e offrendogli quella poca acqua che avevo nella 24 ore… Bene il bambino era il figlio di questo minaccioso personaggio, che alla fine mi confida a cena quando siamo usciti che il nostro paese è condannato alla rovina e al saccheggio da parte della élite france e la massoneria tedesca dei 3 occhi, passatemi i termini perché tra lo Schick la stanchezza e il russo difficile da comprendere… Non e stata facile… Cominceranno da quest estate e anche loro i russi cercano di partecipare al saccheggio di case e aziende italiane…. Ma dice che il pezzi buoni sono promessi ai francesi…. E che non c’è via di scampo…. Si parla di un crack finanziario dove alcuni regioni italiane passeranno in mano totale te ai francesi e ai tedeschi…. Io sono rimasto basito…. Più. He altro da quanto ho capito sono anni che si preparano…. E che è tutto pianificato con il consenso degli americani che ci hanno barattato su chissà quali cose….. Quindi la domanda è…. Sara mai possibile tutto questo direttore?
 


Anch’io ringrazio  “Ilbiondo” per l’esperienza non comune  che ha condiviso con noi, oltretutto ben scritta. Spero  che abbia modo di incontrare di nuovo col  nuovo amico moscovita (conoscenza utilissima, direi)  onde spiegargli perché in Italia non  può tornare  il fascismo.   Bruno Vespa  ha appena sfornato il suo libro per Natale, che ha appunto come titolo  “Perché l’Italia diventò fascista (e perché il fascismo non può tornare)”;  ritengo non abbia però spiegato il motivo principale per cui il fascismo conquistò  il  potere.  Non perché Vespa non lo sappia; solo che è  un motivo così evidente, che lo si tralascia dandolo come noto.
Il Fascismo era un partito armato. E non solo:   fatto  da ex combattenti appena  usciti dalle trincee della Grande Guerra, induriti di fronte alla morte data e ricevuta,   addestrati all’uso organizzato e disciplinato della violenza, allo spirito di corpo.

Squadra d’azione “La disperata” di Firenze.

Ovviamente  gli italiani d’oggi  non hanno  né le armi né la capacità di usare la violenza nel modo delle squadre d’azione, né il tipo umano selezionato dalla guerra.   Quando hanno  deciso di dire “vaffank…” , non han trovato  di meglio che un comico grasso.  Eppure, piaccia o non piaccia,   siamo di nuovo nella situazione storica  in cui non occorre  meno della forza per “trarre  il paese dal fosso in cui finiva per imputridire”, come ebbe a riconoscere Giolitti a  merito di Mussolini.
Come m’è  già capitato di dire, è la situazione in cui il potere   vigente è legale , ma illegittimo:  è questo il ”fosso putrido” in cui i popolo italiano marcisce. Il potere oggi è “legale” perché  ha occupato tutte le istituzioni e le stanze della legalità,  dal Quirinale alla Magistratura, al Fisco e  alla forze dell’Ordine;  è  “legale” perché, avendo occupato tutta la legalità,  fa le leggi.  Ma ha smesso di essere legittimo.
Tutti gli  italiani,di qualunque parte ideologica, nel fondo lo “sentono” di vivere sotto un potere illegittimo; anche quelli che lo sostengono. Persino quelli che ne stanno ai vertici, lo sanno benissimo, come dimostra i trucchi e le prevaricazioni e le collusioni che mettono in atto per restare al potere  e non sottoporsi al giudizio popolare delle elezioni; per come si fanno garantire e coprire invece che da popolo , dalle oligarchie europee e magistratuali.
Il  punto è questo: che anche se sanno di essere e averci gettato nel “fosso putrido”, non è che lasciano il potere che occupano indebitamente; perché i vantaggi che dà la restarci, sono enormi. Quindi per sloggiarli, occorre la violenza: la violenza è  per definizione “illegale”,  secondo le leggi emanato dagli occupanti. Eppure “legittima”   come ultima ratio, quando è minacciata la libertà fondamentale.
E’ per questo che i padri fondatori  hanno scolpito nella Costituzione americana il diritto di ogni cittadino di portare armi,  per “assicurare la condizione di libertà”

…sapendo benissimo che qualcuno poi si mette a sparare a scuola. Ma è un danno collaterale ritenuto degno di essere pagato, per l’ultima ratio della liberty.


Ed  uno di loro disse che l’albero della libertà va periodicamente innaffiato col sangue  dei patrioti e dei tiranni.
Oggi non si può capire come mai –  in tempi in cui non c’erano tv  anzi nemmeno ancora la radio, e non parliamo dei social – le  squadre  fasciste incendiassero le sedi dei giornali  avversari;  eppure oggi vediamo benissimo come tutti i media mainstream siano schierati perdutamente  con la dogmatica liberista, europeista, globalista, lgbt  e  con arroganza insopportabile  diffamano  le personalità avverse, e non esitino a nascondere le notizie  sulla criminalità del sistema  – quando   non a darne di false. E’ fin troppo evidente che nella Rai occupata ci vorrebbe una passata di  olio di ricino ….

Anche gli avversari, del resto, erano armati.
Ottant’anni fa, i nazi saccheggiarolo l’istituto di Scienza Sesuale del dottor Magnus Hirschfeld, : era il co-fondatatore della prima organizzazione di emancipazione omosessuale e un pioniere dei diritti dei transgender”

Ma di questo basta, perché  rischio di sentir bussare  alla  porta  la Digos  con un mandato della Procura Totale  e deferimento  alla Kommissaria Segre.
Posto dunque che oggi  non ci sarà nessuna forza “che ci tira fuori dal fosso in cui imputridiamo”,   quello che succederà   è l’imputridire come  popolo. Fino al disfacimento. Può essere ciò che l’oligarca in ascensore ha illustrato al caro lettore.  Anzi,  questo  saccheggio dei “pezzi buoni”  è già in corso, sotto i nostri occhi; e le navi ONG tedesche  ci scaricano a migliaia i negri, e la  capitana viene applaudita dell’europarlamento …. Che cosa ci vuole per prendere coscienza di chi siamo per loro?  Ed  è evidente che quanto meno gli italiani,  passivi, imbelli ed inermi si  mostrano inetti  a  difenderlo,  è ovvio che i saccheggiatori accelereranno  la loro  presa sui gioielli del ricco bottino.
Il crack come sarà? Basta dire questo: che a cominciare dalla Polonia che ha rimpatriato 100 tonnellate  del suo oro di Stato da Londra con un ponte aereo, adesso tutti  paesi dell’Est, dall’Ungheria alla Romania fino alla Serbia e Slovacchia, fanno lo stesso;  e il premer slovacco  Robert Fico ha pure spiegato  ai cittadini: “Vi  posso garantire che se accade qualcosa, di questo oro non vedremmo un solo grammo”.
Da qui potete vedere la differenza fra paesi con una vera classe dirigente e  l’Italia : quando quest’estate il senatore  Claudio Borghi obbligò la Bana d’Italia dichiarare che l’oro  non apparteneva né a Bankitalia né alla BCE, i media italiani l’hanno trattato con bordate di diffamazioni e insulti  e calunnie, sostenendo che attentava “all’autonomia della banca centrale”.
All’Est  i governi patrioti  riportano in patria l’oro perché “sanno”  che il grande crack monetario  sta per scoppiare.  Forse  solo perché    basta   non “informarsi”  su Corriere e  Repubblica né vedono la Gabanelli in tv.  Intanto da noi decine di migliaia di sardine cantano giulive  Bella Ciao insieme agli euro-oligarchi, contro Salvini, mentre  l’Italia  è stata preparata  alla crisi – nello stesso modo in cui un cuoco prepara i pollo da infornare –  facendola aderire  al Mes che farà  svalutare come “rischiosi”  i titoli del  debito pubblico, scatenando la speculazione selvaggia?
Questo può portare allo smembramento che  tanto preoccupa il lettore?: “Che  la valle d Aosta o il Friuli o il Veneto possa cambiare padrone causa default del nostro debito pubblico…Sara mai possibile tutto questo direttore?”.
Giusto per  amore di ipotesi, caro lettore, sarebbe l’inevitabile epilogo della malissimo realizzata unione nazionale, e dei rammendi disonesti  che la classe politica ci ha cucito,  orribili.
Per esempio l’Alto Adige  con  la forte minoranza germanofona: quando diede segno di volontà violenta di secessione  con qualche bomba, la  classe politica la inondò di denari. Inondazione che dura tutt’ora: “Il  pil pro capite è più alto (25.700 euro) che in Veneto (23.200), ma le due ricche province  di Trento e Bolzano  non solo trattengono tutte le imposte statali, regionali, locali, ma sono anche esonerate dalla solidarietà verso il Mezzogiorno.  Qui potete leggere il resto dei regali e regaloni che
https://www.panorama.it/economia/soldi/regioni-statuto-speciale-trento-bolzano/
a  spese, è bene saperlo, dei contribuenti, degli altri cittadini italiani, specialmente dei vicini veneti che vedono quella grassa autonomia e quando la chiedono vengono insultati e trattati da egoisti.
  • Insomma cosa ha fatto la politica italiana ai sud-tirolesi? (e lo stesso vale  per i francofoni della Val d’Aosta): li ha corrotti coi soldi . E’ quello che sa fare  la nostra “classe politica”: rispondere ad esigenze profonde, radicali – a che patria vogliamo appartenere ?  con quali cittadini vogliammo stare? –  con la corruzione e monti di denaro. Guardate che l’ha fatto anche coi siciliani, rispondendo al secessionismo armato dell’EVIS  con l’autonomia pagata a pié di lista  da  noi contribuenti.
Invece di discutere seriamente se  la gente del Sud-Tirolo, che prendemmo come preda di guerra nel  1918 ad  un  impero austro-ungarico in disfacimento massonico,  non dovremmo restituirla a  Vienna che palesemente sente la sua patria,   magari   facendoci compensare per le infrastrutture che gli abbiamo costruito  (sarebbe un alleviamento dei bilanci: ciascuno di loro ci costa  8-9 mila euro l’anno) abbiamo assopito  con la corruzione  e i  soldi  i sudtirolesi: e  credete che  ci rispettino?   Ci disprezzano.  E adesso l’Austria sovranista populista sta dando a questi “italiani” il passaporto austriaco: vedete come la  questione fondamentale  –  la patria cui appartenere –  comunque indomabile:  perché  la Patria è il fondamento, la pietra della “legittimità” stessa. Senza la decisione una patria, la “legalità” è costruita su menzogna, soldi e  tangenti.  Si spacca.

Perché non siam popolo

E  perché  l’intera classe politica di ieri –e ancor meno di oggi – non può porre la questione di dare la libertà alla minoranza sud-tirolese? Anzitutto non può a se stessa e a noi tutti?
Perché se apre  quella porta per i sud-tirolesi, si apre per tutti il terribile tema:  della malfatta e truffaldina unità nazionale, imposta con  trucchi ripugnanti  (i  falsi plebisciti)  ed anche con la violenza e lo sterminio  dai Savoia:  basta dire le migliaia di soldati del Borboni che, volendo essere fedeli al Regno di Napoli,  furono internati  nei veri e propri campi di  concentramento, situati appositamente al Nord per farli morire di freddo e tbc. Erano patrioti, di evidente dignità politica. Come sempre in Italia, chi ha dignità e senso  dell’onore  viene punito, e chi si piega e lascia corrompere, premiato:  è così che si selezionano e creano cialtroni per il potere?
Ora,  nella crisi mondiale che dovrà succedere, questa “unità”  tenuta con lo sputo indurrà  e l’omissione  furbesca  del tema (specie  dall’8 settembre 43, “la morte della patria” come ha detto giustamente Galli della Loggia)  finirà  per  porre in ogni regione, ex  regno ed  ex granducato, a questione: ma noi, poi, siamo un popolo? Vediamo giusto la regione più vicina al cattivo esempio sud-tirolese. Il Veneto  è una delle poche regioni che ha nella memoria storica la statualità nazionale ed autogovernata: è stata una repubblica (oligarchica) per 1100  anni;  una patria;  e nell’ultimo secolo, da metà ‘700 a metà  ‘800,  sotto l’impero absburgico, esempio   proverbiale di buon governo.  E già adesso, dal punto di vista industriale, è gravitante verso il blocco germanofono. Secondo me basta un referendum per vederli staccarsi dalla “Italia”  nella prossima crisi epocale.
Naturalmente il potere illegittimo resisterà, e con una violenza che nemmeno immaginiamo, e con tutti i mezzi “legali”----

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