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venerdì 15 novembre 2019

Ex Ilva, l’ad di ArcelorMittal: “L’azienda ha deciso, recesso in corso. Noi i salvatori della Patria, siamo stati presi in giro dal governo”



Duro attacco all'esecutivo: "Inutile parlare di esuberi o altro. Prima c'era l'immunità, ora non più e non si può produrre", dice Lucia Morselli a Cgil, Cisl e Uil. Patuanelli ha ribadito che non riconosce il diritto di recesso: "Dicevano che problema era la produzione. Si mettano d'accordo con se stessi". Re David: "Chi è in affitto non può incendiare casa". Palombella: "Ci sarà insubordinazione dei lavoratori, non spegneranno l'impianto". L'appello unitario a Conte: "Vogliamo un tavolo con la proprietà".
ArcelorMittal “ha deciso”: andrà via da Taranto. Il funerale dell’avventura della multinazionale dell’acciaio in Italia lo celebra, almeno a parole, l’amministratore delegato della multinazionale dell’acciaio, Lucia Morselli, durante l’incontro con i sindacati al ministero dello Sviluppo Economico: “Il recesso è in corso. Inutile parlare di esuberi o altro. Prima c’era l’immunità, ora non più e non si può produrre”. La sua sintesi, apprende Ilfattoquotidiano.it da fonti presenti al vertice, è un attacco frontale al governo italiano: “Ha preso in giro i più grandi produttori al mondo di acciaio e i Mittal ne hanno preso atto. Il governo ha preso in giro i salvatori della Patria”. E la chiusura finale: “Mittal ha deciso. Non siamo qui a parlare di un accordo, state facendo le domande all’interlocutore sbagliato”, ha riferito con una frase sibillina traducibile sia con “parlate ai commissari” che “parlate con i proprietari”. In ogni caso, accusa, le condizioni dell’area a caldo dell’acciaieria di Taranto sono in questo momento “criminali” e l’immunità penale è indispensabile per continuare a produrre....
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