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giovedì 3 ottobre 2019

Pensioni, addio a «Quota 100»? Gli esclusi dovranno lavorare 5 o 6 anni di più

Pensioni, addio a «Quota 100»? Gli esclusi dovranno lavorare 5 o 6 anni di più


Senza un’armonizzazione, alla fine del 2021, quando si concluderà la sperimentazione di Quota 100, chi non è riuscito per ragioni anagrafiche a rientrare nel gruppo dei «prepensionati» vedrà allungarsi la vita lavorativa di cinque o sei anni, prima di avere maturato i requisiti per andare a sua volta in pensione. La consolazione è che, ovviamente, con cinque o sei anni di contributi in più e di età, la pensione sarà più ricca. 
Buffagni: «Quota 100 funziona»
Intanto, tra i 22 Ddl collegati alla prossima legge di Bilancio non ce n’è nessuno dedicato alle pensioni. Il Conte Bis ha prorogato “Opzione donna”, l’Ape sociale e ha dato l’ok per la nascita di un fondo pubblico per la pensione complementare rivolta ai giovani. Quota 100 per ora è rimandata. Anche se il viceministro allo Sviluppo Economico, Stefano Buffagni, assicura: «Quota 100 e una misura che ha funzionato e quindi crediamo sia necessario tenerla».
48 miliardi di euro in 10 anni...
Intervenendo a margine dell’assemblea di Assolombarda in merito al dibattito sulla riforma introdotto dal precedente governo e sulla possibilità di utilizzare altrove le risorse ad essa destinate, come ribadito anche dal presidente di Assolombarda, Buffagni ha aggiunto che «è legittimo» che «le imprese chiedano di togliere alcuni soldi dove noi riteniamo siano utili per metterle da un’altra parte». «Il Governo», sottolinea Buffagni, «deve però fare sintesi tra le esigenze di tutti e trovare le soluzioni: la priorità è fare le cose come Sistema Italia e remare tutti dalla stessa parte». Attualmente, le agevolazioni pensionistiche varate a gennaio valgono circa 48 miliardi di maggiore spesa nel periodo 2019-2028. Nel biennio 2021-2022 la spesa pensionistica, anche per effetto di Quota 100, toccherà i 300 miliardi.---

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