Pagine

giovedì 10 ottobre 2019

Maurizio Blondet - RITA KATZ – HA SCOPERTO L’INTERNAZIONALE NAZISTA (IL NUOVO ISIS)

RITA KATZ  - HA SCOPERTO L'INTERNAZIONALE NAZISTA  (IL NUOVO ISIS)

   
“Rita Katz, ebrea americana vicina al Mossad, titolare del SITE (a pagamento), pubblica un video (a pagamento) sul suo sito (a  pagamento) in cui si  vedono le riprese di un attentatore  che in Germania ha attaccato una sinagoga,  uccidendo un uomo (non ebreo)  mentre  mangiava un Kebab, a 500 metri di distanza dalla sinagoga, ed una donna (non ebrea) che passeggiava nei dintorni… Si tratta di un neonazista  antisemita,lontano mille miglia dal Mossad. Così afferma Rita  Katz.  C’è  sicuramente qualcosa che ci sfugge. Più avanti ci chiariremo le idee con Rita Katz (e il Mossad)””.

Sto citando Elena Doria, che sul benemerito sito Altervista ha fatto l’operazione (benemerita e non a pagamento) di  mettere insieme l’elenco di tutte  le “scoperte” di Rita Katz, e delle rivendicazioni che i più incredibili terroristi islamici fanno in esclusiva (e  a pagamento) attraverso la sionista Rita Katz...

Rimando ad Altervista
che ha fatto un ottimo lavoro, limitandomi a portare i titoli
Ecco le tanto attese rivendicazioni dell’ISIS. A Marsiglia sono stati loro. Chi lo dice? La fonte è sempre la stessa. Si tratta di Rita Katz, sionista legata al Mossad che gestisce il SITE. Lei e soltanto lei riesce a vedere il sito criptato di Amaq, la improbabile agenzia informativa dei terroristi. Soltanto lei è in grado di entrare nel deep web. Soltanto lei riesce a decriptare i siti jihadisti. E Rita Katz compare ogni qualvolta qualcuno fa un attentato.

Un grazie a Rita Katz e al SITE per la tempestiva rivendicazione dell’attentato di Melbourne. E’ stato “uno dei nostri soldati”, riferisce Amaq, l’agenzia stampa dei jihadisti (sic!). Ricordiamolo fino alla nausea: Rita Katz è una sionista vicina al Mossad

Attentato di Manchester. Dopo aver letto i quotidiani stamattina mi sono posta una domanda: A che gioco giochiamo? E’ un gioco in cui sta morendo gente innocente, ma qual è questo gioco? Chi tira i fili? Stoltenberg dichiara che la NATO difenderà le nostre società aperte: “

“Ora tocca a Roma, Londra e Washington”: è il sinistro proclama che ha accompagnato le celebrazioni dei sostenitori dell’ISIS, su Twitter, degli attacchi a Parigi, con l’hashtag ‘#Parigi in fiamme’. “
eccetera
Lettura istruttiva.
Quanto ad Halle, dove sono stati uccisi due innocenti, stavolta Rita Katz ha superato se stessa:  è stata la sola a trovare il video di 35 minuti che l’attentatore assassino – neonazista tedesco di 27 anni  – ha ripreso con la telecamera che  s’era piazzata sull’elmetto.
Cosa di meglio?  Le catene tv tedesche hanno pagato il prezioso materiale.  Perché il neonazi, mentre si prepara  a sparare  con armi di sua fabbricazione (mostrate da Katz) si dichiara insieme: negazionista dell’olocausto,  desideroso di ammazzare “quanti più anti-bianchi possibile, preferibilmente ebrei”,  perché “gli ebrei sono la fonte di tutti  i problemi”.  E per lo più dice di odiare il femminismo, “causa del declino  delle  nascite  e dell’immigrazione di massa”.
Il che permette ai commentatori  dei media germanici che il maschilismo e l’odio  per la diversità di genere  non solo fa’ tutt’uno col negazionismo dell’oloché, ma è un marchio dell’ideologia nazista – che avanza in Germania perché è  stato  troppo trascurato dalle autorità
Solo in  Germania? “Anche la Gran Bretagna è stata compiacente con l’estrema destra. E  adesso è  uscita in forza”: lo ha scritto il Guardian, in  un articolo illustrato da una foto di   Nigel Farage.
Farage per il Guardian,  il nuovo Hitler
Dunque l’amalgama è completo: chi vuole la Brexit  è un nazista, Nigel Farage è antisemita e  negatore dell’oloké:  urge un giro di vite poliziesco contro “le destre” in tutta  Europa. Specie quelle  pro-Brexit in Gran Bretagna  e altrove.
Il video di Rita Katz dimostra, oltretutto,  chi  ritica  il gender è complice  del neonazi  che ha ammazzato due non ebrei.
Il quale neonazi di Halle , mentre riprende se stesso, parla in inglese. Perché un neonazista germanico dovrebbe parlare  in inglese?  Per il mercato internazionale delle fake news, che  Rita Katz fornisce con tanta dovizia ad un pubblico internazionale.
E’ in inglese anche il  proclama-manifesto che Stephan Baillet,  il neonazi, ha postato sul web “dieci giorni prima dell’attentato, con le immagini delle armi che avrebbe usato. Lo riferisce Site, il gruppo di monitoraggio del terrorismo su Internet”,  spiega Repubblica, imperturbabile.  Mai che il  “grande giornale” si faccia venire un dubbio sulla credibilità del SITE, qualche domanda su come solo  la  mossad diana Katz riesca ad avere le esclusive  rivendicazioni dell’ISIS, come solo lei riesca a legge AMAQ, la  sontuosa rivista in rotocalco a colori  pubblicata dall’ISIS:  se  è una rivista, devono esistere delle edicole specialissime che la  vendono sottobanco. Ma solo Rita Katz sa dove si trovano.
Ed è una cosa non poco strana che le polizie, dopo un attentato islamico (o  da qualche tempo,  da quando l’ISIS è in ribasso,  sempre più spesso, neo-nazista bianco) non  vogliano interrogare Rita Katz per sapere le sue fonti; né alcun giudice apra un dossier su Rita Katz come fiancheggiatrice del terrorismo, visto che è solo attraverso di lei che parla(va)  l’ISIS.
E adesso, COME PERSONA INFORMATA DEI FATTI,  perché sa tutto del movimento neonazista mondiale che si organizza  a livello planetario. E’  lei stessa a dirlo.  Dopo aver postato qualche fotogramma di Halle:
As horrific as the attack was, several variables (his seeming panic, locked door at synagogue, poor function of weapons) stopped it from resulting in something far deadlier, especially considering how many were presumably in the synagogue for Yom Kippur & his abundant weapons.
Visualizza l'immagine su Twitter
The similarity between this video and New Zealand attacker’s underscores that these are not isolated attacks by people merely holding similar beliefs. Today’s attack is another installment from a global terrorist network, linked together via online safe havens much like ISIS.
Visualizza l'immagine su Twitter
190 utenti ne stanno parlando
La somiglianza tra questo video e l’aggressore neozelandese rivela  che questi non sono attacchi isolati, commessi da  persone che hanno semplicemente convinzioni simili. L’attacco di oggi è un  nuovo capitolo  di una rete terroristica globale, collegata tra loro da safe havens  online proprio come l’ISIS”.
L’attentato della Nuova Zelanda, avvenuto nel marzo scorso  ed anch’esso rivendicato dal suprematista bianco  sparatore  di turno grazie a  Rita Katz , è stato non contro una sinagoga , bensi  una moschea. Non importa: “I suprematisti bianchi e  i jihadisti si alimentano l’un l’altro”, spiegava la Katz.
Capito il gioco?  A poco a poco, l’ISIS come spaventosa ma  inafferrabile minaccia globale, viene sostituito dalla rete dei suprematisti  bianchi: altrettanto globale, altrettanto inafferrabile (alle normali polizie), altrettanto reperita in esclusiva da SITE a pagamento.
Ci sarebbe da ridere se non ci fossero i morti. Morti non-ebrei, ad Halle come in New Zeland.  Anche se l’intera popolazione di Halle, il governo, la cancelliera, hanno fatto le più sentite condoglianze alla comunità ebraica…
Un tedesco ha portato una bandiera israeliana che aveva acquistato durante un viaggio in Israele per rendere omaggio alle vittime dei neonazisti che hanno ucciso due persone (Le Monde)
E’ morto uno che mangiava kebab, sono stati feriti un tassista e sua moglie, è stata uccisa una passante,  ma  Angela Merkel è accorsa  alla sinagoga di Berlino: mai più antisemitismo, mai più anti-femminismo, mai più critiche all’euro  e alla UE! Brexit è  nazismo!

Ci sarà  un giro di vite: lo  esige la comunità ebraica, lo chiedono i media :
“Mai più persecuzioni contro gli ebrei in Germania, mai  più xenofobia, mai più tolleranza per le parole  di odio  che diventano atti mortali”. Commento quotidiano @Bild
il giorno dopo Halle

Il sovranismo non è altro che antisemitismo, aveva giusto sancito Attali. Vedete il disegno?

Nessun commento:

Posta un commento