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giovedì 31 ottobre 2019

FCA/PSA: LA “FUSIONE DI ALLOWEEN” E LA BUFALA DELL ’AUTO ELETTRICA




COMUNICATO STAMPA







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Comunicato stampa
 FCA/PSA: LA “FUSIONE DI ALLOWEEN”  E LA BUFALA DELL
’AUTO ELETTRICA
 Non a caso la ‘fusione’ è stata presentata alla vigilia della “notte degli zombie”!
 Quando faranno rivivere ancora una volta i ‘piani industriali fantasma’ di FCA
 (ormai trentennali) nell’effimera notte di Alloween!
 Lo scandalo dell’auto elettrica italiana: 333 miliardi e 740 milioni di lire  furono
 già regalati dallo Stato (e ad obtorto collo dai lavoratori e dai contribuenti) alla 
Fiat, oggi FCA, per realizzare l’auto elettrica in Italia e produrre già 23 anni fa 
(nel 1996, nell’ex Alfa di Arese) la prima vettura elettrica ed un’altra di seconda
generazione nel 1999, più un’altra vettura ‘ibrida’ (benzina/elettrica). Furono
 firmati solenni accordi per la creazione del ‘polo della mobilità sostenibile’ tra Fiat,
 sindacati confederali, Regione Lombardia e Provincia, nonché dai comuni 
interessati di Arese, Garbagnate, Rho e Lainate, nonché da Governo e  Presidenza
 del Consiglio, Ministri competenti ecc. (vedi scheda la bufala dell’auto elettrica
 SOLDI DELLO STATO’). Ma delle 1500 vetture annue da produrre a regime già
20 anni fa (1000 elettriche e 500 ibride) ne furono prodotte in tutto appena 221
 ed ognuna di loro costò alla produzione oltre 1 miliardo di lire dell’epoca! Poi gli
 impianti dell’ex Alfa Romeo di Arese furono dismessi e l’area sottoposta a
 speculazione edilizia e finte reindustrializazioni....

PANORAMA - Le nuove tasse della Manovra economica del Governo Conte-bis

Le nuove tasse della Manovra economica del Governo Conte-bis

Ecco cosa prevede la manovra economica del Governo Pd-

M5S. Molte le nuove tasse, compresa quella sulle auto 

aziendali.

L'ennesimo vertice di Governo a Palazzo Chigi ha portato le ultime novità sulla manovra economica, soprattutto sono chiare quali saranno le nuove tasse e quanto peseranno sulle tasche degli italiani. L'ultima novità della notte è stata la "stangata" sulle auto aziendali.

Tasse auto aziendali

La manovra 2020 prevede un innalzamento notevole per le tasse sulle auto aziendali, sia a carico delle società che per i dipendenti. Oggi i dipendenti coprono circa il 30% del costo del noleggio; il Governo ha deciso la percentuale dovrà salire fino al 100%. Una vera e propria stangata da 500 milioni l’anno. Con i dipendenti che saranno costretti a garage da 2 a 5 mila euro in più all’anno. Sale anche l’imponibile Irpef ed i contributi su queste vetture versati dalle aziende.
Questo aumento di tassa vale per tutte le vetture, anche quelle ibride malgrado la tassazione nasca con un fine “ecologista”.
La “stangata” rischia di avere ripercussioni pesanti sull’intero settore automobilistico dato che il giro d’affari delle auto aziendali copre il 40% dell’intero mercato auto...

mercoledì 30 ottobre 2019

Sissi Bellomo x IlSole24Ore - GASDOTTI: Schiaffo danese agli Usa. A Gazprom l’ultimo permesso per NordStream2.



Per il gasdotto sotto il Mar Baltico i russi hanno ottenuto via libera anche dalla Danimarca, l’unico Paese che non aveva finora concesso l’autorizzazione. Il sì – che sfida l’opposizione degli Stati Uniti al progetto – è arrivato mentre le trattative con l’Ucraina sul contratto di transito del gas russo (in scadenza a fine anno) sono ancora in alto mare. A questo punto Mosca nel giro di «qualche mese» sarà in grado di rifornire l’ Europa facendo a meno di Kiev

di Sissi Bellomo
Gazprom riuscirà a completare nel giro di pochi mesi il raddoppio del Nord Stream, con cui potrà trasportare in gas russo in Europa aggirando l’Ucraina. La Danimarca – ignorando la diffida degli Stati Uniti ha concesso l’ultimo sospirato permesso necessario per la costruzione del gasdotto, con una tempestività che mette a rischio le trattative tra Mosca e Kiev sul rinnovo dei contratti di transito del gas, che nonostante la scadenza ormai imminente (il prossimo 31 dicembre) sono tuttora in alto mare.
Il Nord Stream 2 è già stato realizzato per l’87% dopo aver ottenuto tutte le autorizzazioni da parte della Germania, Paese di approdo, e da parte di Finlandia e Svezia, che insieme alla Russia hanno giurisdizione sulla maggior parte del percorso offshore nelle acque del Mar Baltico...

Calabria, caos 5 Stelle. Morra: "Correre da soli? Non ci sto"



"Correre da soli per testimoniare la nostra esistenza? Io non ci sto". Nicola Morra, senatore del Movimento 5 Stelle, risponde così alla proposta della collega Bianca Laura Granato di andare in solitaria alle elezioni regionali in Calabria.

 Mer, 30/10/2019

Grande confusione sotto il cielo pentastellato. E la situazione, parafrasando la celebre frase di Mao, è disperata.
Il tracollo alle Regionali umbre in coabitazione con il Pd ha indotto il Movimento 5 Stelle a rivedere la strategia delle alleanze a livello locale. Paradossalmente, la recente sconfitta in Umbria ha rinsaldato la leadership di Luigi Di Maio. Il capo politico grillino aveva ceduto al pressing dei suoi per tentare l'ammucchiata con i dem, franata sotto i colpi del centrodestra. Ecco perché Giggino ha avuto gioco facile nell'invertire la rotta del Movimento in vista delle prossime Regionali in Emilia-Romagna e Calabria. "Andiamo da soli"...

Tyler Rogoway - La Russia invia dieci sottomarini nell'Atlantico settentrionale nel più grande trapano dalla guerra fredda



L'esercizio subacqueo russo più esteso dalla fine della guerra fredda  è attualmente in corso nelle gelide acque del Nord Atlantico. Secondo quanto riferito dall'intelligence norvegese, sono coinvolti non meno di  10 sottomarini della Marina russa, otto dei quali a propulsione nucleare .
Si ritiene che il massiccio esercizio comprenda  test di nuove armi  e lo stress delle capacità delle singole classi di sottomarini coinvolti, comprese operazioni di lunga durata e profondamente sommerse. È probabile inoltre che l'esercitazione metterà alla prova la capacità delle forze statunitensi e della NATO di rintracciare le imbarcazioni più capaci della Russia mentre attraversano il gap della Groenlandia, Islanda, Regno Unito , meglio noto come gap del GIUK, un importante collo di bottiglia strategico che viene attentamente monitorato. Se i sottomarini russi riescono a sfuggire ai non rilevati, hanno molte più possibilità di sparire nell'Atlantico per svolgere i loro affari potenzialmente molto mortali senza essere rintracciati. Durante un periodo di guerra, questo può includere il caos scatenato sul trasporto marittimo alleato e sulle flottiglie navali e l'esecuzione di attacchi mirati a bersagli terrestri chiave...

Pd, Zingaretti al M5s: "Alleanza unita o cadono le basi del governo". Di Maio: "No a intese strutturali, in Emilia al voto da soli



Se da un lato il segretario del Pd Nicola Zingaretti fa un appello a un maggiore spirito di coesione nella maggioranza, dall'altro il capo politico del M5s Luigi Di Maio risponde che "non ci sono i presupposti per un'alleanza strutturale" con i dem. E dopo il fallimento elettorale in Umbria, il leader cinquestelle annuncia ufficialmente che il Movimento in Emilia Romagna e in Calabria "correrà da solo".

Zingaretti a Circo Massimo...

"O si riscopre uno spirito comune o i motivi stessi di questo governo vengono meno" ribadisce a Radio Capital Zingaretti, oggi ospite in studio del programma Circo Massimo, condotto da Massimo Giannini e Oscar Giannino.

Per il leader dem "quella di Di Maio" che dà per archiviata l'intesa coi democratici a livello locale "è una posizione debole, perché il M5s governa col Pd. E vuole governare per altri tre anni con il Pd e non un piccolo paese dell'entroterra ma la Repubblica italiana. È inutile giocare con le parole: o l'alleanza è unita da una visione del futuro o non c'è. Io credo che questa visione vada costruita al più presto". Chiamato a stilare una pagella al governo, Zingaretti dà come voto sei e mezzo- sette sulle scelte, ma "quattro" sulla condotta politica. "Io non avevo l'ansia di farlo nascere a prescindere e non ho l'ansia di farlo cadere a prescindere. E nemmeno durare. È un elemento di cultura politica non si governa per se stessi, ma per gli altri". Conte sarebbe il candidato premier del centrosinistra se il governo cadesse? "Deciderà l'alleanza. Io dico che ha lavorato bene", risponde il segretario dem.

La replica di Di Maio a Zingaretti

"Non ci sono i presupposti per un'alleanza strutturale con il Pd, i nostri militanti non la vogliono" è la replica di Luigi Di Maio a Zingaretti. "Non mi sento insidiato" da Giuseppe Conte, ha continuato il ministro degli Esteri parlando con i cronisti, "ma credo che questo governo sia una squadra che deve portare avanti insieme il programma di governo. Se facciamo squadra i cittadini potranno comprendere quello che stiamo facendo, altrimenti è difficile anche far comprendere quello che facciamo di buono".
"Il voto in Umbria dimostra che il M5s deve mantenere la terza via", ha aggiunto il capo politico dei cinquestelle, che annuncia che in Emilia Romagna e in Calabria il Movimento correrà da solo. "Ieri ho incontrato i parlamentari di Emilia Romagna e Calabria - ha detto Di Maio -  con loro ci prepariamo ad una campagna elettorale difficilissima. Andremo da soli, che non significa non mettersi insieme a liste civiche, o ambire ad un candidato presidente che vada oltre il Movimento".

rep



In merito alla sconfitta in Umbria, Zingaretti osserva ancora sempre a Radio Capital: "È evidente che dobbiamo cambiare qualcosa, ma l'unico argine alla destra è il Pd, ma non è sufficiente da solo". E risponde alle accuse di Matteo Renzi: "Reagisco quando si batte su teoremi falsi, come dire che si è perso in Umbria perché c'era l'accordo con i 5 stelle, come hanno detto Renzi e altri. Vero che il progetto ha perso, ma se non ci fosse stato sarebbe stato molto peggio".

Al direttore di Repubblica Carlo Verdelli, che nell'editoriale di oggi ha chiesto al Pd "più chiarezza", Zingaretti risponde elencando tutti i punti del suo governo.


Governo, Zingaretti risponde a Verdelli: "Mi chiede più chiarezza? Ecco tutti i punti del programma"

rep

Manovra: ci vuole più coraggio nel sostenerla

Quanto alla manovra, per Zingaretti "ci vorrebbe un di più di coraggio nel rivendicare che questa legge di bilancio fa quello che andava fatto". E aggiunge: "Noto un di più di polemiche rispetto alla sua forza e che fa male all'Italia. Non sarebbe sbagliato che le forze di maggioranza rivendicassero, invece delle sciocchezze di luglio come la tassa sulle cassette di sicurezza, la strategia che il mondo apprezza e premia".
 

Pd partito nuovo, congresso nel 2020 e modifica dello statuto

Zingaretti sottolinea la necessità di rinnovare profondamente il Pd e accenna alla possibilità di un Congresso nei primi mesi del 2020: "Siamo tutti d'accordo: sotto il partito del capo non c'è nulla" afferma e dice 'no' alla richiesta di cambiare nome al Pd. "Non credo che bisogna cadere nell'errore di cambiare tutto per non cambiare niente. Veniamo alla sostanza di contenuti politici, al superamento di un correntismo esasperato", dice lanciando l'iniziativa che il 17 novembre a Bologna vedrà i dem votare per la modifica dello statuto in modo da lanciare, forse già dai primi mesi del 2020, il congresso a tesi del partito. "Dopo 12 anni cambieremo lo statuto, rientra il concetto di congresso basato su tesi politiche, che dura 100 giorni, aperto alla società italiana, senza rinunciare ai gazebo. Si apre la più importante rivoluzione organizzativa di questa fase storica", conclude.
 

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https://www.repubblica.it/politica/2019/10/30/news/pd_zingaretti_m5s_governo_umbria_manovra-239859504/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P5-S1.8-T1

martedì 29 ottobre 2019

Giacomo Amadori - Russiagate, la vera storia | inchiesta Panorama

Salvini-Savoini-Russiagate

Russiagate, la vera storia | inchiesta Panorama

Meranda, Vannucci ed il "pizzino". Così va riscritta la storia del Russiagate che doveva inguaiare Salvini e la Lega.


Giacomo Amadori

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Scontro durissimo tra Vittorio Feltri e Lilli Gruber.

"È in andropausa grave", "Ha il viso di plastica": scontro Gruber-Feltri

Scambio di insulti tra Vittorio Feltri e Lilli Gruber. Alle 
accuse della conduttrice de La7 di essere "un poveretto 
in andropausa grave", l'editorialista di Libero replica: 
"Lei è in menopausa da lustri e ha la faccia di plastica".

Che i due giornalisti non andassero d'accordo era il segreto di Pulcinella. Ma il botta e risposta delle ultime ore fa capire come i loro rapporti siano davvero pessimi.
Tutto è cominciato dalle dichiarazioni della conduttrice di "Otto e mezzo". Ospite della trasmissione radiofonica "Un giorno da pecora", alla domanda su cosa ne pensasse delle parole di Feltri che la accusava di essere" così di sinistra da non usare la destra nemmeno per impugnare la forchetta", l'ex giornalista del Tg1 ha replicato stizzita: "Veramente io sono mancina", prima di passare direttamente agli insulti:...

"M5S è morto". L'addio con polemica della sindaca di Imola Manuela Sangiorgi

Manuela Sangiorgi, sindaca di


"Il Movimento è scomparso insieme a Gianroberto 


Casaleggio. Nei ruoli apicali personaggi senza arte né 


parte". La Lega la elogia.




Manuela Sangiorgi, sindaca di Imola

“Il M5s non esiste più. Il M5s è morto ed è morto quando è morto Gianroberto
 Casaleggio. Abbiamo visto appropriarsi di ruoli apicali da parte di persone senza
 arte né parte, perdere sei milioni di voti in un anno e fare finta di niente”. Lo h
a detto, in un’intervista all’emittente E-Tv, Manuela Sangiorgi, sindaca di Imola 
che formalizzerà in consiglio comunale le dimissioni annunciate ieri sera, dopo poco
 più di un anno di governo della città.
Ieri, davanti agli imolesi, Sangiorgi ha detto di non sentirsi più parte del Movimento
 5 Stelle - con cui aveva vinto le elezioni nel giugno del 2018 al ballottaggio strappando
 il 55,4% dei voti - essendo venute a mancare condizioni politiche per andare avanti.
 Il successo di Sangiorgi aveva segnato una sconfitta particolarmente simbolica per il
 centrosinistra dell’Emilia-Romagna perché Imola era sempre stata considerata un
 feudo inespugnabile, sia per il fortissimo radicamento del partito, sia per la presenza 
di moltissime grandi cooperative che per anni sono state una forma di finanziamento
 e di creazione di consenso per lo stesso centrosinistra....

Grillo e le elezioni in Umbria: è la fine del mondo Il fondatore, dopo la debacle del M5S, posta una canzone apocalittica. Di Maio sotto accusa. Lannutti: «Se non riconosciamo gli errori, andiamo verso l’estinzione»

Grillo e le elezioni in Umbria: è la fine del mondo


Mai come in questi giorni Beppe Grillo è tornato ad essere invocato dal Movimento come padre spirituale, garante, nume tutelare, punto di riferimento, ancora di salvezza, aruspice. Era stato lui a chiedere la convergenza con il Pd a Palazzo Chigi e ora Luigi Di Maio, da sempre più che riluttante, dà la colpa del flop umbro proprio all’alleanza di governo e dice, in sostanza: avete visto, mi avete costretto a stare con il Pd e questo è il risultato. Quindi blocca le prossime alleanze elettorali, dall’Emilia alla Calabria. Ma non fa altro che suscitare l’ira dei gruppi parlamentari, in rivolta, che chiedono a gran voce un’assemblea....

Scambio di accuse tra M5S e Pd. La sconfitta in Umbria presenta il conto...



Il premier Conte minimizza. Ma c’è il rischio di nuove tensioni sulla Manovra.

(di Fausto Tranquilli lanotiziagiornale.it) – 
Nessun test nazionale e nessun riflesso sul Governo. Per settimane, mentre il centrodestra e soprattutto Matteo Salvini spingevano sull’Umbria, per risollevarsi dall’errore compiuto in estate mettendosi fuori dai giochi con il blitz fallito dalla spiaggia del Papeete, Pd e Movimento 5 Stelle hanno continuato a ripetere che l’esito del voto umbro non avrebbe minimamente influito sull’accordo giallorosso su Palazzo Chigi. Davanti alla pesante sconfitta di ieri, però, non sono arrivate all’Esecutivo soltanto le bordate delle destre. Sono iniziati anche i distinguo tra i dem, le prese di distanza pentastellate e le frecciate dei renziani. Con un obiettivo principale, il premier Giuseppe Conte....

lunedì 28 ottobre 2019

Zingaretti: "Comune sentire o se ne trarranno le conseguenze". Goffredo Bettini: "O si cambia registro o elezioni"

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Dopo il tracollo umbro l'esponente del Pd rompe gli indugi: "Il nostro campo è bombardato dalla conflittualità, dalla competizione interna, dalla irresponsabilità di molti"

O si cambia o si torna alle urne. Non usa mezzi termini Goffredo Bettini nel post con cui commenta la sonora sconfitta dell’alleanza Pd-M5s in Umbria. E il senso delle sue parole è proprio questo: senza una svolta, meglio il voto. “Quindi o si cambia registro o saranno inevitabili le elezioni”, si legge sul profilo Facebook dell’esponente del partito democratico.....
I dem, sostiene, non hanno subito flessioni rispetto alle Europee, ma non basta: “Lo spettacolo di questi mesi ha confermato che gli egoismi di partito prevalgono sempre sugli interessi generali. A quel punto i partiti potranno liberamente scegliere, anche quelli del campo democratico, con chi stare e contro chi stare.
Perché è ben triste che il primo commento di Renzi alla sconfitta in Umbria sia stato che esso spiana una autostrada a Italia Viva. Riflettiamo bene, perché le condizioni per correggere ci sono, ma la pazienza del più grande partito della sinistra non è infinita”.
Poi il riferimento alle divisioni interne: “Il centro destra è sostanzialmente unito, agguerrito, motivato, concorde sulle strade da intraprendere. Il nostro campo è invece bombardato dalla conflittualità, dalla competizione interna, dalla irresponsabilità di molti. A una destra unita serve contrapporre un centro sinistra unito. È difficile pensare che i primi risultati del governo nazionale ottenuti, possano essere compresi e valorizzati dai cittadini quando su tutto prevalgono le polemiche politiche”.
Sulla stessa scia il commento del segretario del Pd Nicola Zingaretti: “Va rilanciata in fretta una visione del futuro e un profilo riformista e di rinnovamento del Governo. Va fatto insieme. L’alleanza ha senso solo ed esclusivamente se vive in questo comune sentire delle forze politiche che ne fanno parte, altrimenti la sua esistenza è inutile e sarà meglio trarne le conseguenze”, ha scritto in un post su Facebook il leader dem. “Una maggioranza non può esistere per paura di Salvini, per evitare il voto dei cittadini o aspettare le nomine degli enti per occupare poltrone”.
Zingaretti ricorda le sue perplessità ad agosto sull’alleanza con M5s. “Abbiamo poi costruito una linea unitaria, difficile, di cui ovviamente mi assumo oggi tutte le responsabilità. Ma è ovvio - prosegue - che occorre voltare pagina. Mi auguro una nuova solidarietà nella coalizione e nella compagine del Governo Conte che non può essere un campo di battaglia quotidiana”. Non basta, sostiene, la “paura di Salvini”, o “aspettare le nomine degli enti per occupare poltrone”.
“Deve fare vivere tra le persone - spiega il segretario Dem - una percezione di cambiamento su parole e contenuti chiari: lavoro, rivoluzione verde, scuola, salute, sicurezza urbana, investimenti, giustizia sociale. Solo questo aumenta la percezione di protezione che chiedono le persone. Dobbiamo costruire speranze, non alimentare polemiche”.
“Sin dal primo istante- spiega Zingaretti - ho ripetuto e confermo: non si può governare tra avversari e nemici. Nessun membro dell’alleanza può augurarsi o lavorare per la distruzione dell’altro. Questo offusca anche la forza delle cose fatte e, per quanto ci riguarda, rende fragile la credibilità di tutti.
La destra si contrasta solo ottenendo risultati tangibili nell’impegno per lo sviluppo e per la lotta contro le disuguaglianze sociali, costruendo iniziativa politica nel Paese”.
Quindi o si “rilancia in fretta una visione del futuro e un profilo riformista e di rinnovamento del Governo” altrimenti “la sua esistenza è inutile e sarà meglio trarne le conseguenze”.
“Il Pd dovrà ora accelerare un processo di rinnovamento politico, organizzativo e programmatico - conclude - che in mesi turbolenti pieni di incredibili novità abbiamo solo in parte avviato”.---