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giovedì 12 settembre 2019

UE: 4 COMMISSARI E 73 DEPUTATI NELLA SOROS LIST. MOLTI PRO “NO GENDER”







DALLE ELEZIONI 2019 BRUTTO COLPO ALL’OPEN SOCIETY
DIMEZZATI I PARLAMENTARI DI FIDUCIA A BRUXELLES
MA OTTIENE 4 “MINISTRI” GRAZIE ALLA VON DER LEYEN

IL PLUTARCA SIONISTA PUO’ CONTARE SU GENTILONI
BENEDETTO DAI 5STELLE NONOSTANTE LE POLEMICHE

DI GRILLO PER L’INCONTRO SEGRETO A PALAZZO CHIGI

___di Fabio Giuseppe Carlo Carisio ___
Il plutarca George Soros, il magnate ungaro-americano di origini sioniste, può festeggiare per la nomina del suo “amico” italiano Paolo Gentiloni a Commissario Europeo agli Affari Economici: un ruolo che si rivelarà strategico nelle future manovre finanziarie in Italia sia per l’attuale governo giallo rosso M5S-PD sia per un’eventuale futura coalizione conseguente a successive elezioni anticipate.
E può essere ben lieto del fatto che la presidente tedesca Ursula Von der Leyen ha scelto quali Commissari altri tre politici che figuravano nella famosa lista degli eurodeputati amici. Alcuni di loro, come molti dei parlamentari di Bruxelles, sono sostenitori di quella teoria “no gender” tanto cara al finanziere quanto il sostegno alle Ong per l’immigrazione indiscriminata....

Un recente incontro ravvicinato tra la presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen ed i finanzieri George Soros e Nicolas Berggruennel

Nei mesi scorsi il miliardario americano aveva dovuto registrare una piccola sconfitta nel Parlamento Europeo. La riscossa dei movimenti Populisti e Sovranisti alle elezioni del maggio 2019 aveva di fatto ridotto di due/terzi i politici ritenuti affidabili e schedati per conto della sua nota Fondazione. Uno smacco acuito dalla mancata rielezione di Renate Weber, già presidente dell’Open Society in Romania.

DIMEZZATA LA “LISTA SOROS” NEL PARLAMENTO EUROPEO

Dei 226 membri del Parlamento Europeo della precedente legislatura (2014-2019) che la ricerca eseguita dalla Kumquat Consult di Bruxelles, per conto della Open Society European Policy Institute di Soros, riteneva «provati o probabili alleati dell’Open Society» ne sono stati riconfermati soltanto 73 (vedi New Soros List a fondo pagina – fonte 1).
Ciò evidenzia che l’ormai arcinoto potere di influenza poltica del magnate ungherese, sostenitore di quel Nuovo Ordine Mondiale ideato dagli Illuminati di Baviera su ispirazione di Mayer Amschel Rothschild, sta scricchiolando dinnanzi alle “open sources” che ne rivelano in tempo reale tutti gli intrighi. Ma rimane comunque potente grazie ad un gruppo trasversale di eurodeputati di differenti schieramenti (soprattutto di sinistra come S&D, Greens/EFA, GUE/NGL, ma anche di centro dell’Alde e di centrodestra EPP) che rappresenta di fatto il 10 % dei 748 parlamentari eletti a Bruxelles.
Quel dossier di ben 177 pagine aveva suscitato l’indignazione in tutta l’Europa (2) dove era stato segnalato in anteprima dal giornalista Marcello Foa, prima che diventasse presidente Cda RAI, tanto da innescare persino la minaccia di querele da parte del Partito Democratico che aveva ben 13 eurodeputati nella lista.
Le recenti elezioni hanno falcidiato proprio il PD che ha perso a Bruxelles deputati di spicco come l’ex sindacalista Sergio Cofferati, l’ex ministro Cecile Kienge ma anche Daniele Viotti, co-presidente dell’intergruppo europarlmentare Lgbt. Non riconfermata nemmeno la giornalista di sinistra Barbara Spinelli, indipendente della lista Tsipras, pugnace antiberlusconiana dalle colonne de La Repubblica e già presente alle riunioni del Bilderberg.
Gli eurodeputati italiani ritenuti vicini alla Open Society dallo studio Kumquat da 14 sono cos’ rimasti solo 3: Brando Benifei, Andrea Cozzolino e Roberto Gualtieri, finito sotto i riflettori in quesi giorni dopo la sua nomina a Ministro dell’Economia.

Lo storico Roberto Gualtieri, ministro dell’Economia del Governo Conte Bis sostenuto da 5Stelle e Partito Democratico

Non è difficile arguire che gli “scagnozzi” di Soros saranno già al lavoro per individuare ed avvicinare nuovi eurodeputati della corrente legislatura. E nei giochi di potere non va dimenticato che l’Italia del Conte Bis, forte dell’alleanza Partito Democratico e 5Stelle, ancor prima di ottenere la maggioranza, nei giorni scorsi ha proposto la candidatura dell’ex premier renziano Paolo Gentiloni quale commissario europeo. La nomina è stata subito accolta dalla presidente eletta dal Parlamento Europeo, Ursula von der Leyen che oggi, martedì 10 settembre, ha svelato in conferenza stampa le attribuzioni dei portafogli dei commissari dell’Ue che dovranno il quasi scontato placet dell’assemblea di Bruxelles.

LA NOMINA DI GENTILONI COMMISSARIO EUROPEO

«Paolo Gentiloni è stato designato commissario agli Affari economici dell’Ue. E’ la prima volta che un italiano ottiene la responsabilità del pacchetto EcFin. L’indicazione dovrà ora essere validata dal Parlamento europeo, che nelle prossime settimane avvierà le audizioni di tutti i commissari nominati dalla leader tedesca» scrive l’Ansa (3) che poi riporta le dichiarazioni dell’ex premier italiano.
«Ringrazio la presidente Ursula Von der Leyen per l’incarico che mi ha assegnato nella nuova commissione. Mi impegnerò innanzitutto per contribuire al rilancio della crescita e alla sua sostenibilità sociale e ambientale in un ruolo di grande rilievo in un momento cruciale per il futuro dell’economia europea» ha dichiarato il politico italiano.

I due ex premier Paolo Gentiloni e Matteo Renzi

L’olandese Frans Timmermans è stato nominato quale vicepresidente esecutivo della Commissione Ue per il Patto verde con delega al Clima; la danese Margrethe Vestager è vicepresidente esecutivo per il Digitale, con delega alla Concorrenza. Il lettone Valdis Dombrovskis tornerà ad essere vicepresidente per le politiche economiche europee, con delega ai servizi finanziari e lavorerà a stretto contatto con il commissario Gentiloni, mentre il vicepresidente Maros Sefcovic (Slovacchia) si occuperà di relazioni istituzionali e pianificazione;
La francese Sylvie Goulard commissario all’Industria, Difesa e spazio; la finlandese Jutta Urpilainen ai partenariati internazionali; la greca Margaritis Schinas, vicepresidente andrà alla Sicurezza con delega alla migrazione; lo sloveno Janez Lenarcic si occuperà della gestione delle crisi. L’irlandese Phil Hogan si occuperà di Commercio, mentre l’austriaco Johannes Hahn avrà la delega al bilancio.
Completano la lista: Věra Jourová (Repubblica Ceca) sarà vicepresidente con delega ai valori e trasparenza; Giustizia a Didier Reynders (Belgio); Innovazione e gioventù a Mariya Gabriel (Bulgaria); Democrazia e demografia a Dubravka Suica (Croazia) che sarà anche vicepresidente; Salute a Stella Kyriakides (Cipro); Energia a Kadri Simson (Estonia); Vicinato ed Allargamento a Laszlo Trocsányi (Ungheria); Ambiente e oceani a Virginijus Sinkievičius (Lituania); Lavoro a Nicolas Schmit (Lussemburgo); Uguaglianza a Helena Dalli (Malta); Agricoltura a Janusz Wojciechowski (Polonia); Coesione e riforme a Elisa Ferreira (Portogallo); Trasporti a Rovana Plumb (Romania); gestione delle crisi a Janez Lenarcic (Slovenia); Affari interni a Ylva Johansson (Svezia). Josep Borrell (Spagna) designato dal Consiglio europeo Alto rappresentante Ue.

La scheda delle portoghese Elisa Ferreira nella Soros List

Alcuni dei Commissari erano tra gli eurodeputati della famosa Soros List: l’eurodeputata bulgara rieletta Mariya Gabriel, insegnante impegnata sulle tenatiche delle libertà civili e l’uguaglianza gender, la francese Sylvie Goulard, professoressa del College of Europe, europeista fondatrice del think-tank Spinelli Group, già influente europarlamentare sulle politiche economiche e monetarie, e la portoghese Elisa Ferreira, docente universitaria schedata dalla Open Society per identici interessi della collega ed entrambe non sono più membri del Parlamento Europeo nel maggio 2019.

La governatrice della Banca di Francia, Sylvie Goulard, “delfina” del presidente Emmanuel Macron

Goulard aveva aderito al movimento En Marche! nel 2016. Venne nominata ministro della Difesa il ​​17 maggio 2017, nel Primo Governo di Edouard Philippe, dimettendosi un mese più tardi, il 20 giugno 2017, in seguito all’inchiesta sul presunto abuso di pagamenti agli assistenti del Parlamento europeo. Il 17 gennaio 2018 è stata nominata vice governatore della Banca di Francia, in sostituzione di Anne Le Lorier.

SOROS A PALAZZO CHIGI: ACCUSE DA GRILLO “VOLTAGABBANA”

Gentiloni, già Ministre degli Affari Esteri nel Governo Renzi (2014-2016), fu poi indicato proprio dall’ex premier ed ex segretario del Pd Matteo Renzi quale suo successore nel quarto Governo di sinistra (dopo Monti, Letta, Renzi) sorretto da una risicata maggioranza supportata anche da esponenti di centrodestra in difficoltà per gravi inchieste giudiziarie come l’ex senatore Denis Verdini (ALA), poi condannato il 13 settembre 2018 dal Tribunale di Firenze a 5 anni di reclusione con interdizione perpetua dai pubblici uffici per bancarotta fraudolenta nell’inchiesta sul fallimento della Società Toscana Edizioni.
Gentiloni fu nominato premier dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, già deputato del suo stesso gruppo PD, ed il 3 maggio 2017 ricevette a Palazzo Chigi, sede della presidenza del Consiglio dei Ministri, proprio il finanziere Soros per un incontro ufficiale rimasto riservato nei contenuti tanto da sollevare un vespaio di polemiche.

L’incontro tra l’ex premier Paolo Gentiloni del Pd e il finanziere George Soros nel maggio 2017 a Palazzo Chigi

«George Soros, miliardario grazie alle speculazioni finanziarie sulla pelle dei cittadini come quella del ’92 contro l’Italia che causò una perdita del 30% del valore della lira e una perdita valutaria pari a 48 miliardi di dollari, ieri è stato accolto con tutti gli onori dal presidente del Consiglio Gentiloni. In barba alla trasparenza, doverosa nel suo ruolo di istituzione, il premier ha tenuto l’incontro nascosto: Palazzo Chigi non ha rilasciato alcun comunicato né prima né dopo l’incontro e la vicenda è diventata di dominio pubblico grazie a un’agenzia di stampa». Scrisse il 4 maggio scorso Beppe Grillo in un post sul suo blog come riportato da Adnkronos (4).

Beppe Grillo sul palco di Italia 5 Stelle al Circo Massimo, Roma, 21 ottobre 2018

«In che veste – chiede il leader M5S – Gentiloni ha incontrato Soros e in che veste Soros è stato ricevuto da Gentiloni? Se lo ha fatto da premier perché lo ha tenuto nascosto? Sono amiconi e si sono visti solo per un tè? Difficile da credere e da accettare che il presidente del Consiglio si dedichi a momenti di svago mentre attorno a lui c’è un Paese a pezzi. Il miliardario l’ha avvisata che è in vista un’altra speculazione? Vuole comprare a prezzi ridicoli qualche gioiello italiano che ancora non è passato in mani straniere? Si è lamentato per l’inchiesta del procuratore Zuccaro sulle Ong che agirebbero come taxi del Mediterraneo e che sono finanziate con milioni di dollari ogni anno da Soros stesso? Le ha chiesto di intervenire per bloccare l’inchiesta? E lei invece: le ha chiesto conto dei danni arrecati all’Italia 25 anni fa? Le ha chiesto conto dell’attività delle Ong da lui finanziate nel Mediterraneo? Presidente Paolo Gentiloni Silveri, nobile di Filottrano, di Cingoli e di Macerata, lei deve rendere conto al popolo delle sue azioni. Può scendere dal piedistallo e raccontarci tutta la verità sul suo incontro con Soros».
Gentiloni non rese conto delle sue azioni ma nei giorni scorsi è stato indicato quale candidato alla Commissione Europea proprio dall’alleanza M5S e PD fortemente voluta dallo stesso Grillo diventato perciò “voltagabbana” probabilmente perché avrà avuto ampie rassicurazioni dallo stesso ex premier – o da Soros – in forma privata…
Resta il fatto che Gentiloni, dopo il benestare quasi scontato del Parlamento Europeo, sarà il nuovo Commissario agli Affari Economici dell’Ue ed assumerà l’incarico, come tutto l’esecutivo, il primo novembre 2019, sotto la luna macabra della notte di Halloween che ha ormai fatto dimenticare all’Europa sempre più pagana la ricorrenza cristiana di Ognissanti.

I VIP DELLA LISTA SOROS RIMASTI NEL PARLAMENTO EUROPEO

Se è quindi vero che gli europarlamentari devoti al finanziere mondialista si sono non solo dimezzati ma ridotti a 1/3 è comunque acclarato che rimangono nell’agone politico di Bruxelles personaggi di primissimo piano come il belga Guy Verhofstadt, capogruppo deI centristi dell’ALDE, l’Alleanza Liberale Democratica ALDE, tra i nomi di spicco del dossier Open Society European Policy Institute.

L’ex primo ministro belga Guy Verhofstadt, capogruppo Alde nell’Europarlamento

Già abbiamo detto e scritto in precedenti articoli dell’italiano europeista Roberto Gualtieri, divenuto Ministro dell’Economia nel governo Conte Bis nonostane la sua formazione accademica non sia da economista bensì da storico.
Ad essi si aggiunge la sindacalista austriaca Evelyn Regner attivista di Amnesty International, il sociologo croato Tonino Picula, entrambi dei socialdemocratici S&D, ma anche Martina Dkabajova, esponente dell’ALDE nella Repubblica Ceca dove è stata presidente della Camera di Commercio di Zin e pure della locale sezione Rotary. Confermato il francese Yannick Jadot che si era guadagnato l’attenzione di Soros in qualità di direttore francese di Greenpeace, come la finlandese Sirpa Pietikainen, ex ministro dell’Ambiente e descritta come «interessata a problemi LGBT; parità dei sessi; diritti di salute sessuale e riproduttiva; problemi ambientali; salute pubblica; e protezione del consumatore» dal dossier Kumquat.

L’ex ministro finlandese Sirpa Pietikäinen, riconfermata al Parlamento Europeo

In Germania è stata riconfermato Sven Giegold, fondatore della ONG anti-globalizzazione Attac, mentre non in Grecia è stato rieletto Dimitrios Papadimoulis, già vicepresidente del Parlamento Europeo, ed in Lituania Petras Austrevicius, già ambasciatore in Finlandia, in Lussemburgo l’ex ministro Charles Goerens. Tra gli eurodeputati già inseriti nella Soros List è la giornalista Miriam Dalli di Malta a ritornare nel Parlamento Europeo mentre in Olanda spicca la sindacalista Agnes Jogerius, ed in Polonia Roza Thun Hoestein, presidente della Robert Schuman Foundation. Tra le riconferme anche la rumena Corina Cretu, portavove dell’ex presidente della Romania Ion Iliescu, l’avvocatessa spagnola Izaskun Bilbao Barandica e la politica svedese Malin Bjorg, componente della European Women’s Lobby.

L’ex terrorista dell’Ira Martina Anderson durante una manifestazione simbolica di solidarietà ai prigionieri palestinesi

Nel Regno Unito, in attesa degli sviluppi sulla Brexit, sono state per ora rieletti eurodeputati tra gli altri la sindacalista Jude Kirton-Darling, segretario della European Trade Union Confederation, Claude Moraes, direttore del Consiglio per l’Assistenza agli Immigrati, e la famosa irlandese Martina Ardenson schedata nella Soros List in quanto attivista dell’organizzazione militare clandestina Ira (Irish Republican Army): arrestata due volte fu condannata per aver causato un esplosione e per altri progetti di attentati, venne scarcerata nel 1998 in virtù del cosiddetto Accordo del Venerdì Santo.
Nonostante si siano ridotti a 73 i parlamentari UE di fiducia della cosiddetta “Soros list” la Open Society European Policy Institute può quindi contare su politici assai influenti. Cui si aggiungono i tre commissari e l’ex premier italiano Gentiloni che non ha mai nemmeno tentato di nascondere la sua vicinanza al magnate ungherese arrivando persino a riceverlo a Palazzo Chigi. Se e come il finanziaere sionista si servirà di loro lo scopriremo solo nei prossimi mesi…
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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