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domenica 11 agosto 2019

70 anni dei Quaderni del carcere di Antonio Gramsci... il segretario generale del Partito Comunista Italiano

70 anni dei Quaderni del carcere di Antonio Gramsci

di Davide Matrone
 
Settanta anni fa, Gramsci comincia a scrivere i Quaderni dal carcere. E’ l’8 febbraio del 1929 quando il pensatore italiano scrive le prime linee dell’opera intelettuale piu’ importante della sua vita. Lo fa dal carcere di Turi (Bari), da dove scrivera’ la maggior parte dei Quaderni[1].

Per Gramsci, non e’ stato affatto semplice plasmare le sue riflessioni su carta durante il suo lungo e tortuoso pellegrinaggio carcerario.[2]. L’autorizzazione a scrivere, gli fu concessa due anni e tre mesi dopo la sua carcerazione. Lotto’ per molto tempo prima di conseguire dei libri, una penna e dei fogli.

Ancor prima di poter scrivere, insistette affinché gli venisse concessa la possibilita’ di poter leggere. Alcuni giorni dopo la sua carcerazione, presso il carcere di Regina Coeli,[3] scrive la sua prima lettera alla proprietaria dell’appartamento in cui viveva a Roma chiedendole – tra le altre cose – l’invio di tre libri: La grammatica tedesca, il breviario di Lingüistica di Bertoni e Bartali, ed una Divina Commedia. I tre libri richiesti rispondevano – sin dal principio - alla necessita’ vitale di poter sopravvivere all’imbruttimento del carcere. Tre mesi dopo, dal carcere di Ustica, scrive al suo amico Sraffa chiedendogli l’invio di alcuni libri.[4] Sraffa apre a favore dell’amico Antonio un conto illimitato in una librería di Milano: la “Sperling & Kupfer”.[5]....


Il regime fascista di Benito Mussolini era ben consapevole delle straordinarie capacita´analitiche del marxista sardo e per questo fece tutto il possibile per ostacolare la sua operativitá intellettuale. Il giudice[6] che lo condanno’ disse: “Durante venti anni dobbiamo impedire di far funzionare questo cervello”. Gramsci fu condannato a 20 anni, 4 mesi e 5 giorni di reclusione. Malgrado la dura sentenza, le sue precarie condizioni di salute, l’isolamento carcerario e la dura persecuzione fascista, il segretario generale del Partito Comunista Italiano non cesso’ mai di far funzionare il suo cervello. Riuscira´ a scrivere 3000 pagine.

I quaderni furono pubblicati solo dopo la fine della II Guerra Mondiale e grazie alla perseveranza e tenacia di tre persone in particolare: Tania Schucht[7], Piero Sraffa[8] e Palmiro Togliatti[9]Senza dubbio, il contributo di Gustavo Trombetti[10] fu determinante perché i quaderni uscissero dal carcere senza che fossero sequestrati dalle autorita´ fasciste.

Gramsci e’ considerato uno dei teorici marxisti piu’ influenti degli ultimi 70 anni. Tra i suoi contributi dobbiamo segnalare la riformulazione di alcuni concetti fondamentali della teoría política marxista, alla luce della fase rivoluzionaria del movimento operaio italiano[11], nella realta’ politica ed economica al principio del XX secolo. Insieme ad un altro pensatore critico e marxista della sua epoca, l’ungherese Georg Lukács, ebbe in comune un fronte su cui combattere, e cioé: il revisionismo della II Internazionale. Entrambi criticavano la incongruenza che si registrava tra i movimenti rivoluzionari operai e la posizione interventista di alcuni partiti socialisti europei. Gli approcci teorici gramsciani sono innovatori e profondi. Lo stesso Lukács, che studio’ il pensatore italiano, confessera’ :”Gramsci era il migliore fra di noi”.

L’opera del politico italiano comincio’ a farsi conoscere in Italia durante gli anni ’50 e da li’ comincio’ il giro per tutto il mondo. Nel trascorso del tempo attraversera´ le frontiere, la sua riflessione conquistera’ dimensioni internazionali e non solamente per gli analisti della sinistra rivoluzionaria, se non che riuscira´ad influenzare correnti teoriche come la teologia della liberazione, la pedagogia critica di Paulo Freire e gli studi culturali della Scuola di Birmingham.

In America Latina alcuni intellettuali locali non accolsero favorevolmente il pensiero di Gramsci durante tutta la meta´ del XX secolo. Nel caso dell’Ecuador, per esempio, gli intellettuali Agustín Cueva e Alejandro Moreano criticarono Gramsci, argomentando il suo uso socialdemocratico al valorare la democrazia nel seno della lotta contro i governi dittatoriali.[12].

Malgrado le difficolta´e le critiche sorte successivamente dentro il movimento rivoluzionario marxista internazionale, a settanta anni dall’elaborazione del I Quaderno del carcere, il pensiero gramsciano continua ad essere studiato, analizzato e reinterpretato dai teorici dei movimenti rivoluzionari internazionali di tutto il mondo.

Bibliografia:
Belaval, Yvon. 1974. Historia de la Filosofía. Las filosofías nacionales de los siglos XIX y XX, España: Siglo Veintiuno.
Lo Piparo, Franco. 2014. Il Professore Gramsci e Wittgenestein. Il linguaggio e il potere, Roma: Donzelli Editore
Mordenti, Raul. 1996. Quaderni dal carcere di Antonio Gramsci. Edizioni Letteratura Italiana Einaudi. Torino
Santucci, Antonio. 1996. Gramsci. Torino: Edizione Newton Tascabili
Kohan, Néstor. 2013. Gramsci. Venezuela: Ocean Sur
Ortiz, Santiago. 2018. ¿Por qué Gramsci no llegó a Ecuador?https://lalineadefuego.info/2018/05/15/por-que-gramsci-no-llego-a-ecuador-por-santiago-ortiz/
[1] Dall’8 febbario del 1929 fino al 17 novembre del 1933 nel carcere di Turi, e dal 7 dicembre del 1933 fino al mese di agosto del 1935 nel carcere di Formia.
[2] Gramsci pellegrinera´ in 14 carceri italiane (Roma, Civitavecchia, Ustica, Napoli, Milano, Turi, Palermo, Caianiello, Isernia, Sulmona, Formia, Castellamare Adriatica, Ancona e Bologna)
[3] L’8 novembre del 1926.
[4] La lettera fu scritta l’ 11 dicembre del 1926.
[5] Il giorno 22 dicembre Gramsci ricevera´ i libri che Sraffa gli inviera´. Gramsci lo ringraziera´ in altre due lettere che inviera´ al suo amico nelle date del 22 dicembre e nel 2 gennaio del 1927.
[6] Michele Isgro
[7] La cognata di Antonio Gramsci
[8] Economista ed amico di Antonio Gramsci
[9] Segretario politico del Partito Comunista Italiano.
[10] Compagno di prigione di Gramsci nel carcere di Turi. Trombetti nascose i quaderni in un baule prima che fossero inviati ai familiari di Gramsci. Il fatto avvenne prima del trasferimento del detenuto Gramsci dal carcere di Turi a quello di Formia.
[11] Durante il “biennio rosso” 1919 – 1920 si agudizzera´il processo rivoluzionario del movimento operaio italiano nel Nord’Italia con l’incremento delle occupazioni delle fabbriche e degli scioperi.
[12] Ortiz, Santiago. 2018. ¿Por qué Gramsci no llegó a Ecuador? En Lalineadefuego.info https://lalineadefuego.info/2018/05/15/por-que-gramsci-no-llego-a-ecuador-por-santiago-ortiz/
 
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