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giovedì 18 luglio 2019

Maurizio Blondet 18 Luglio 2019 - SALVARE SALVINI – Da se stesso.


Un tweet annuncia:
DA DOMANI AVRA’ ULTERIORI PREOCCUPAZIONI
23 gigabyte di materiale scaricato un anno e mezzo fa da Anonymous”.
Il soggetto è Salvini.

Chi ha sparato sul web la corrispondenza elettronica di Matteo Salvini?

Un articolo di StartMag  –  firmato da Umberto Rapetto, generale  della Guardia di Finanza,   per oltre dieci anni comandante del Gruppo Anticrimine Tecnologico   –   rende  noto  che:
“A febbraio dell’anno scorso una incursione informatica aveva dato luogo ad una “rapina” virtuale che ha consentito di svaligiare i caveau digitali di un partito politico. La refurtiva – dopo una minima dimostrazione di aver effettivamente acquisito il “bottino” (o nella fattispecie la copia dei relativi file) – è stata tenuta pazientemente nascosta per oltre un anno.
“Solitamente su Twitter cose di questo genere trovano una rapida propagazione e invece in questa circostanza gli account ufficiali dei briganti telematici non hanno strillato alcunché ai quattro venti. ..sbalordisce il fatto che nessuno ne parli. O lo scambio di mail è di una gravità inaudita, oppure manca la pistola fumante”..
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Apprezzate la tempistica, la sapiente  scansione di con cui vengono alimentati i media di “notizie compromettenti”.  Lo “scandalo Savoini” cominciava a non essere più plausibile per occupare le prime pagine per altre settimane, ed ecco che Anonimous dà materiale per altre settimane di “scandali” riguardanti Salvini, per diritto e per traverso – con qualunque pretesto, come  è stato un pretesto  l’indignazione per quel che ha detto Savoini a Mosca.
Del resto,  l’aveva detto  mesi fa; l’Espresso  aveva fatto le “rivelazioni” a febbraio;  poi è arrivato Buzzfeed con l’audio, e il materiale de L’Espresso è diventato attuale, anzi (per dirla coi media) “scottante”.
Fulvio Scaglione ha sottolineato la stessa  cadenza e sapienza nel caso Strache:  il  ministro e vice-cancelliere austriaco costretto alle dimissioni per il video in cui lo si vedeva promettere favori a una sedicente figlia di oligarca russo.
“Il video era stato girato nel 2017, mesi prima delle elezioni politiche che avrebbero proiettato Strache ai vertici del Governo austriaco. In altre parole: quando Strache prometteva tutto ciò che voleva ma non aveva alcun potere per mantenere le promesse. Mentre il video è stato pubblicato nel 2019, in una situazione completamente diversa, al chiaro scopo di fregarlo. Chi ha organizzato il tutto? Chi ha tenuto in frigo per due anni il video assassino, e con esso anche lo sdegno per la scarsa moralità di Strache? A quale scopo? E’ ancora giornalismo, questo?”.
Naturalmente si chiama in altro modo. Sapienza tempistica e politica  da servizi – coadiuvati dai media.
Adesso aspettiamo la nuova  marea di fango  per Salvini –  con un  stanco disgusto.  Non è solo  che le tv e i giornali avranno un’altra scusa, che faranno durare per settimane , per non parlare dello  scandalo magistratura (senza virgolette) e dell’orrore totalitario del progressismo LGBT che è stato instaurato in Emilia.
E’  che Salvini  sarà subissato di accuse  ingigantite, vere o false,  messo alle corde, e distrutto.
Datemi sei righe del  più onesto degli uomini e troverò abbastanza da farlo  impiccare”, figurarsi in 23 gygabites.
Il  dramma è aver assistito, settimane dopo settimane, dalla Carola ad  oggi,  all’assoluta sprovvedutezza  e incapacità di Salvini  di fronte agli  attacchi pre-ordinati e sincronizzati, incredibilmente stupidi  quindi smascherabili:  ha sempre e solo subito le iniziative  del Nemico –  che è il Nemico che ci ha dato  la Mafia nigeriana e il totalitarismo dei figli strappati alle famiglie  povere per darli alle lesbiche, il Nemico che ci riempirà di centinaia di migliaia di “immigrati”  secondo le volontà di Bergoglio e Soros – insomma il Nemico che sta distruggendo la comunità  nazionale.
Sottoscrivo qui  la nota di  Roberto Buffagni:
“Il vero crimine dello scandalo Savoini è non sapersi difendere. Chi sta intorno a Salvini si faccia una domanda e si dia una risposta”.
Precisamente. La pochezza di Salvini – mentale, culturale, anche morale  non mi era  ignota. Come si ricorderà, io mi feci convincere dal fatto che Salvini “aveva candidato persone migliori di sé”:  feci l’esempio del professor Bagnai, della Buongiorno.
Di solito i politici scelgono i peggiori di sé, i mediocri e gli yes men, che non teme gli facciano ombra. Quando invece uno sceglie “migliori di  sé”, vuol dire che non ha quel vile timore, e  che  vuole realizzare qualcosa e non solo campare.
MA non  serve a nulla far eleggere persone migliori di sé, se poi non le se ascolta, e  si fa  tutto da soli la sola cosa che si sa fare, fare propaganda su Facebook.  Ora, io prego le persone “Migliori di sé”, se possono,   di farsi ascoltare dal segretario; che so,  anche a insegnargli i rudimenti della finezza politica che evidentemente ignora,   l’uso dei poteri quasi incredibili che gli possono venire da un ministero  come quello dell’Interno, e che lui nemmeno conosce.  Obbligarlo a  imparare, a prendere l’abitudine, che so, a un briefing quotidiano  fattogli  da  gente  capace di informarlo.  Alla  formazione almeno di un germe di servizio interno  di intelligence.
Lo mettano sotto controllo  per il suo bene. Gli impediscano di  esibire una forza “vocale” tonitruante di un carattere    che poi invece ha dimostrato  – ormai ripetutamente – di non avere, subendo le iniziative di Carola, delle ONG scafiste, dai “magistrati”, della UE  – di tutti i marpioni (a Parigi, Bruxelles, Berlino)  che  ormai l’hanno soppesato,  valutato i suoi limiti e le sue debolezze, e lo faranno a  pezzi perché hanno in  mano tutti i mezzi.
La velocità con cui ha abbandonato alle jene Savoini ,”mica lo conosco”, è stata doppiamente rovinosa perché immediatamente smentibile, e per la mancanza di slealtà che ha dimostrato. Una rovina per la stessa Lega, i cui membri in vista hanno sicuramente tratto le lezioni dovute. Non ci si può fidare del “capitano”,  né il “capitano” si fida di noi ma poi esiste, la Lega? Esiste, voglio dire, come  organizzazione reattiva e macchina compatta   di  “rivoluzionari di professione” uniti  dallo scopo condiviso e dalla reciproca lealtà?  Non è mai stata  altro che un insieme di aspiranti alla cadrega o al cadreghino,  ciascuno per sé.  Come l’ha fatta Bossi. Per  questo il compito spetta adesso ai migliori di sé, che non sono nati lì,  che Salvini,  in un momento di lucidità, ha  scelto e candidato.  Fra i  migliori forse si può chiamare il genearle Rapetto, se  accetta, è  quel che ci vuole prima che arrivi la inondazione di m.  elettronica.

POST SCRIPTUM

Salvini aveva contattato Rapetto, ma poi…

Ulteriori informazioni mi consentono di precisare che Salvini aveva contattato il generale Rapetto, facendogli balenare un incarico nel suo governo:  nell’ultimo comizio pre-elettorale, al Tratro Atlantico, l’aveva anzi chiamato sul palco, quasi una investitura pubblica.  Poi  – alla Salvini –  non  ha dato seguito alla cosa. Chissà perché…


Il generale Rapetto era desideroso  di  mettere al servizio della patria (e del goevrno che prometteva “il cambiamento”) le sue note competenze professionali. Fin troppo note per certuni:  il generale è stato costretto a congedarsi nel giugno 2012,  aa  53 anni, perché aveva  fatto esplodere la questione delle slot machines e dei 96 miliardi di danno all’Erario
Qui sotto due articoli che rievocno l’evento:

Slot machine, l’ex generale Gdf Rapetto: “Mi chiesero di non indagare”

Dopo lo sconto di 500 milioni al gruppo Bplus, della famiglia Corallo, da parte della Corte dei Conti, l’ex comandante del Nucleo Speciale Frodi Telematiche mostra ai pm una lettera in cui il generale Cicciò gli chiedeva di “comunicare la nostra incompetenza in materia”

Umberto Rapetto, cacciato senza un perché dalla Guardia di finanza, diventa consulente Telecom


Una storia molto italiana, di “giustizia” italiana, dove  i “migliori da sé”   possono venire chiamati, ma entro certi limiti.
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