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mercoledì 24 luglio 2019

Lega-Russia, Conte al Senato: «Savoini, (" uomo della Lega e presidente dell’associazione culturale Lombardia-Russia..)nella delegazione a Mosca, invitato dal Viminale


Lega-Russia, Conte al Senato: «Savoini nella delegazione a Mosca, invitato dal Viminale»









L’informativa del presidente del Consiglio a Palazzo Madama: «Nessun incarico ufficiale a Savoini da parte del governo. Alla cena con Putin invitato su richiesta di D’Amico, consulente di Salvini». I 5 Stelle disertano


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«Il signor Savoini (.... Gianluca Savoini, uomo della Lega e presidente da lungo tempo, dell’associazione culturale Lombardia-Russia...) non riveste e non ha rivestito incarichi formali per componenti di questo governo» anche se «risulta presente ad una missione ufficiale a Mosca» del ministro Matteo Salvini svoltasi il 16 luglio dello scorso anno, all’indomani della finale dei mondiali di calcio nella capitale russa, a cui lo stesso Salvini prese parte. Una missione, che prevedeva una serie di incontri istituzionali. I nominativi dei componenti della delegazione al seguito di Salvini furono comunicati alle autorità russe direttamente dal ministero dell’Interno. Di quella delegazione, oltre che Savoini, faceva parte anche Claudio D’Amico, consulente del Viminale dal 7 settembre 2018. Proprio D’Amico aveva sollecitato l’invito di Savoini al Forum delle società civili svoltosi in altra data a Roma, alla Farnesina, in quanto presidente dell’associazione Lombardia-Russia. Questa partecipazione aveva comportato anche il suo invito automatico, «come per tutti i partecipanti al forum», anche alla cena serale con il presidente Putin. Savoini era inoltre presente a un evento di Confindustria Russia, il 17 ottobre, organizzata direttamente dal Viminale e a quell’evento era presente anche Savoini anche se gli eventi successivi hanno rivestito carattere privato»...
. Sono questi alcuni degli elementi illustrati dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella sua informativa al Senato sull’inchiesta della Procura di Milano sui rapporti tra il leader della Lega e Savoini, in cui si ipotizzano manovre per la creazione di fondi occulti a favore del Carroccio. Conte ha tuttavia sottolineato che «allo stato non vi sono elementi tali che possa incrinare la fiducia che nutro in componenti del governo». E ha ribadito che la linea dell’esecutivo in politica estera, di cui si è fatto garante, non è affatto condizionata da rapporti che una singola forza politica può avere con altre forze politiche all’estero....
Il M5S diserta l’aula
L’informativa si è svolta in un’aula di Palazzo Madama dove spiccava l’assenza dei senatori del Movimento 5 Stelle. Un’assenza sottolineata immediatamente dai primi interventi seguiti a quello del premier Conte e letta come segnale di sfiducia politica nei confronti del capo del governo dopo la sua presa di posizione a favore dell’alta velocità ferroviaria Torino-Lione. Ma questa lettura viene smentita dal gruppo parlamentare pentastellato che spiega che la protesta non era nei confronti del premier Conte ma per il fatto che «oggi non era lui a doversi presentare nell’Aula del Senato per rispondere all’informativa sul caso Russia-Lega». Un affondo, senza citarlo, contro Matteo Salvini che nei giorni scorsi aveva escluso di andare a riferire in Aula «per parlare di soldi che non ho visto». Il capogruppo leghista Massimiliano Romeo, ha detto di prendere atto «della solerzia con cui il presidente del Consiglio ha risposto alla richiesta del Pd sulle presunte trattative tra la Lega ed esponenti di nazionalità russa» ma ha aggiunto che «stiamo parlando del nulla, di qualcosa che è più vicino alla fiction che alla verità: qualche collega giornalista ha parlato di Totò che vende la fontana di Trevi. Non ci sono rubli né petrolio».
Il Pd e la mozione di sfiducia
Il Pd, per bocca del capogruppo Andrea Marcucci, ha intanto annunciato l’immediata presentazione di sfiducia «nei confronti del ministro Salvini che scappa dalle sue responsabilità». «In Senato oggi Conte fa scena muta, Salvini continua a scappare ed i 5 stelle tornano all’avanspettacolo. A questo punto il Pd presenta una mozione di sfiducia individuale al ministero dell’interno Salvini per costringerlo a raccontare al Parlamento la sua versione dei fatti».
L’ipotesi dimissioni
Conte, che nel corso del suo intervento è stato interrotto più volte dai banchi dell’opposizione, aveva esordito spiegando di essersi presentato in Aula per rispetto nei confronti dell’istituzione e che vi tornerà anche qualora verrà meno la fiducia al suo esecutivo, evocando dunque un’ipotesi, quella di dimissioni o di caduta del governo, che fino ad oggi è stata sempre formalmente smentita, malgrado i sempre più evidenti dissidi tra le due forze della maggioranza di governo.

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