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giovedì 13 giugno 2019

Stefano Rossi - Ecco i veri fascisti. E’ tutto scritto!




(Stefano Rossi) – Leggendo quello che segue, pensate cosa diavolo sarebbe successo se le ignobili contumelie fossero state pronunciate da Di Maio, Grillo o Salvini.
  1. Gino Strada a Mario Giordano: “Io non riesco a discutere con questa specie di grillo parlante qua bababababa con voce sgradevole….ma dove lo avete preso questo qua?…vada a farsi vedere dalla guardia psichiatrica”. Mario Giordano si scusa in diretta per la sua voce mentre la Berlinguer incredibilmente dice: “Non mettetevi a rivolgervi insulti” quando gli insulti provengono SOLO da Strada.
  2. Saviano su Salvini: “Il ministro appare ridicolo quando giura in tv di impegnarsi perché nazismo, comunismo e fascismo non tornino in Italia”.
  3. Saviano a Salvini: “Buffone” – “Ministro della malavita” – “Sì, confermo la notizia. Verrò processato. Verrò processato per aver definito il ministro dell’Interno “ministro della malavita”. Ribadisco pienamente la mia definizione, ne difendo la legittimità e vado con serenità e con certa fierezza a farmi processare”.
  4. Oliviero Toscani: “Mio padre ha fotografato Mussolini a piazzale Loreto, chissà dove fotograferò io Salvini”.
  5. Oliviero Toscani: “Giorgia Meloni? Poveretta, lei è una ritardata. E’ brutta e volgare, mi dà fastidio la sua estetica. E’ proprio fastidiosa e quindi tutto ne risente, anche l’estetica”....
  6. Oliviero Toscani: “Fonderò il partito radical chic, perché sono radicale e chic. Poveretto Salvini, guardate che faccia ha. Mi fa pena un po’, con quel naso rosso e con quell’occhio da demente. In realtà, sono felice di essere stato inserito nella sua campagna social, perché sono ufficialmente un nemico di Salvini. E’ come ai tempi di Mussolini, è fantastico. Credo anche che Salvini sia un imbecille totale, lo dico ad alta voce. E sono orgoglioso di essere un suo nemico”.
  7. Oliviero Toscani: “Non mi frega nulla di quello che dice Salvini, per me è come se fosse una scoreggia”.
  8. Oliviero Toscani: “Salvini? Vuole tagliare i soldi ai migranti, ma stia attento che prima o poi gli taglieranno le palle”.
  9. Vauro: “Sette modi per uccidere Salvini”. In questo caso è illuminante la “giustificazione” del vignettista tratta su Adnkronos.com. Si riferisce al fatto che nell’ultima puntata di ‘Quarta Repubblica’ è stato mostrato un servizio dove, a telecamera nascosta, si chiedeva ad alcuni immigrati di colore cosa pensassero di Salvini. Uno dei migranti, condannando il gesto criminale dell’autista dello scuolabus di Crema che aveva sequestrato oltre 50 bambini e li avrebbe bruciati vivi, ha detto: “Non potrei mai fare una cosa del genere, sequestrare bambini che non hanno colpa, se dovessi uccidere qualcuno ucciderei Salvini o qualcuno di responsabile”. Per Vauro “il senso pare chiaro: ‘Se dovessi’ non ‘se volessi’ e soprattutto non ha detto ‘ucciderò Salvini’.
  10. Lerner su Venerdì di Repubblica scrive una lista di proscrizione a futura memoria e indica alcuni nomi di giornalisti: “Mario Giordano, Paolo Del Debbio, Giuseppe Cruciani, Vittorio Feltri, Maurizio Belpietro più altri epigoni minori, non sono forse i Telesio Interlandi, Giovanni Preziosi, Giorgio Almirante, Julius Evola, ovvero i difensori della razza dell’Italia di oggi?” Così l’incipit: “Vorrei compilare qui, a futura memoria, una lista di proscrizione meramente simbolica …Lo so, parlare di lista di proscrizione risulta odioso … Un elenco a futura memoria perché ci si ricordi di loro quando Matteo Salvini non sarà più in auge” così scrive Lerner. E’ doveroso aggiungere che la lista di proscrizione nasce con il dittatore Silla il quale, grazie alla lista, mandava a morte tutti coloro che venivano considerati nemici di Roma. Fu un massacro incontrollato. I più fortunati ebbero la condanna del confino e dell’internamento. Molti vennero torturati e spogliati di tutti i beni. Invito a leggere la mirabolante risposta di Belpietro.
  11. Del Rio: “La Lega è un partito pre-fascista”.
  12. Bersani: “Salvini, come, senza proclamarsi razzista, sta sdoganando il razzismo, così, senza proclamarsi fascista, sta sdoganando il fascismo”.
  13. Paolo Flores D’Arcais: “Ha vinto il pre-fascismo. Salvini e Meloni … Avranno i numeri per cambiare la Costituzione (repubblicana antifascista) che detestano. Potranno dilagare nella Corte Costituzionale e nel Csm, asservendo la magistratura (pochi giorni dopo queste parole scoppiava il caso CSM, Pd, Lotti, Palamara, moglie di Zingaretti, n.d.r.) …Il pre-fascismo non è il fascismo, ovviamente, e potrebbe non diventarlo. Ma ne contiene già tutti gli ingredienti costitutivi, razzismo, sciovinismo, clericalismo, rapporto diretto viscerale acritico subordinato Capo/popolo (Capo, in latino Dux, in tedesco Führer), disprezzo per le minoranze, medioevo per i diritti civili, subalternità delle donne, odio per gli intellettuali …Era tutto scritto”.
Anche qui vorrei precisare che era talmente scritto che io, da mesi e mesi, sentivo dire che il governo doveva cadere appena insediato e che poi sarebbe caduto con le elezioni amministrative e che poi Salvini aspettava quelle europee e, ora che sono passate, il governo è ancora lì. Giorni fa si parlava di un rimpasto e davano per dimissionario o defenestrato il ministro delle Infrastrutture Toninelli. Pure lui ancora lì al suo posto. Poi che Salvini si sarebbe mangiato Di Maio e che ora sarebbe un governo solo verde. Viste le ultimissime decisioni di questo governo, che accontentano le richieste di entrambe i due partiti, di verde c’è solo la bile di quelli che non vogliono accettare il risultato elettorale.
Strano. Sarebbero quelli che si definiscono liberali e democratici.
ps. E’ una vecchia storia che purtroppo si ripete. Quando non la pensi come loro sei fascista. Pietro Nenni, mandato al confino da Mussolini, ebbe attriti con il Pci. Venne marchiato come fascista. Pietro Nenni! E trovarono pure la prova. Mussolini fu direttore de L’Avanti, quando era socialista. Nenni, per le sue indiscusse qualità, divenne anch’egli direttore di quel giornale. E’ chiaro che si conoscevano e si frequentarono pure. Da socialisti naturalmente. E poi c’era la prova principe: tutti e due erano romagnoli. Per i comunisti, questo, è un fatto inaudito, gravissimo, sospettoso di legami torbidi che allora minavano le fondamenta della causa della rivoluzione socialista. Ops! Un lapsus. Volevo dire rivoluzione comunista.

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