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domenica 26 maggio 2019

Stefano Orsi - La Grande Battaglia per Idlib

 SakerItalia





La Grande Battaglia per Idlib

Non ci facevamo illusioni.
Negli scorsi articoli ho ben spiegato il perché ed il percome questa campagna militare si appresti ad essere molto combattuta e costosa in termini di mezzi e vite di soldati.
Le forze dell’NLF, il nuovo brand dietro cui si celano HTS e le milizie ex FSA rimaste in Idlib, sono molto ben addestrate e rodate da anni di combattimenti. Sono ben fornite di ogni sistema d’arma e sanno come impiegarle





Ci attendavamo una risposta, se la attendevano i siriani, che hanno sospeso le operazioni offensive per meglio prepararsi ad attutire il colpo e alla fine la temuta risposta dei miliziani è arrivata.
Il giorno 20 maggio gli attacchi dei miliziani si sono fatti molto più intensi rispetto a quelli iniziati il 19. In breve si è capito che le forze NDF si trovavano di fronte ad una offensiva ben sostenuta da fuoco di artiglieria e veicoli suicidi. Un blindato è riuscito a causare diverse perdite facendosi esplodere molto vicino alle posizioni siriane....



Anche il ritorno all’uso delle VBIED ci dice che ci troviamo di fronte alle forze che avevano condotto le offensive contro il sud di Aleppo. Ricordo che proprio con un mezzo blindato imbottito di esplosivo diedero inizio alla grande offensiva che tagliò la supply road e aprì un corridoio verso Aleppo est, allora ancora occupata dai tagliagole....



Come avevamo indicato, i rinforzi sono arrivati in questo settore.
Il pericolo di vedere tagliati fuori diversi villaggi importanti e strategici ha convinto i comandi HTS a sposare le pedine di peso del loro schieramento, quelle unità particolarmente addestrate e ben comandate che hanno sostenuto l’attacco.
Nel giorno del 20 gli attacchi su Kafr Naboudah, sebbene molto violenti , sono stati respinti e con molte perdite da ambo le parti ma principalmente dal lato jihadista.
Il giorno successivo però l’offensiva si è ripetuta, ancora più violenta, tanto da riuscire a causare il ritiro delle unità siriane che hanno avuto diverse perdite ed anche la cattura di un colonnello dell’esercito, Abdul Karim Suleiman delle Unità Tigre, che stava resistendo tenacemente con i suoi uomini in prima linea.
Al calar del sole mezza città era ormai in mano dei miliziani NLF.
col. Abdul Karim Suleiman delle Unità Tigre.
Il fuoco diretto sulle linee di rifornimento, unito alla forte superiorità numerica degli assalitori, ha consigliato ai comandi siriani del settore di ritirarsi da Kafr Naboudah e la cittadina, praticamente deserta, è stata lasciata ai terroristi.
Il giorno 22 l’offensiva non si era ancora placata e si riproponeva più a nord, dove nuovi attacchi cercavano di riportare in mano NFL i villaggi ad est della Piana di Al Gaab, ma tutti sono stati respinti, qui infatti, come vedete nel video postato, sono presenti unità siriane con in dotazione diversi carri armati. Il terreno è favorevole al loro uso e hanno potuto appoggiare le difese in modo da causare pesanti perdite agli jihadisti e respingerli sulle loro posizioni iniziali.
Durante queste giornate di offensive, le aeronautiche siriana e russa, hanno sostenuto le difese colpendo pesantemente le concentrazioni di soldati miliziani NLF e causando loro molti danni.
Anche il giorno 23 i miliziani sono stati colpiti dal cielo, nonostante il loro controllo su tutta Kafr Naboudah.
Episodio singolare è stato quello di una troupe televisiva di SKYnews che ha optato misteriosamente (cercate di cogliere l’ironia) di avvicinarsi al fronte attivo dal lato di Al Qaeda. Mi domando, e anche voi vi domanderete, come è possibile che tutti riconoscano come ormai tutta la sacca di Idlib sia in mano ad Al Qaeda, quando poi questa formazione combatte però contro la Siria ecco che le troupes televisive occidentali corrono tra le loro braccia per filmare le operazioni belliche, chiamando i terroristi con l’appellativo di “ribelli” senza mai fare alcun accenno alla loro natura di formazione terrorista riconosciuta come tale, ma chiamandoli esclusivamente “NLF”. Incredibile anche che denuncino come, essendo in prima linea, fossero arrivati vicino a loro dei colpi di artiglieria!! Dove pensavano di essere? Ad un vernissage?
Se arrivi al fronte dal lato sbagliato, quello dei nemici della libertà, della legalità, dal lato degli estremisti islamici, dal lato dei tagliagole, che non solo hanno massacrato la popolazione siriana, ma che appena ne hanno avuto modo non hanno esitato a colpire anche i siriani di etnia curda (ricordiamo le più di 3200 vittime curde di quella offensiva) e poi ti lamenti se l’esercito, che nemmeno sa che sei li, ti bombarda??
qui il video di SKYnews. Notate il linguaggio usato per definire le parti in causa e ricordate che mai andarono a documentare l’attacco ed i massacri da loro commessi in Afrin!

In questo video di RT invece il bravo giornalista Murad Gazdiev mette appunto in evidenza le storture dei media occidentali e le manipolazioni delle notizie.

Rendetevi conto del livello a cui i nostri organi di informazione si sono abbassati e di come manipolino le nostre opinioni con notizie alterate.
Tornando invece ora alle operazioni militari, devo notare come grande importanza negli attacchi abbia avuto la collina denominata Tal Saker, che i siriani avevano tentato più volte di conquistare anche prima di liberare Kafr Naboudah ma che era sempre rimasta saldamente in mano NLF, proprio da li infatti è arrivato tutto il fuoco di copertura alle offensive, dominando l’altura il territorio attorno alla cittadina.
Non appena le forze siriane torneranno all’offensiva su questo settore, non dovranno sottovalutare l’importanza di questa quota.
Le perdite subite dai terroristi invece pesano, sebbene abbiano conquistato i loro obbiettivi, allontanare i siriani da Al Habit prima e da Khan Shaykun dopo, hanno offerto il fianco alle aviazioni che li stanno pesantemente colpendo causando loro notevoli perdite di truppe e di mezzi in loro possesso.
La strategia siriana, da questo punto di vista, mi pare chiara. Sta impiegando truppe non di prima scelta, non vi sono su questo fronte ne la 4 Divisione, ne altre unità di élite come il 5° Corpo d’Armata che invece sono tenute di riserva.
Alle Unità Tigre è invece demandato il compito di coordinare le operazioni e condurre le truppe sotto il loro comando sugli obbiettivi da conquistare.
Ritengo quindi che lo scopo principale al momento sia quello di raggiungere obbiettivi senza logorare le unità e gli equipaggiamenti migliori e costringere le forze nemiche a muovere le loro divisioni migliori per recuperare il terreno perduto e mettere al riparo le cittadine strategiche a rischio. Abbiamo visto che siano 4 o 5, tutte quelle a sud di Khan Shaykun.
Portandole al fronte con gli equipaggiamenti e mezzi al seguito, queste brigate vengono inevitabilmente esposte al fuoco diretto siriano o ai bombardamenti di artiglieria o aerei di certo subiscono perdite non compensabili essendosi in gran parte interrotto il flusso di aiuti da diversi Paesi (reso impossibile dal controllo russo) e di miliziani, in quanto ormai nessuno ambisce a recarsi in Siria per farsi martirizzare di certo, come invece accadeva in passato anche grazie a molti Paesi europei che non controllavano i flussi di foreign fighters che si recavano in Siria, ma che ora fanno i conti con il loro rientro in Patria.
Mezzi e uomini persi pertanto diventano oggi insostituibili per i miliziani, mentre invece le perdite di unità meno addestrate, come le NDF siriane, sono sostituibili. Un calcolo cinico, ma in tempi di guerra si deve badare al sodo.
Vedremo pertanto proseguire gli scontri ad elevato livello alternando offensive siriane a controffensive dei terroristi. I bombardamenti sono di fatto concentrati sulle aree in cui stanno agendo le unità operative HTS e non è un caso che vengano bersagliate con grande precisione e continuità sia dai cacciabombardieri siriani che russi.
Entro breve le capacità di resistenza e logistiche dei miliziani qaedisti, ora alla frusta, saranno messe alla corda e perderanno di efficienza. I fronti diverranno difficilmente sostenibili per loro e a quel punto, e solo allora si apriranno nuovi fronti. Ad est per esempio, all’altezza di Abu ad Duhur, o ancora prima presso la Piana di Gaab, e vi saranno in breve degli sfondamenti significativi delle linee di difesa dei terroristi.
I fronti arretreranno verso Idlib. Alcuni settori per non rimanere chiusi in sacche, come appunto le cittadine a sud di Khan Shaykun, verranno abbandonate e saranno liberate dall’esercito siriano, ponendo fine ad una sanguinosa e fanatica occupazione.
I tempi per ottenere questi effetti e progressi significativi, purtroppo non sono calcolabili in settimane, ma in uno o due mesi almeno dati due fattori: l’elevata preparazione militare delle milizie HTS e i depositi cospicui di rifornimenti ancora a loro disposizione.
Anche sul fronte a nord di Latakia assisteremo ad uno scenario simile. Per partire con una offensiva sul fronte Al Gaab occorre che la 42° brigata della 4° Divisione riesca a liberare il villaggio di Kabani, cosa che finora è risultata difficile e costosa in termini di perdite. Tuttavia senza il controllo su alcune montagne la piana sarebbe esposta a fuoco diretto e quindi di difficile liberazione.
Procederanno anche qui per gradi.
Per gli attacchi chimici inventati dovete chiedere alle amministrazioni americane ed inglesi che pare ne vedano in ogni dove e se non ve ne sono, se li inventano pure.
Stefano Orsi

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