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sabato 3 novembre 2018

Nicola Porro&Riccardo Ruggeri - Sono disperati e inventano la fake della patrimoniale giallo-verde



(Riccardo Ruggeri – nicolaporro.it) – 
Posso dirlo papale papale e in modo sintetico? Anche se sono al margine del sistema dell’informazione, in certi momenti di sconforto come questi, mi vergogno di far parte del mondo dei media. Poi mi passa, l’amore per questo lavoro riprende il sopravvento, e torno la persona felice di sempre. E sorrido di queste mie paturnie senili.
Comunque mi chiedo, senza polemica alcuna: si può, per puro odio politico, far circolare una notizia come quella di una patrimoniale, oltretutto da parte di due partiti che rappresentano il 60% dei “poveracci” di questo “povero” paese di “poveri”, visto che, come noto da sempre, la pagherebbero solo loro? Trovo curioso fare politica accusando l’avversario di fare ciò che tu vorresti che facesse per poi massacrarlo. Senza uno straccio di prova, una volta sostieni che intendono uscire dall’euro, un’altra abbandonare l’Europa, ora fare una patrimoniale, che oltretutto colpirebbe solo i loro elettori. Bufale una dietro l’altra. Perché?
Nell’immaginario collettivo la patrimoniale è associata alla manovra forzosa, attuata nelle tenebre, da GiulianoAmato (6 per mille sui depositi bancari)...
Correva l’anno 1992. Credo che molti di noi si allontanarono dalla politica proprio in quegli anni tragici, gli stessi di Mani Pulite, gli stessi della follia ciampiana che procurò un danno fantozziano al Paese, facendo poi vergognare un’intera generazione di economisti (veri o presunti) e dissanguato gli italiani. Quella sì che fu la regina delle patrimoniali. Furono gli anni nei quali le élite persero la loro credibilità, mai più l’avrebbero ricuperata.
I cittadini comuni di oggi, anche grazie alla rete, sono molto cresciuti rispetto al 1992, e anche rispetto all’altrettanto tragico 2011. Saranno pure poveri e ignoranti (come sostengono i colti), voteranno pure con la pancia (come sostengono i filosofi di regime), ma non sono fessi, anzi dopo le varie batoste subite, si sono fatti furbi. Da quello che mi dicono, vero o falso che sia, loro sulla patrimoniale la pensano così:
1 “Amato ha preso i soldi ai poveri per darli ai ricchi”: patrimoniale per loro ha quest’unico significato: è stato un Robin Hood all’incontrario.
2 Furono patrimoniali mascherate quelle del 2011 sugli immobili e sulle pensioni? Di certo, impoverirono solo le classi medie e povere. Di contro, tutti ricordano il naufragio della tassa sulle barche dei ricchi o i fine settimana ove gli agenti delle entrate ruzzavano a Cortina, Portofino, Capri atteggiandosi a Bond (James Bond).
3 La patrimoniale, da sempre, la vogliono i ricchi (alcuni si espongono pure nel dichiaralo o lo fanno tramite i loro media) perché hanno già predisposto le cose in modo da non pagarla.
Vero, falso? Questo è quello che pensano, e allora molti si chiedono: perché produrre queste bufale? La risposta è facile, non c’è alcun complotto, solo una risibile mossa politica-comunicazionale di leader disperati, che non sanno come uscire dal cul de sac  nel quale si sono raggomitolati dal 4 dicembre 2016. Anziché andare tutti, ma proprio tutti, a casa, sono ancora lì a giocherellare. Vorrebbero, ma non ne sono capaci, fare il mitico “Partito della Nazione”, ma i loro leader sono “bolliti”, appena costruiscono uno straccio di movimento nuovo subito scatta l’ovvio abbraccio del partito delle élite, e subito la cagliata si spacca. A questo punto passano al fake, utilizzando un doppio canale: versione fake news e versione fake truth  a seconda dei destinatari. Non mi pare una grande strategia per tornare al potere. Eppure avremmo tanto bisogno, specie noi apòti, di una bella forza di opposizione ai giallo verdi.
Le conclusioni? Una conferma di un mio vecchio slogan: siamo un popolo di “poveracci” governati da “poveretti”. Ed entrambi, peggioriamo ogni giorno che passa. Prosit.---

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