Si ritiene anche autorevolmente (per esempio dall’Economist) che per ragioni procedurali, la Commissione europea non lancerebbe una “procedura per deficit eccessivo” contro l’Italia fino all’aprile 2019; per le sanzioni, passerebbero altri sei mesi.
Invece l’attacco della UE contro l’Italia sarà fulmineo: già nelle prossime tre settimane di novembre la Commissione “raccomanderà”” la procedura per deficit eccessivo, e immediatamente applicare la sanzione – sotto forma di deposito infruttifero dello 0,2% del Prodotto interno lordo da depositare preso la Commissione.
Lo spiega il Peterson Institute for International Economics (PIIE), un think tank americano:
Il trucco per anticipare immediatamente la messa fuorilegge dell’Italia ed applicare immediatamente la supermulta sarebbe quello di condannarci per lo sforamento del 2017, non per quello del 2018. Già infatti nel rapporto precedente, la Commissione aveva ritenuto non conforme alla riduzione del debito il deficit dell’anno scorso; ma aveva sancito che “una procedura per deficit eccessivo non è raccomandata in questa fase, vista l’adesione ex post dell’Italia al braccio preventivo del Patto di Stabilità e Crescita e ad alcuni progressi nell’adozione di riforme strutturali che promuovano la crescita”....
Insomma di fatto ci avevano rimandato a settembre, perché c’era Gentiloni che aveva promesso correzioni e nuove austerità (orwellianamente “per promuovere la crescita”). Adesso ci metterebbero sotto processo prima. Come hanno del resto minacciato Moscovici e Dombrovski parlando coi giornalisti amici: “se non cambia il documento programmatico di bilancio, dobbiamo riconsiderare la decisione presa l’anno scorso di non aprire una procedura per disavanzo eccessivo, ai sensi dell’articolo 126 del trattato sul funzionamento dell’Ue“.
Insomma ci imporrà sanzioni e peggio, con la scusa del mancato rispetto del Patto di Stabilità … da parte del governo precedente. Gli conviene naturalmente anticipare per non dare al governo italiano un argomento di polemica e di ribellione sotto le elezioni europee del maggio 2019. Ed hanno preparato accuratamente questa trappola anticipata: si capisce infatti come “tutti” i paesi dell’eurozona, nessuno escluso, dall’Austria alla Irlanda, abbiano ingiunto all’Italia di obbedire alle regole e di cambiare il suo bilancio col deficit a 2,4%: su istigazione della Commissione di certo. Infatti per invalidare l’anticipazione immediata della punizione – che è comunque un sopruso senza precedenti – occorrerebbe una maggioranza del 65% al consiglio. Ora, vediamo che lorsignori si sono garantiti in anticipo la “loro” maggiorana che legittimerà la loro illegittimità.
“E’ una azione politica coordinata tra Commissione-BCE-Germania più Macron, come quella che era stata approntata contro la Grecia all’inizio del 2015, e prima ancora dell’elezione di Tsipras”, commenta Sèbastien Cochard, diplomatico francese che milita per il Frexit, essendo un candidato di Débout La France, il partito gollista di Dupont-Aignan. Stando al parlamento europeo, ha visto “la gioia dei vigliacchi e dei pazzi sollevati perché l’Italia è vittima del tranello, e non le loro violazioni”. Parla specificamente delle violazioni della Germania, che meriterebbero una procedura per avanzo eccessivo
“Il bilancio preventivo tedesco per il 2019 [voluto da Schauble] prevede il pareggio, anzi l’eccedente dell’1%: è una dichiarazione di guerra all’eurozona. I partner europei hanno bisogno vitale di riequilibrare gli eccedenti esteri tedeschi. Dov’è la concertazione europea? Chi attacca la sostenibilità dell’euro? Che cosa fa la Commissione?”.
La Commissione punisce l’Italia, non la Germania (o la Francia). “Mentre il bilancio in deficit proposto dalla coalizione Lega-5S è quello opportuno: l’economia italiana ristagna. Il bilancio italiano si limita a ridurre l’avanzo primario dal 2 all’1% del Pil, uno stimolo necessario”.
Dombrovski però ha scritto che siccome l’Europa ha avuto “sei anni di crescita”, l’Italia deve cominciare a tagliare il proprio debito , visto che è tanto cresciuta; anche se noi la “crescita” non l’abbiamo vista. E’ il mondo dell’EURSS, del puro potere che si impone e schiaccia.
L’Italia potrebbe difendersi. Ponendo il veto sul bilancio europeo, a cui contribuisce in modo pesante; stampando la propria moneta fiscale locale per vanificare le misure alla greca che la BCE prenderà, per terrorizzare la nostra popolazione. Ma è in grado di farlo, il governo?
(qui sotto una guida pratica di Italexit:)
“Il popolo italiano deve capire che il suo paese è in guerra”, diceva un articolo di Zero Hedge. Ma il popolo italiano lo sa?
Un governo che non ha in mano i media di massa, che ha la presidenza della repubblica nemica, ch e nemica la magistratura – le due entità che avrebbero dovuto insorgere contro le offese e gli sputi che i caporioni europei ci hanno lanciato, magari cominciando (i giudici) a “aprire un dossier” contro di loro per aggiotaggio e manipolaizone dei mercati.
Nulla. “Se Moscovici dicesse agli spagnoli solo una delle frasi che dice a noi, la magistratura spagnola emetterebbe un mandato di cattura contro di lui immediatamente”, mi scrive l’amico Raffaele Giovanelli: “ In Grecia nessun funzionario europeo può mettere piede senza esser arrestato. Gli italiani commenterebbero dicendo che gli spagnoli hanno un cattivo carattere. Con la scusa dell’antifascismo la rinuncia alla nostra dignità è diventata una bandiera. Pensa alle tante frasette intercalate negli sproloqui burbanzosi di Mattarella. Tutto questo ha come sbocco quello di tornare ad essere la colonia della Germania e dell’Europa. Ci chiedono di rispettare i patti, stipulati a nostro danno dai precedenti governi, mentre gli altri dei patti si fanno beffe e noi non abbiamo neppure l’ardire di farlo notare. Tanto sanno che questa ventata di indipendenza non durerà essendo gli italiani ansiosi di mettersi sotto un padrone, forse meglio due padroni. Tornati ad essere una colonia potremo far passare per irredentismo la violazione di tutte le leggi. Potremo costruire in modo abusivo facendolo passare per ribellione contro il “tiranno”. Questa è la nostra Patria e ce la dobbiamo tenere”.
E ancora. “Dai ricordi di un’amica di afmiglia che era a Bruxelles come interprete, ti racconto come a Bruxelles trascorrevano il tempo i deputati europei del PD. Organizzavano brevi seminari o miniconferenze stampa dove illustravano i peccati veri o presunti di Berlusconi, sperando che l’Europa li aiutasse a buttarlo giù. Come poi avvenne sotto la regia di Napolitano, fedele esecutore di una politica di sottomissione che lui sinceramente ritiene utile e necessaria. Sputtanavano il primo ministro italiano sputtanando anche se stessi. Poi B. ha provveduto recentemente a proseguito auto-sputtanandosi sino all’impensabile”.
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