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venerdì 7 settembre 2018

Maurizio Blondet - Un atto di guerra civile...


Alla Procura di Genova anche questo... 

Mai avrei pensato di  postare un giorno un twwet di Daniele Capezzone:

Dimenticate di essere pro o contro ,
simpatizzanti o antipatizzanti della .
Ma   è atto grave.
1. Dirigenza Lega è diversa da quella sotto processo
2. Responsabilità penale è personale
3. Processo a Bossi-Belsito è ancora in appello
Non  ho voglia di commentare nulla, stasera.  Da una parte perché ogni cosa che potrei dire sarebbe passibile di incrimianzione, e questi hanno, come sapete, il coltello giudiziario dalla parte del manico, in più hanno la pelle sottile e vivono ogni minima critica al loro operato  come un delitto punibile – e che procedono a  punire, essendo una sola cosa gli accusatori  e i giudici,  “giudici in causa propria”  e per la causa della  casta.
Non fanno nemmeno più finta di essere imparziali. Il procuratore di Agrigento che ha incriminato  Salvini per quei  reati che sapete,  si è fatto vedere ostentatamente in incontri politici con Matteo Renzi. Quel Matteo Renzi che, profeticamente, qualche settimana fa su Facebook: il governo non arriverà Capodanno.   “Presto toccherà di nuovo a noi”, “a settembre, ottobre vedrete che ci sarà da divertirsi”...
E citava “le due inchieste di Genova e Roma su Lega e 5 stelle”. Il procuratore di Genova è stato  nel gabinetto del ministro Flick, che ha espresso giudizi radicalmente negativi contro il governo in carica. Pretendere che siano  magistrati   “terzi” significa pretende troppo dalla nostra credulità.
E’ stato già detto, anche da non-simpatizzanti come Luca Telese, che nel caso identico: il tesoriere della Margherita Lusi, i giudici hanno giudicato Margherita parte lesa… e  qui, invece, la Lega colpevole...
Argomentare è inutile, un esercizio vuoto,  come  di fronte  ad una violenza pura e semplice.  Che dire più di quel che dice Capezzone? Comunque non serve.  Costoro non si rendono conto della lacerazione profondissima che hanno creato nella coscienza colletiva? Non si può più dire, nemmeno per vuoto rituale, “le sentenze si rispettano”. Questa  non è nemmeno una sentenza (i due imputati, Bossi e Belsito, attendono l’appello)  ma un’azione preventiva, e macchia tutte le sentenze future; rendono difficile rispettare ogni toga, stendono su ogni sentenza il sospetto che sia  un’operazione di potere e fazione.  Di cui abbiamo purtroppo altri terrificanti esempi.

Alla Procura di Genova anche questo. 

Piuttosto chiedo: c’è qualcosa che possiamo fare? Mi par di capire che  se avviassimo una raccolta di fondi, essi sarebbero sequestrati  fino a  raggiungere  i 46 milioni.
A me sembra un atto di guerra civile.  Bene ha fatto Salvini a dire le pacate e severe parole , “Temete l’ira dei giusti”.
Sequestrare i soldi versati dai sostenitori di oggi per i fatti di ieri; impedire di sostenere finanziariamente il partito che ci rappresenta, è un delitto contro la  libertà politica. Ma è posibile opporlo, e come? Denunciando i giudici? Presso quale corte?  Chiedo ad avvocati.

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