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martedì 22 maggio 2018

Massimo Cacciari: “Forze politiche che da anni blaterano di primi ministri non eletti e poi scelgono Conte… ci vuole faccia tosta”

Massimo Cacciari: “Forze politiche che da anni blaterano di primi ministri non eletti e poi scelgono Conte… ci vuole faccia tosta”

(Massimo Cacciari - da Circo Massimo – Radio Capital) – 
L’Italia laboratorio per l’Europa. Secondo Massimo Cacciari, il governo gialloverde sarà un banco di prova anche per Bruxelles: “Se le politiche europee, soprattutto quelle economiche, continueranno ad essere quelle del post crisi, prepariamoci ad avere Salvini e Le Pen dappertutto. Come sta già avvenendo”, dice il professore a Circo Massimo, su Radio Capital, pur specificando che “il M5S non ha nulla a che vedere, strategicamente e culturalmente, con la Lega e con Le Pen. Quindi il governo non è lepenista, e Salvini lo sa benissimo: i suoi toni lepenisti si attenueranno in corso d’opera”. Ma adesso siamo all’inizio dell’opera, alla scelta del premier: l’ex sindaco di Venezia prima critica Di Maio e Salvini (“Forze politiche che da anni blaterano di primi ministri non eletti e poi scelgono Conte… ci vuole faccia tosta”) poi si augura che Conte “non sia un semplice passacarte: se fosse così, spero in un intervento di Mattarella. Mi auguro che il presidente, parlando con il professor Conte, abbia modo di verificare la sua autonomia e le sue idee. Altrimenti sarebbe peggio che con i governi tecnici precedenti, che – almeno nel caso di Monti – avevano un’investitura diretta del presidente della Repubblica”...
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(Mario Calabresi per la Repubblica) – 

Repubblica in campo: “Un ventriloquo a Palazzo Chigi”.

Sta per nascere un soggetto strano, mai visto: un governo politico con un premier tecnico. Un presidente del Consiglio che sarà chiamato a realizzare un programma che non ha scritto con una squadra che non ha scelto. Ieri pomeriggio i leader della nuova maggioranza di governo hanno indicato il nome dell’ esecutore del contratto che hanno firmato. Non si può non chiedersi con quale forza e convinzione potrà illustrare alle Camere qualcosa che non è farina del suo sacco e che margini di manovra potrà avere chi si trova chiuso tra Salvini e Di Maio. Il prescelto poi non ha alcuna esperienza politica o di gestione. Di nessun livello. Non è mai stato parlamentare o sindaco, nemmeno consigliere comunale. Il più noto tecnico degli ultimi anni, Mario Monti, veniva dall’ università ma era stato commissario europeo. Proviamo invece a immaginare Giuseppe Conte al G7 in Canada o ai vertici europei: cosa potrà dire o decidere senza consultare gli azionisti della coalizione?... 
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