Pagine

venerdì 2 marzo 2018

Tommaso merlo - Vittoria a 5 Stelle e farisei partitocratici



Ai farisei partitocratici il Movimento proprio non va giù. Prima lo hanno ignorato per anni come se non fosse una cosa seria. Poi l’hanno deriso senza nemmeno conoscerlo. Poi – costretti dai numeri – hanno cominciato ad attaccarlo per distruggerlo. Le colpe principali del Movimento sono quelle di essere nato al di fuori del vecchio mondo politico – nella società civile – e di proporre un modo di far politica destinato a rivoluzionare quel vecchio mondo per sempre. Tutte le rivoluzioni generano una reazione da parte di chi appartiene al sistema precedente e così anche i farisei partitocratici italiani si attaccano con le unghie alle loro poltrone. Lo sanno benissimo, la proposta del Movimento è così innovativa che se dovesse vincere, il sistema Italia dovrà cambiare per forza. Salterebbe in aria un sistema di potere basato su vecchi partiti baronali, lobby economiche più o meno occulte e stampa domestica al seguito. Questo perché il Movimento non propone solo uomini e un programma politico nuovi, ma propone una diversa “cultura”, un diverso modo di fare ed intendere la politica. Contenuti molto più profondi. Basti pensare al superamento del professionismo politico che impedirà agli egoarchi di rendersi ridicoli candidandosi alle elezioni ormai vecchi e decrepiti per l’ennesima volta a tramare inciuci perenni. Basti pensare alla sobrietà, alla riduzione di stipendi e privilegi... che permetterà al lavoro di parlamentare di tornare ad essere servizio verso il proprio paese e non meta di parassiti ed arrivisti senza scrupoli o ricchi in cerca di visibilità o conquista di burocrati. Basti pensare alla fine del rapporto incestuoso tra lobby economiche e partiti politici, fiumi di soldi in cambio di leggi scritte su misura per qualche gruppo o azienda e non per il bene della collettività. Basti pensare alla fine del rapporto malato tra vecchia politica e stampa in cui giornali e televisioni finanziati coi soldi pubblici spacciano propaganda partitica come se fosse informazione. Basti pensare all’introduzione di standard etici per cui i politici che sbagliano vengono cacciati dalle istituzioni perché la politica non è per tutti e per sempre. E poi il superamento di problemi strutturali che i farisei partitocratici – essendo parte del problema – non hanno mai voluto risolvere come i conflitti d’interesse o la lotta alla corruzione e al clientelismo. Solo una nuova cultura politica può riuscire nell’impresa, uomini che applicano tali standard morali e di legalità prima a se stessi proprio come hanno fatto i portavoce a 5 Stelle. I farisei partitocratici continueranno a tentare di boicottare il Movimento anche se dovesse vincere le elezioni o addirittura formare un governo. E anzi – come successo con la Raggi – una volta sconfitti la loro reazione al cambiamento diverrà ancora più feroce e viscida. Ci vorrà del tempo. Ci vorrà pazienza. Una cosa è cambiare qualche poltronista, un’altra è cambiare paradigma. L’unica cosa certa è la vittoria. Il vecchio mondo è già cominciato a crollare pezzo per pezzo ed è naturale che presto scomparirà e verrà rimpiazzato. Ce lo insegna la storia. Quando il popolo – e non qualche fariseo rinchiuso nel castello – è pronto per il cambiamento e lo desidera davvero, il cambiamento può venir rallentato ma alla fine si compie sempre.
Tommaso Merlo

Nessun commento:

Posta un commento