Più risarcimenti ai licenziati. Marcia indietro dopo il flop con Pisapia.
«Ma che davvero volete mandare sotto il governo a due mesi dalle elezioni sul Jobs act?», aveva chiesto incredula, alla riunione del gruppo Pd della commissione Lavoro, Irene Tinagli, ex Scelta Civica, fiera sostenitrice dell’attuale impianto della riforma. Ma è quello che puntualmente è avvenuto ieri: il governo, nella persona di Luigi Bobba, sottosegretario del ministro Poletti, chiede il ritiro e poi si dichiara contrario a due emendamenti della commissione. Uno sulla governance dell’Inps (che introduce una riforma ordinamentale tramite la legge di bilancio), l’altro sul raddoppio degli indennizzi ai lavoratori per i licenziamenti senza giusta causa. Il presidente della Commissione, Cesare Damiano, però non lo ritira e il testo viene approvato con i voti Pd...
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http://www.lastampa.it/2017/12/08/italia/politica/resa-dei-conti-sul-jobs-act-blitz-della-minoranza-pd-e-il-governo-finisce-battuto-yB9YVdj3fS26pZI5mZ7M1O/pagina.html
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Ma ieri è deflagrato il cortocircuito: Damiano è uno dei big della minoranza che fa capo a Orlando. Con questa piattaforma, mirata a rendere meno conveniente per le imprese licenziare, ha accompagnato Fassino quando tentò di far entrare Mdp nella coalizione. E ora la rivendica. Quando la trattativa con Pisapia era al suo apice, dal governo informalmente vi fu una cauta apertura su questa correzione al Jobs act, sgradita alle imprese. «Ma oggi che con Pisapia è finita la storia, il governo tira i remi in barca e non accetta più una modifica che Renzi non ha mai amato», ammette un pezzo grosso del Pd per spiegare cosa sia successo...
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http://www.lastampa.it/2017/12/08/cultura/opinioni/editoriali/le-illusioni-dei-partitini-svaniscono-WlqWJAomNm7J43OYFRswnL/pagina.html
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