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giovedì 30 novembre 2017

Ministro OrlandoPd: "mi vergogno, la Bce ci ricattò".…E CI DICONO CHE SIAMO IN DEMOCRAZIA, E CHE PUTIN E’ AUTORITARIO…


  
(mb: dopo aver letto la confessione del “ministro della giustizia”  Orlando,  non resta più molto da dire. Siamo nella condizione di servi di un totalitarismo che si nasconde, e che i politici che noi eleggiamo nascondono ai nostri occhi. Ovviamente i media che in questi giorni fanno chiasso su non si sa quali “fake news” che risalirebbero a Putin;  su Salvini che ha violato il politicamente corretto  dicendo che lui si occupa dei vivi e non dei morti  (naturalmente avendo ragione); sul  bonus bebé che si dimezza, sulle promesse elettorali di Silvio e  quelle di Renzi – sulle alleanze dei partiti che rischiano di spaccarsi dopo le elezioni (Berlusconi, secondo istruzioni, sta tradendo per fare un governo col PD) – insomma chiacchiere e chiacchiere  per  distrarre  da questa cruda realtà: che  viviamo sotto una dittatura europea invisibile,  mossa da una ideologia disumana  e radicalmente sbagliata,  da cui i nostri governi “eletti” si fanno governare  per lo più a nostra insaputa. Per la prima volta  l’Europa è sotto il tallone di un potere de-civilizzatore, genocidario del proprio popolo)...

Pareggio di bilancio, Orlando: mi vergogno, la Bce ci ricattò...



Scritto il 25/11/17
“Se non inserite il pareggio di bilancio nella Costituzione, vi tagliamo i
viveri: restate a secco, senza soldi per gli  stipendi». Così la Bce di Mario Draghi
ricattò il governo, che dovette piegarsi: la norma ammazza-Italia fu varata
l’8 maggio 2012 dall’esecutivo guidato dal super-tecnocrate Mario Monti, per
avere effetto a partire dal 2014. A rivelarlo è il ministro della giustizia,
Andrea Orlando. Lo ricorda “ <https://www.dailymotion.com/video/x4todql>
ByoBlu”, il video-blog di Claudio Messora, che rende pubblico un frammento
della conversazione tra Orlando, il giurista Gustavo Zagrebelsky e la
giornalista Silvia Truzzi, durante la festa del “Fatto Quotidiano” il 3
settembre 2016. «Speriamo che questa confessione muova gli elettori e i
cittadini verso la scelta di governi più decisi nella tutela dei loro
interessi», scrive “
<https://scenarieconomici.it/andrea-orlando-ministro-della-giustizia-confess
a-siamo-sotto-ricatto-dalla-bce-da-byoblu/> Scenari Economici”, riproponendo
le dichiarazioni rese dal ministro, esponente del Pd. «Oggi noi stiamo
vivendo un enorme conflitto tra democrazia ed economia. Oggi,
sostanzialmente, i poteri sovranazionali sono in grado di bypassare
completamente le democrazie nazionali», dice Orlando, in modo esplicito: «I
fatti che si determinano a livello sovranazionale, i soggetti che si sono
costituiti a livello sovranazionale, spesso non legittimati
democraticamente, sono in grado di mettere le democrazie di fronte al fatto
compiuto».
Aggiunge Orlando: «La modifica – devo dire abbastanza passata sotto silenzio
– della Costituzione per quanto riguarda il tema dell’obbligo di pareggio di
bilancio non fu il frutto di una discussione nel paese». Quella decisione,
continua il ministro, «fu il
<http://www.libreidee.org/2017/11/pareggio-di-bilancio-orlando-mi-vergogno-l
a-bce-ci-ricatto/andrea-orlando/> Andrea Orlandofrutto del fatto che a un
certo punto la Banca Centrale Europa, più o meno – ora la brutalizzo –
disse: “O mettete questa clausola nella vostra Costituzione, o altrimenti
chiudiamo i rubinetti e non ci sono gli stipendi alla fine del mese”».
Nessuno aveva mai rivelato questo retroscena, perlomeno in termini così
chiari. E spicca la sincerità di
Andrea Orlando: «Io devo dire che è una delle scelte di cui mi vergogno di
più, mi vergogno di più di aver fatto». E insiste: «Io penso che sia stato
un errore approvare quella modifica. Non tanto per il merito, che pure è
contestabile, ma per il modo in cui si arrivò a quella modifica di carattere
costituzionale». Commenta “Scenari Economici”, il newsmagazine di Antonio
Maria Rinaldi: «Vi rendete conto del peso di queste parole? Un’entità non
eletta da nessuno può ricattare e piegare un governo democraticamente
eletto!».
E’ la drammatica verità, confessata – con insolita franchezza, per un
politico – da un esponente del governo italiano: un’ammissione di completa
impotenza. «I governi nazionali appaiono deboli fantocci nelle mani di
poteri superiori», sintetizza “Scenari Economici”: «Nessun rispetto del
popolo, nessun rispetto della Costituzione, solo sopraffazione e
applicazione della legge del più forte! I politici appaiono solo come
piccoli burattini senza coraggio». Il pareggio di bilancio è notoriamente
una norma “suicida”, figlia dell’ideologia neoliberista e imposta per
amputare, deliberatamente, la capacità di spesa, cioè di investimento. «Il
deficit pubblico è, al netto, la ricchezza reale dei cittadini, imprese e
famiglie», sottolinea Paolo Barnard. «Al contrario, il pareggio di bilancio
prefigura un “saldo zero”: lo Stato non spende per i cittadini più di quanto
i  cittadini stessi non versino in tasse».
Risultato: la morte clinica dello Stato come motore
finanziario dell’economia nazionale privata. «E’ perfettamente inutile
tagliare le tasse – ricorda l’economista Nino Galloni, vicepresidente del
Movimento Roosevelt – se prima non si aumenta la spesa pubblica, senza la
quale va in sofferenza il comparto economico privato».
Tra i silenziosi “approvatori” della norma-killer, per l’economia italiana,
figura anche Pierluigi Bersani, allora leader del Pd, che impose al suo
gruppo parlamentare di piegare la testa di fronte al ricatto dell’oligarchia
eurocratica, pur sapendo che il pareggio di bilancio avrebbe compromesso
quella stessa Costituzione in nome della quale, lo scorso 4 dicembre, si
alzarono barricate contro la proposta renziana di porre fine al
bicameralismo perfetto, sopprimendo il Senato elettivo. Gioele Magaldi,
presidente del Movimento Roosevelt, ha più volte denunciato l’ipocrisia
bersaniana: «Com’è possibile oggi appellarsi esplicitamente all’articolo 1
della Costituzione “fondata sul lavoro”, se si è votato per lesionarla,
quella Carta costituzionale, impedendole di garantire posti di lavoro?».
Dopo lo strappo con Renzi, Bersani e Speranza hanno dato vita a Mdp insieme
a D’Alema, cioè l’uomo che si vantò – da premier – di aver fatto registrare
il record europeo nelle privatizzazioni. Oggi, di fronte allo sbando
generale della politica – nessun vero programma salva-Italia da Pd,
Berlusconi e 5 Stelle – non può che stupire la franchezza di un politico
come Andrea Orlando: abbiamo sbagliato, dice, e me ne vergogno.
——

MB: Dopo una tale rivelazione, un popolo ha due sole  possibilità. L’una, è la necessaria e legittima ribellione e lo sforzo coraggioso di rovesciare questo sistema  che uccide  i popoli,  con tutta la forza e rabbia necessaria. Ciò richiede  una coscienza politica,  consapevolezza,  richiede unità, valore, dignità.  Mancando di tutto ciò,  quel che   non si puo’ più chiamare  popolo italiano sta adottando  l’altra soluzione, la sola possibile quando una comunità si fa comandare da chi “non deve comandare”: l’auto-estinzione  –  COME AVVIENE PER OGNI  SPECIE ZOOLOGICA TENUTA IN CATTIVITà –   per inedia morale  e demografica,  regressione economica e culturale, impotenza identitaria,   futuro   amputato.  Ci lasciamo passivamente  sostituire,   e molti anche volonterosamente;  ci lasciamo trasformare in bestiame  vaccinato, in manichini con scheda Sim, rubacchiando qualche ultimo piacere, vili, alla pornografia su smartphone    e specchiandoci nei nostri selfie).    
Siamo nel mondo senza legge, diritto né giustizia descritto qui sotto,  ancora una volta grazie a ByoBlu:



Ugo Mattei, giurista e professore di Diritto Internazionale e Comparato alla California University e docente di Diritto Privato all’Università di Torino. Costituzione, Comunità e Diritti – Torino, 19 novembre 2017.

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