Upb (Ufficio Parlamentare di Bilancio ) simula cosa accadrebbe nel triennio 2018-2020, se l'incertezza politica post-elezioni combinata alla fine del programma di acquisto di titoli da parte della Bce portasse a una nuova crisi da spread come nel 2011. Il costo per l'Italia sarebbe salatissimo: 21,7 miliardi
- 3,1 miliardi nel 2018
- 7,7 miliardi nel 2019
- 10,9 miliardi nel 2020
- TERESSI E SHOCK SULLA CURVA DEI TASSI
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L'Ufficio parlamentare di bilancio ha sviluppato un modello di previsione eanalisi della spesa per interessi sul debito pubblico, che consente di stimare l'impatto dei principali fattori che ne influenzano la dinamica (tassi, composizione delle emissioni, fabbisogno).La Nota UPB 2017/3 descrive il modello e presenta delle simulazioni in cui si analizzano gli effetti di alcune determinanti della spesa per interessi nel recente passato e degli esercizi di sensitività sulla spesa futura.Sul sito dell'UPB è pubblicato un dashboard interattivo che consente di analizzare in dettaglio le caratteristiche dei titoli di Stato in circolazione.Dal 2000 ad oggi aumenta il debito e diminuiscono gli interessiDall'inizio degli anni duemila la spesa per interessi si è ridotta sensibilmente in rapporto al PIL (oltre 2 punti), nonostante il il rilevante incremento del debito riscontrato a partire dal 2009
Fino agli anni della crisi l'Italia ha beneficiato della riduzione dei tassi a livello globale e della progressiva convergenza degli spread nell'ambito della UE. Successivamente in corrispondenza della crisi dei debiti sovrani i tassi sul debito italiano hanno scontato un maggior rischio paese. L'intervento della BCE con il QE ha consentito una riduzione dei tassi tale da portare nel 2016 l'incidenza della spesa per interessi sul Pil al minimo storicoIl peso della crisiUtilizzando il modello UPB è possibile quantificare l'effetto sulla spesa per interessi della crescita dei tassi nelle fasi di crisi, distinguendo una fase acuta (luglio 2011 - settembre 2012) da quella precedente l’avvio del QE (ottobre 2012 - maggio 2014)Nel complesso si stima che la crisi ha comportato negli anni 2011 - 2016 una maggiore spesa di circa 47 miliardi, di cui circa 31 miliardi connessi alla fase acuta e 16 miliardi alla fase successiva. Nel 2016 il costo ammonta ancora a circa 7,6 miliardi complessiviI rischi oggiIl modello consente anche di stimare l'impatto di un potenziale incremento del costo del debito sulla spesa per interessi negli anni futuri, simulando due diversi shock sulla curva dei tassi: il primo consiste in un aumento di 100 punti base (1%) omogeneo su tutte le durate; il secondo in un aumento di maggiore entità, e differenziato sulle diverse durate secondo un profilo analogo a quanto accaduto nella crisi del 2011
Con uno shock di 100pb la spesa cresce nel primo anno di circa 1,8 miliardi, aumentando progressivamente a 4,5 miliardi nel secondo e a 6,5 nel 2020Nel secondo scenario gli incrementi sono sensibilmente più rilevanti, raggiungendo quasi gli 11 miliardi nel 2020Risulta in ogni caso rilevante la durata dell'esposizione agli shock. Se questi si prolungano nel tempo, come visto nel caso della crisi del debito sovrano, possono comportare sensibili incrementi della spesa per interessi in grado di condizionare il percorso di convergenza verso gli obiettivi delineati dal patto di stabilità europeo
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