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venerdì 8 settembre 2017

Elicotteri USA evacuano terroristi da Deir Ezzor prima dell’arrivo dell’esercito siriano

Elicotteri USA evacuano terroristi da Deir Ezzor prima dell’arrivo dell’esercito  siriano

Sputnik ha riferito che elicotteri della US Air Force  hanno esfiltrato da Deir Ezzor comandanti dell’IS  ad agosto, quando è stato evidente che l’armata siriana era sul punto di rompere l’assedio dei terroristi islamisti alla città.
“La nostra fonte ha riportato che il 26 agosto elicotteri Us Air Force hanno  evacuato due comandanti di campo di Daesh  “di origine europea” con le loro famiglie in un’area nel nord-est di Deir Ezzor durante la notte. Due giorni  dopo,  elicotteri USA hanno trasferito 20 comandanti e militati a loro vicini da una zona sudorientale di Deir Ezzor alla Siria del nord.
Anche se Donald Trump ha posto fine al programma CIA di finanziamento ed armamento dei jihadisti dell’era Obama, sembra che a livello clandestino elementi dell’apparato militare USA continuino ad assistere i terroristi. Trasferiscono i comandanti più preziosi per i servizi americani “in zone sicure, onde usare la loro esperienza”, scrive Sputnik. “I militanti che perdono i loro comandanti “salvati” dagli americani,  di  solito tendono a cessare azioni organizzate,  abbandonano le posizioni, si congiungono ad altre unità terroristiche, o scappano alla spicciolata.  Ciò che alla fine contribuisce al successo delle truppe  governative”....

Daesh ha assediato fin dal 2014 la guarnigione siriana a Deir Ezzor;  nel settembre 2016,  l’aviazione Usa bombardò  quella guarnigione in evidente coordinamento e preparazione dell’avanzata di Daesh,  i loro jihadisti;  ma le truppe assediate, 4-5 mila uomini, hanno resistito contro ogni previsione eroicamente, rifornite dal cielo dagli aerei russi e siriani. L’operazione di liberazione è  durata sei mesi, ed ha impegnato oltre all’esercito siriano corpi speciali russi, Hezbollh e iraniani.
Gli assediati di Deir Ezzor abbracciano i loro liberatori.
Questa vittoria ha gettato i comandi politici e militari di Israele, a cominciare la Netanyahu,  nel panico e nella rabbia. La notte del 7  settembre,  alle 2.43, aerei israeliani  hanno violato lo spazio aereo siriano e  lanciato missili contro posizioni regolari siriane, uccidendo vilmente due soldati  della Armata Araba Siriana  e distruggendo case e materiale.  Israele si prepara alla guerra diretta –  e lo dimostra la inaudita accusa ONU  che torna ad incolpare Assad dell’attacco al sarin avvenuto l’aprile passato  a Khan Sheikhun, nella provincia di Idlib.  Accusa già comprovata falsa persino dalla NATO.  Ma  adesso ristrombazzata dai media mainstream come fosse vera, come palese giustificazione dell’aggressione israeliana prossima.  Contemporaneamente, Sion  ha lanciato la più grande esercitazione militare degli ultimi decenni, Light of the Grain, il cui scopo è  “simulare scenari che l’esercito israeliano sarà costretto ad affrontare nel suo prossimo confronto contro Hezbollah”. Ai siriani non sarà mai concessa la pace. Dopo cinque anni e mezzo milione di morti, Israele ha bisogno di devastarli ancora, altrimenti non si sente sicura.-----------

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