Dal Programma Integrale del Candidato Sindaco Carlo Proietti ( vedi Link )...
https://drive.google.com/open?id=0B_6hVbil-lD8aVFUdXlqeVYwUk0
Un tema importante e decisivo per il nostro modo di vivere:
UN FUTURO POSSIBILE: SCENARI PER LA GRUGLIASCO DI DOMANI
...Grugliasco città universitaria...
La Grugliasco che abbiamo in mente è una città dinamica, libera e accogliente. La sua popolazione, sostanzialmente stabile, è ringiovanita dall’apporto dei giovani che frequentano l’Università (non solo le due pur importanti Facoltà finora insediate, tutte le facoltà scientifiche, come da accordo di Programma del 2001, ancora in vigore, ma mai attuato).
Nel corso degli ultimi quindici anni il progetto si è arenato, nulla è più accaduto, nonostante il fiume di parole e di annunci ai quali non è mai seguita alcuna azione pratica...
L'insediamento a Grugliasco ha perso progressivamente appeal perché è stata demolita l'idea che l'aveva reso forte e interessante. Gli annunci ricorrenti dei sindaci che si sono succeduti non hanno ottenuto altro risultato che mettere ancora di più al centro l'inadeguatezza della classe politica locale a promuovere e gestire un processo di trasformazione urbana di questa portata.
Infatti, intorno al mondo studentesco, ai docenti, ai ricercatori, al personale che manda avanti una struttura così complessa, si dovrebbero sviluppare attività che hanno come scopo la valorizzazione dell’insediamento. Nell’ambito del commercio, della cultura (consumo e produzione), dello sviluppo dei servizi e dei lavori e mestieri collegati alla gestione dell’attività e all’ambiente di ricerca che lo caratterizza. L’alta presenza di studenti stranieri – almeno per la metà provenienti da paesi del Terzo Mondo – richiede anche lo sviluppo di attività di accoglienza, integrazione e di collegamento fra i corsi di studi, la vita a Grugliasco e la cooperazione internazionale avanzata, quella che trasferisce tecnologie e punta all’autonomizzazione, piuttosto che alla dipendenza.
Qualche numero desunto dallo studio che il Comune di Grugliasco effettuò per conto dell’università oramai oltre quindici anni fa: circa 8/10.000 studenti, oltre 4.000 persone fra docenti e ricercatori, oltre a un numero difficile da quantificare di ospiti, visiting professors, addetti di varia natura e di differenti mansioni.
Occorre rimettere mano a quel piano e far ripartire il progetto Polo Scientifico di Grugliasco, riannodando i fili di un discorso interrotto, mettendo sul piatto possibilità di recupero delle strutture dell'ex-OP in luogo di nuove costruzioni, di utili e importanti sinergie che potrebbero nascere con il mondo della produzione Hi Tech.
Una trasformazione non da poco per una città di circa 38.000 abitanti, molti dei quali in difficoltà lavorativa. Per brevità si richiama solo per titoli il peso di questo processo di trasformazione sul commercio cittadino, sui servizi e sulla domanda/offerta di cultura e innovazione. E’ noto, infatti, che sono proprio i segmenti di popolazione collegati alla produzione culturale, alla movimentazione, allo scambio, quelli che hanno una maggiore propensione alla spesa per questo genere di prodotti.
Occorre anche un deciso intervento sul mercato dell’affitto dove è necessario che il Comune si faccia intermediario fra la domanda studentesca e l’offerta locale, per garantire i proprietari dalle morosità e gli stessi studenti dalle pretese eccessive che si potrebbero verificare . E molto altro ancora, che un’amministrazione creativa e attenta può ricavare dal rapporto stretto con l’Università in tutte le sue componenti e con gli agenti organizzati dell’economia cittadina.
Nel corso degli ultimi quindici anni il progetto si è arenato, nulla è più accaduto, nonostante il fiume di parole e di annunci ai quali non è mai seguita alcuna azione pratica...
L'insediamento a Grugliasco ha perso progressivamente appeal perché è stata demolita l'idea che l'aveva reso forte e interessante. Gli annunci ricorrenti dei sindaci che si sono succeduti non hanno ottenuto altro risultato che mettere ancora di più al centro l'inadeguatezza della classe politica locale a promuovere e gestire un processo di trasformazione urbana di questa portata.
Infatti, intorno al mondo studentesco, ai docenti, ai ricercatori, al personale che manda avanti una struttura così complessa, si dovrebbero sviluppare attività che hanno come scopo la valorizzazione dell’insediamento. Nell’ambito del commercio, della cultura (consumo e produzione), dello sviluppo dei servizi e dei lavori e mestieri collegati alla gestione dell’attività e all’ambiente di ricerca che lo caratterizza. L’alta presenza di studenti stranieri – almeno per la metà provenienti da paesi del Terzo Mondo – richiede anche lo sviluppo di attività di accoglienza, integrazione e di collegamento fra i corsi di studi, la vita a Grugliasco e la cooperazione internazionale avanzata, quella che trasferisce tecnologie e punta all’autonomizzazione, piuttosto che alla dipendenza.
Qualche numero desunto dallo studio che il Comune di Grugliasco effettuò per conto dell’università oramai oltre quindici anni fa: circa 8/10.000 studenti, oltre 4.000 persone fra docenti e ricercatori, oltre a un numero difficile da quantificare di ospiti, visiting professors, addetti di varia natura e di differenti mansioni.
Occorre rimettere mano a quel piano e far ripartire il progetto Polo Scientifico di Grugliasco, riannodando i fili di un discorso interrotto, mettendo sul piatto possibilità di recupero delle strutture dell'ex-OP in luogo di nuove costruzioni, di utili e importanti sinergie che potrebbero nascere con il mondo della produzione Hi Tech.
Una trasformazione non da poco per una città di circa 38.000 abitanti, molti dei quali in difficoltà lavorativa. Per brevità si richiama solo per titoli il peso di questo processo di trasformazione sul commercio cittadino, sui servizi e sulla domanda/offerta di cultura e innovazione. E’ noto, infatti, che sono proprio i segmenti di popolazione collegati alla produzione culturale, alla movimentazione, allo scambio, quelli che hanno una maggiore propensione alla spesa per questo genere di prodotti.
Occorre anche un deciso intervento sul mercato dell’affitto dove è necessario che il Comune si faccia intermediario fra la domanda studentesca e l’offerta locale, per garantire i proprietari dalle morosità e gli stessi studenti dalle pretese eccessive che si potrebbero verificare . E molto altro ancora, che un’amministrazione creativa e attenta può ricavare dal rapporto stretto con l’Università in tutte le sue componenti e con gli agenti organizzati dell’economia cittadina.
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