PS: Inizio nel presentarVi i vari temi del "Programma" che caratterizzano fortemente la nostra campagna elettorale e che sono i punti cardine per la Giunta Comunale che dovrà governare Grugliasco. Continua la raccolta firme per presentare le Liste Civiche alla competizione elettorale. Vi aspetto "oggi sabato mattino" al gazebo situato all'inizio di Viale Gramsci, lato Poste.
umberto marabese
Grugliasco deve rinascere:" SU LA TESTA!"
AMARE GRUGLIASCO E PRENDERSENE CURA - Prima parte:
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AMARE GRUGLIASCO E PRENDERSENE CURA -Seconda parte e ultima.
Rimettere i cittadini al centro dei progetti significa almeno due cose
Si tratta di pensarci prima ed operare con piena responsabilità...
Siamo in un epoca di vacche magre. Fare promesse faraoniche è un’ottima strategia per chi vuole andare all’opposizione.
Ma se le risorse economiche sono scarse, si può scegliere tra due vie. Ipotecare il futuro della Città, svendendo beni pubblici (“beni comuni”), consumando i terreni liberi senza un progetto di città. Si possono vendere le scuole appena costruite, caricando pesanti canoni di locazione sul futuro della Città (vedasi il progetto folle dell'Europa Unita).
Oppure si può prendere atto della situazione, ed usare altre risorse. Per molti temi (ambiente, risparmio energetico, trasporti) è possibile attingere a fondi europei. Ma progetti con solide basi possono trovare anche fondi nazionali, regionali, di città metropolitana. Ma bisogna anche sapere distinguere le soluzioni buone sulla carta, in un contesto teorico, da quella che davvero fanno del bene alla città. Le prime, purtroppo, producano più danni che benefici e ipotecano il futuro caricandolo di problemi evitabili.
- Per risolvere problemi dei cittadini, per migliorare la qualità della vita, non serve realizzare opere pubbliche. O meglio, non è sufficiente. Occorre mettere in atto delle “politiche”. Occorre cioè prevedere e realizzare azioni coordinate.
- I progetti utili, quelli che funzionano, nascono dal confronto con i cittadini. Non da un confronto rituale, fuori tempo massimo, quando tutto sostanzialmente è già stato deciso. Ma da un confronto reale, quando il progetto nasce. Non è difficile farlo. Basta volerlo. E basta non avere impedimenti. Una volta si chiamava partecipazione, … e si chiama ancora così! Ed a Grugliasco vediamo bene cosa succede se si evita la partecipazione: si realizza Viale Gramsci!
Si tratta di pensarci prima ed operare con piena responsabilità...
Siamo in un epoca di vacche magre. Fare promesse faraoniche è un’ottima strategia per chi vuole andare all’opposizione.
Ma se le risorse economiche sono scarse, si può scegliere tra due vie. Ipotecare il futuro della Città, svendendo beni pubblici (“beni comuni”), consumando i terreni liberi senza un progetto di città. Si possono vendere le scuole appena costruite, caricando pesanti canoni di locazione sul futuro della Città (vedasi il progetto folle dell'Europa Unita).
Oppure si può prendere atto della situazione, ed usare altre risorse. Per molti temi (ambiente, risparmio energetico, trasporti) è possibile attingere a fondi europei. Ma progetti con solide basi possono trovare anche fondi nazionali, regionali, di città metropolitana. Ma bisogna anche sapere distinguere le soluzioni buone sulla carta, in un contesto teorico, da quella che davvero fanno del bene alla città. Le prime, purtroppo, producano più danni che benefici e ipotecano il futuro caricandolo di problemi evitabili.
Ecco, amare Grugliasco, significa anche questo.===
Carlo Proietti
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