“Truppe Usa illegalmente entrate sono state avvistate in convoglio di corazzati, sabato, nella città siriana di Manbij Sabato”, ha annunciato Damasco. “I veicoli corazzati Usa sono concentrati nella zona Nord di Manbij per condurre la demarcazione tra le forze del Consiglio militare di Manbij e e le truppe de “Euphrates Shield”. Fra queste due entità ci sono stati combattimenti.
Non sfuggirà l’ironia del fatto: la Turchia è il più forte alleato degli Usa nella NATO, ma qui sta combattendo alleati americani. Sgretolando il fragile cessate il fuoco che i russi sono riusciti ad attuare fra tutte le parti, fra Siria e Turchia specialmente. E’ successo che i curdi di Manbij hanno consegnato volontariamente all’esercito siriano di Assad posizioni ad ovest della città di Manbij; contemporaneamente detti curdi hanno inviato a MAnbij i corazzati americani, per esserne protetti. Da chi? Dalle forze turche, ovviamente, e dai suoi “alleati” miliziani locali irregolari.
Secondo Jason Ditz, l’inviato di riferimento in questo pasticcio orrendo, i pattugliamenti Usa, quelli dei russi e quelli dei siriani “hanno tutti la stessa intenzione, impedire alle forze d’invasione turche di prendere Manbij”. E’ dubbio però che gli americani si stiano coordinando coi russi almeno per evitare incidenti; coi siriani, certo, non si coordinano. Secondo il Telegraph, il Consiglio Militare di Manbij (curdi del SDF) hanno chiesto anche ai russi e alle truppe siriane di formare una zona cuscinetto tra la “loro” Manbij (l’hanno riconquistata da Daesh ad agosto) dalle forze russe che sono a 25 chilometri, ad Al Bab (che Erdogan e i suoi emissari hanno “conquistato”, pare, con mazzette e salvacondotti ai terroristi islamici, dopo aver subito gravi perdite nei tentativi di assalto). Il generale Sergei Rudskoi, il portavoce russo, ha confermato venerdì che i comandi russi i Siria avevano negoziato l’accordo per cui i kurdi lasciavano alle truppe di Damasco il controllo su diversi villaggi turchi.
Anche al Telegraph non è chiaro se i comandi russi e quelli Usa si stanno coordinando mentre i loro cingolati sferragliano nei pattugliamenti. Finora, la tregua organizzata dai russi regge.
Il punto è che Manbij si stende ad Ovest dell’Eufrate, dove secondo Erdogan i curdi non devono stare; e Obama aveva assicurato Ankara che sì, d’accordo, quei suoi alleati si sarebbero ritirati da Manbij, prima o poi. Adesso invece i curdi di Manbij si son messi d’accordo con le truppe di Damasco (che prima combattevano), e con quella cessione concordata di villaggi hanno proprio mostrato che si uniscono a Damasco nello scopo di bloccare l’invasione turca. Adesso gli americani sono arrivati anche loro, apparentemente anche loro in funzione anti-turca..
Ciò mentre a Mossul, dove apparentemente capeggiano la grande offensiva irachena per riprendere al città dalle mani di Daesh (le centinaia di morti civili non contano; contavano solo ad Aleppo), elicotteri americani stanno febbrilmente esfiltrando i capi di Daesh, loro amici evidenti.
Copio e incollo da Pars Today:

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