L’ex premier: “Ma chiederò alla minoranza di restare”.
«Io non cambio posizione su niente». Alla vigilia dell’Assemblea che deciderà il futuro del Pd, il segretario Matteo Renzi ha deciso quello che farà. Dopo giorni di appelli pubblici e privati, di telefonate, di fuorionda che ripetono quanto gli è stato consigliato di persona, l’ex premier ha spiegato ai suoi come intende comportarsi: «Farò un appello alla minoranza a restare, ma non intendo cambiare posizione su nulla». Il congresso si terrà in primavera, come già annunciato, verrà chiuso in una data che può andare dal 9 aprile al 7 maggio, nessuna possibilità di rinviarlo all’autunno....
continua a leggere:
=======================================================================
Fallite le mediazioni. E il Pd già guarda al voto in settembre. Vortice di telefonate per ricucire, sentiti anche Prodi e Veltroni.
Dietro i toni vibranti e le sparate, ci sono i tormenti. Fino all’ultimo qualcuno in alto loco si chiede se sia il caso di rimandare il congresso oggetto della discordia. Ma la linea è segnata. E già scorre il veleno: «Questi qui pensano di andare da soli per svolgere il ruolo di ago della bilancia che oggi è dell’Ncd», sibila un ministro renziano. Facile in questo clima prevedere un terremoto che potrebbe far crollare il governo. I sodali del leader scaricano sugli «scissionisti» l’instabilità che deriverà dalle loro scelte. «Le urne a settembre sono possibili, magari non si riesce a fare la legge elettorale e si va a votare così», ammette uno dei big...
Nessun commento:
Posta un commento