Pagine

sabato 31 dicembre 2016

Fabrizio Cicchito su Putin&Obama: "Il delirio politico di un (Ex)Socialista"

OBAMA PUTIN



Sembra Pietro il Grande contro il reverendo King

Pubblicato: Aggiornato: 

Definire lo scontro tra Obama e Putin come un "ritorno alla guerra fredda" sarebbe insieme una forzatura e una manipolazione. Putin non è un comunista. Putin esprime una ambizione imperiale, un recupero della grande Russia e utilizza molti materiali del passato, dallo zarismo alla Chiesa greco ortodossa e anche certamente la politica di potenza praticata dall'Urss.
Fra il Putin di Pratica di Mare del 2002 e quello attuale c'è una grande differenza perché allora egli era un agnellino che voleva essere riammesso nel club della grande politica internazionale, poi nel corso del tempo l'agnello è diventato una tigre che ha azzannato alla gola il buonismo e il politicamente corretto di Obama e di Kerry....

La reazione di Obama è cosi dura anche perché egli si è tardivamente reso conto di essere stato preso in giro ed è anche vittima dei suoi errori. L'anno cruciale è il 2013 quando Assad usò in Siria le armi chimiche, Obama stava per intervenire e Putin gli fermò la mano assicurandogli che avrebbe bloccato Assad anche perché i principali fornitori delle armi chimiche all'esercito siriano erano stati proprio i russi che conoscevano anche i siti nei quali essi erano stati collocati.
Obama gli diede retta e mal gliene incolse perché Putin non si limitò a bloccare Assad, deluso delle armi chimiche ma, insieme con l'alleato iraniano che inviò gli Hezbollah intervenne militarmente a fianco di Assad con aerei e truppe scelte.
In quel modo Putin ritornò alla grande nel gioco del Medioriente ed è arrivato a estromettere totalmente gli Usa dalla Siria come ha testimoniato l'incontro a tre tra la Russia la Turchia e l'Iran. Infatti in quel teatro di semi-guerra Putin ha anche ristabilito il rapporto con la Russia e ad Aleppo e altrove ha bombardato quasi tutti, in primis i gruppi di rivoltosi siriani sostenuti dagli Usa, e solo in ultima analisi anche Daesh a sua volta la Turchia ha ristabilito i rapporti con la Russia per regolare i conti con i curdi che sono gli unici che hanno davvero fatto la guerra contro Daesh, sostenuti dagli Usa.
Non contento di tutto ciò Putin è intervenuto con gli hacker e con molto altro nella campagna elettorale americana prendendo anche in questo caso di sorpresa Obama e il Partito Democratico. Nel complesso l'operazione presenta aspetti paradossali con risvolti anche assai gravi. Nel passato, anche ai tempi dell'Urss e dei suoi scientifici sistemi di spionaggio non era mai accaduto che essa intervenisse direttamente e indirettamente nella campagna elettorale americana.
In più Putin sta intervenendo in Europa per destabilizzarla stabilendo rapporti politici e finanziari con tutte le forze populiste dalla Le Pen alla Lega Nord al M5S. Obama reagisce a tutto ciò assai tardivamente anzi fuori tempo massimo.
Purtroppo l'ingenuità non è una qualità in politica estera, specie nel caso in cui parliamo degli Usa cioè della nazione decisiva per le sorti dell'Occidente. Che Obama abbia commesso questo peccato di ingenuità nel quadro del politicamente corretto è dimostrato anche dal fatto che egli ha nominato perfino un Repubblicano a capo della FBI.
Questo capo dell'Fbi gli ha fatto perdere le elezioni annunciando di aver riaperto le indagini sulla Clinton a 11 giorni dal voto. Purtroppo nel grande gioco della geopolitica gli antenati contano.
Putin ha alle sue spalle Pietro il Grande, Ivan il Terribile, Caterina di Russia e anche il loro figlio naturale Joseph Stalin. Obama ha nel suo retroterra Martin Luther King, personalità nobilissima in grado di ispirare grandi battaglie civili ma certamente su un terreno totalmente diverso della real politik e del resto contano anche i professionisti politici utilizzati: basti guardare il viso di Lavrov e quello di Kerry per mettersi le mani nei capelli se si è ancora legati all'Occidente e alle ragioni della sua azione politica.------

Nessun commento:

Posta un commento