20 Agosto 2016 -
Ren Jianxin entro pochi mesi finirà per diventare il padrone dell’intera agricoltura italiana, che ci piaccia
o meno. È una delle persone più potenti al mondo. La disposizione liquida monetaria di cui dispone si
aggira intorno ai 500 miliardi di euro, pari al pil di Grecia, Portogallo, Slovenia, Croazia e Macedonia
tutte insieme; nazioni, queste, la cui agricoltura è già nelle sue mani da questa mattina. Ma lui punta
decisamente all’Italia (in Spagna gli è andata male e si è ritirato, è per questo che ha dirottato su di noi).
È una persona garbata, molto gentile, simpatica, solare, dicono molto intelligente. È il volto autentico
(in carne e ossa) di quello che in Italia i social networks amano definire con una locuzione ridicola e
infantile: i poteri forti. […] È il Presidente della più importante azienda chimico-farmaceutica del
pianeta, la ChemChi, che sta per China National Chemical Corporation la cui sede centrale si trova nel
centro finanziario di Pechino. È anche l’amministratore delegato e il supervisore del direttore
finanziario.....
È membro permanente del comitato centrale del Partito Comunista Cinese, dato che lo stato possiede
il 96% delle azioni di questo colosso. Questa mattina ha firmato un contratto di acquisizione
considerato il più alto mai registrato in Cina in tutta la sua storia: 43 miliardi di dollari pagati in contanti
sull’unghia. Ha comprato la Syngenta, la più importante azienda europea produttrice di sementi
e pesticidi. La società è svizzera e ha la sede legale a Ginevra. L’acquisto era iniziato in
sordina, Chinese style, circa un anno e mezzo fa, attraverso la mediazione di due piccole società
finanziarie legate alla Pirelli di Milano, avvalendosi della normativa che rientra all’interno degli accordi
bilaterali italo-svizzeri, concessi dalla Ue a Italia, Francia, Austria e Germania, suoi paesi confinanti. Il
fatto è che, nel frattempo, il signor Ren Jianxin era arrivato otto mesi fa a Milano e si era comprato il
100% delle azioni della Pirelli che, dal 1 Gennaio 2016 è diventata parte del gruppo della
ChinaChem. La finanza americana ha accusato il colpo, capendo che per la Monsanto la festa è finita
perché non è in grado di competere e contrastare lo strapotere del signor Ren, il quale -nel
frattempo- si è praticamente comprato Poste Italiane e altre 345 aziende italiane. Così almeno gli
americani danno l’annuncio, spiegando le ragioni per le quali il colosso statunitense abbandonerà in
questo 2016 il territorio italiano. Tradotto vuol dire che dal 2017 gli agricoltori italiani -senza che venga
detto loro niente, senza che vengano fornite informazioni geo-politiche globali, e quindi a loro insaputa-
saranno costretti a produrre ciò che il governo cinese stabilisce corrisponda ai loro interessi. Detto in
sintesi, nella maniera più elementare possibile, significa che i pomodori e le zucchine italiane se le
mangeranno i cinesi e per la stragrande maggioranza delle aziende agricole italiane ci sarà una
riconversione (peraltro già annunciata) e dovranno produrre -pena il fallimento- soia, girasoli e derivati
perché questa è la politica agricola europea della Cina che si piazza nel cuore dell’Europa. […]
Erano già diverse settimane che sul Wall Street Journal, Financial Times, canale televisivo di
Bloomberg, gli analisti anglo-americani raccontavano la pessima scelta strategica dell’Italia che -per
salvarsi- sta vendendo tutta se stessa al Qatar, agli Emirati Arabi Uniti e all’Arabia Saudita,
ma soprattutto alla Cina. Ma in questo paese la stampa non informa la popolazione su ciò che
accade, avendo scelto di trasformare tutto in gossip irrilevante (vedi scontro Ue-Renzi su futili
motivazioni retoriche). Lo scontro -e questo sì davvero micidiale, una vera guerra all’ultimo sangue- si
sta svolgendo, invece, nell’indifferenza generale, ad Amsterdam. Da tre giorni. In Italia nessuno ne ha
parlato. Con un’unica eccezione che -quantomeno al sottoscritto- conferma il fatto, ancora una volta,
che Adriana Cerretelli è senza alcun dubbio, attualmente, il miglior professionista mediatico che il
nostro paese abbia prodotto negli ultimi dieci anni. Suo l’articolo apparso ieri su Ilsole24ore
(immediatamente nascosto e non a caso non diffuso e non condiviso) nel quale ci raccontava che cosa
sta accadendo e su che cosa si stanno letteralmente scannando in Olanda, purtroppo con pessime
notizie per l’Italia perché la Cina si è presentata con una enorme massa di liquidità a disposizione del
decotto sistema bancario corrotto nazionale e -il buon senso ci consente di comprenderlo- quando si
sta alla canna del gas, si accetta ogni aiutino, chiunque sia a darlo. L’articolo della Cerretelli può essere
utile per comprendere uno degli attuali scenari reali (molto reali) sul palcoscenico economico-politico
della vita vera. Anche se si tratta di un articolo tecnico, è comprensibile a chiunque. Bisogna leggere tra
le righe dell’articolo. L’Italia, purtroppo, finirà per perdere questa decisiva battaglia di Amsterdam.
Quella autentica che decide il destino delle nazioni, altro che annunci! Altro che unioni civili o quote
latte. Se non ci svegliamo e non capiamo che cosa sta accadendo, di questo meraviglioso nostro
Bel Paese non ne rimarrà più nulla. Quantomeno, per noi italiani che lo abbiamo costruito, inventato
e abbellito nelle ultime centinaia di anni.
Sergio Di Cori Modigliani
Nessun commento:
Posta un commento