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martedì 30 agosto 2016

Ass.ne: tc Terra Comune Onlus. Progetto su: "La realtà dell'apparire".

Teatro-greco-e-teatro-romano

Progetto: LA REALTA’ DELL’APPARIRE

by Gianni Favaro

Laboratorio di ideazione e scrittura teatrale

Il progetto è ideato per persone con disabilità intellettiva e/o psicofisica di grado lieve e media, a partire dai 15 anni. Partecipanti: minimo 5, massimo 10 per ciascun laboratorio. Durata da Ottobre 2016 a Maggio 2017; sono in totale 27 incontri di due ore ciascuno. Contributo richiesto per la partecipazione 350 euro.

Per informazioni o iscrizioni scrivere  e-mail associazioneterracomune@gmail.com

Che cos'è?

E’ un laboratorio centrato sull'invenzione e la scrittura collettiva di una sceneggiatura teatrale.

Prende l’avvio da episodi, evocati da temi emotivi, della vita reale o fantasiosa dei partecipanti e dalle varie e personali modalità espressive: linguaggio, disegno, rappresentazione corporea. L’atmosfera della creazione artistica è raccogliere i pensieri sugli sguardi: chi vediamo e come, come ci vediamo visti; come dovremmo essere e come potremmo realmente essere.

Finalità generali sono il divertimento e l’espressione della creatività individuale e di gruppo e la promozione della crescita personale complessiva che coinvolga, sviluppi e permetta di integrare gli aspetti emotivi, relazionali, cognitivi del Sé.

La conduzione del percorso di ideazione e scrittura è di Gianni Favaro (autore di libri e racconti-gioco).

L’accompagnamento psicologico e la supervisione sono della dott.ssa Nadia Marabese (psicologa).....

Obiettivi concreti:

Ideare e scrivere una sceneggiatura teatrale su episodi raccontati, scritti e sceneggiati dai partecipanti.

Mettere in scena la rappresentazione teatrale con l'impiego di attori a recitare le parti ideate e scritte dai partecipanti il corso, che saranno anche co-registi.

Risultati attesi dal punto di vista psico-emotivo:

Potenziare la capacità di elaborazione e gestione dell’emotività.

Aumentare la consapevolezza di Sé, delle proprie capacità e potenzialità.

Migliorare l’autostima, ottenere maggiore sicurezza in se stessi e fiducia nel gruppo

Il senso della realtà dell’apparire

apparenzaIn questi anni abbiamo sperimentato la forza del racconto come momento di socializzazione e di “liberazione” di sentimenti altrimenti bloccati dalla “realtà”, che tende ad abituare ad apparire in un certo modo per rassicurare e rassicurasi.

Il racconto, sia quello fantastico che quello più legato alla narrazione del quotidiano, permette ai partecipanti di aprire un varco nel guscio di protezione e viaggiare in territori altrimenti chiusi.

Abbiamo pensato di valorizzare quest’aspetto della nostra competenza ed esperienza rovesciando l'approccio al racconto: vogliamo che a pensare e costruire il racconto siano loro e lo possano fare a loro modo. Un modo autentico e creativo: valorizzando l’ascolto di sé e degli altri e potendo permettersi di seguire le modalità comunicative individuali, a partire dalla percezione sensoriale per giungere al pensiero attraverso le emozioni.

medicina-narrativaLa medicina narrativa è una disciplina che si sta sviluppando e diffondendo con interessanti risultati. L'idea di fondo e' quella di raccogliere i diversi punti di vista da cui si può guardare alla propria condizione: la narrazione ha infatti la forza di modificare gli atteggiamenti e di conseguenza il senso di efficacia personale. Una persona che si sente ascoltata diventa parte più attiva del proprio percorso di crescita. (Fabrizio Benedetti, professore di Fisiologia Umana e Neurofisiologia dell'Università di Torino e all'Istituto Nazionale di Neuroscienze, durante il Convegno Nazionale di Medicina Narrativa di Foligno promosso da USL Umbria 2 e Osservatorio Medicina Narrativa Italia, Omni).

Nel nostro corso, al raccontare e raccontarsi individuale si aggiunge l’impegno di realizzare in gruppo una sceneggiatura finalizzata a una rappresentazione in teatro: occorre immaginare come si vuole che gli altri vedano la storia ideata dal gruppo.

Un lavoro divertente, stimolante e molto complesso per chi può avere difficoltà a decentrare il proprio punto di vista. Un percorso che è una sfida dal punto di vista cognitivo per i partecipanti con disabilità, ma sostenibile in quanto centrata sulle caratteristiche di ciascuno: chi comunica con le parole, chi con il segno grafico, chi con il corpo. Tutti si troveranno a loro agio e potranno divertirsi giocando con le idee, i ricordi, la fantasia, i pensieri, le emozioni e, grazie anche al necessario sostegno emotivo adeguato, riuscire non solo ad esprimere la propria storia individuale, ma parlare della propria condizione e comunicarla, ovvero lasciare un messaggio dai significati profondi e collettivi/ universali.

Le persone con disabilità esprimono, come tutti, il bisogno di essere visti e ascoltati, di raccontare di Sé. Generalmente gli interventi per chi ha una disabilità prevalentemente intellettiva sono centrati innanzitutto sui bisogni concreti, sulle mancanze, sulla riabilitazione e certamente sono necessari e sono utili. Pensiamo che la salute sia nel conseguimento del pieno benessere, non solo sul piano strettamente fisico, ma anche psicologico e sociale.

Il laboratorio di ideazione e scrittura teatrale, per come lo abbiamo progettato stimola e supporta gli aspetti psicologici- emotivi, l’espressione delle risorse creative presenti in ogni essere umano.

falso seGiocando con l’arte e con il raccontare, questo laboratorio supporta l’espressione del Vero Sé, cioè quella parte spesso nascosta della persona che, a differenza della “maschera” propria del Falso Sé, che ci fa aderire a modelli di comportamento stereotipati e imposti dall'esterno, è la parte creativa, il nucleo da cui ha origine la struttura della personalità integrata e felice.

Il nostro ruolo è aiutarli, accompagnarli nell'ideare e comporre il racconto o i racconti senza intervenire a correggere il loro punto di vista né il diverso modo di raccontare.

Il senso di Sé si forma, anche e soprattutto, nel rapporto con l’altro. L’immagine che ognuno ha di se stesso viene costruita sulla base della relazione con gli altri significativi e, più precisamente, sulla base dell’immagine che questi altri ci rimandano di noi.

lo sguardo degli altriOgnuno di noi si vive e si definisce a partire dallo sguardo dell’altro e degli altri. Lo sguardo ricevuto e rispecchiato alle persone con disabilità intellettiva risulta sovente complesso, rispecchia indifferenza, paura, pena, curiosità, sospetto.

Rispecchia i pregiudizi e i preconcetti, è la misura della differenza tra ciò che secondo la “norma sociale” dovrebbe essere (l’apparire) e ciò che si percepisce (la realtà) ma certamente non si conosce e capisce.

La nostra funzione, oltre che di guida, sarà di aiutare i lettori e gli spettatori a immedesimarsi, a cambiare la prospettiva con cui si legge il racconto e si osserva il punto di vista teatrale.

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