PS: Repubblica.it difende il RenziPd:<<L'intera lista è online. Il numero di chi supera quota 200mila è pari allo 0,7% dei 13mila dipendenti totali. Presidente e direttore generale saranno sentiti in Parlamento. Scambio di accuse M5s-Pd. Grillo lancia la campagna social #Pdpagatu. Replica del Nazareno: pubblicazione dati si deve a riforma del governo Renzi....>>...che coraggio!
umberto marabese
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ROMA - Lo scontro sugli stipendi arriva in commissione di Vigilanza. Mercoledì saranno sentiti la presidente della Rai Monica Maggioni e il direttore generale Antonio Campo Dall'Orto. Lo annuncia su Facebook il presidente della bicamerale, Roberto Fico. "I vertici Rai sono stati convocati per fare il punto sul piano per la trasparenza e la comunicazione aziendale che obbliga l'azienda a pubblicare sul proprio sito una serie di informazioni tra cui quelle su retribuzioni e curricula di dirigenti e consulenti. Sarà l'occasione anche per chiedere conto dello sforamento del tetto dei 240 mila euro per gli stipendi Rai": leggi l'elenco....
Intanto viene resa nota l'intera lista dei 94 dipendenti dell'azienda televisiva di Stato titolari di uno stipendio lordo superiore ai 200 mila euro annui, lo 0,7% dei complessivi 13 mila dipendenti Rai. I primi nomi erano stati annunciati due giorni fa, ora si conosce l'intera lista. Ci sono giornalisti come Antonio Di Bella, direttore di Rai News (308 euro nel 2016); il suo vice, Alessandro Casarin, che percepisce 240mila euro; Giovanna Botteri, corrispondente dagli Stati Uniti (200mila euro nel 2015, sotto il tetto nel 2016); Federica Sciarelli (207mila nel 2015, meno di 200mila nel 2016). Antonio Preziosi, caporedattore corrispondente per i servizi giornalisti radiofonici e televisivi del Belgio, che ha uno stipendio lordo annuo di 245.448 euro. Stefano Ziantoni, corrispondente per i servizi giornalistici radiofonici e televisivi dalla Francia, 201.427 euro.Pietro Marrazzo, corrispondente e responsabile ufficio per i servizi giornalistici radiofonici e televisivi dal Medio Oriente, 244.062 euro. Tra i dirigenti che superano i 300 mila euro, Gianfranco Cariola (direttore internal auditing responsabile per la prevenzione della corruzione) 352 mila euro. Raffaele Agrusti - Chief financial officer - 340 mila euro. Angelo Teodoli - direttore Rai Gold - 325 mila euro. Fabrizio Piscopo - amministratore delegato Rai Pubblicità - 322 mila euro. Paolo Del Brocco - amministratore delegato Rai Cinema - 307 mila euro. Valerio Fiorespino - alle dirette dipendenze del dg per progetti speciali - 303 mila euro. Carlo Nardello - alle dirette dipendenze del direttore di finanza e pianificazione - 302 mila euro. Paolo Galletti - direttore risorse umane e organizzazione - 300 mila.
Maggioni e Dall'Orto hanno scritto una lettera ai dipendenti per avvisarli: le informazioni che saranno pubblicate sul sito della Rai, in particolare i "dati sensibili che riguardano il nostro management e il rapporto con i nostri partner e fornitori, probabilmente in una fase iniziale potranno dare adito a giudizi poco approfonditi ma, in breve tempo, questo lascerà il passo al vero significato di quanto oggi introduciamo". Il consiglio di amministrazione della Rai ha dato "sostegno ai vertici" sull'operazione trasparenza, invocando la soluzione del problema per i dirigenti senza incarico, che continuano a percepire ricchi stipendi.
Il caso è intanto diventato il nuovo fronte di scontro tra Pd e Cinque Stelle. Con Beppe Grillo che lancia la campagna social con l'hashtag #Pdpagatu. "Lo sforamento del tetto di 240.000 euro è stato possibile grazie a un cavillo, del quale il movimento 5 stelle con un emendamento ha chiesto l'eliminazione, ma tutto il pd ha votato contro. La responsabilità di questo megaspreco è loro. Se fosse stata applicata la legge si sarebbero risparmiati milioni di euro all'anno", afferma un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo.
Dal fronte dem risponde Michele Anzaldi, deputato Pd e segretario della Vigilanza: "Anche sulla Rai il Movimento 5 stelle propone i peggiori vizi della vecchia politica. Oggi assistiamo al paradosso che vorrebbe prendersi i meriti della pubblicazione degli stipendi Rai, prevista dalla riforma voluta dal governo Renzi, quando su quella legge in parlamento hanno votato contro, con la solita connessa sequela di insulti, barricate, accuse senza fondamento. Ma di che parlano?". E ancora: "Presiedono la Vigilanza da quasi tre anni e non sono riusciti mai ad essere decisivi ed incisivi su nulla: sull'assunzione degli esterni è dovuto intervenire Cantone su impulso di Pd e Usigrai, non certo del M5s; sulla riduzione degli spazi di informazione, mentre trasmissioni come 'Virus' venivano chiuse, è stato il Pd il primo a protestare; sul tetto da 240mila euro, votato all'unanimità dalla Vigilanza, non abbiamo sentito in questi mesi neanche una parola dal consigliere eletto in quota M5s, Carlo Freccero, spesso critico nelle dichiarazioni salvo poi votare all'unanimità con gli altri consiglieri. E si potrebbe continuare". Di sicuro la battaglia tra i partiti è solo all'inizio.-----------
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