PS: <<La nuova deposizione di Chinyere conferma quanto raccontato dai testimoni: «Mio marito prese il paletto dalla strada dopo le offese e colpì Mancini». Ora potrebbe rischiare la falsa testimonianza ma la ricostruzione dei fatti non cambia. di Nicola Catenaro >>...e no signor Nicola e inutile che continui a scrivere quel che le hanno dettato, quando fai cadere i pilastri di una casa...poco a poco cadranno anche i muri con l'aiuto dei ormai molti testimoni che hanno raccontato le stesse cose. Non stò colpevolizzare o difendere nessuno, ma, come disse "giustamente" la signora Chidi Nnamdi, adesso voglio anch'io ..."che giustizia sia fatta"....
umberto marabese
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Ha in parte corretto le sue dichiarazioni davanti ai magistrati la vedova di Emmanuel Chidi Nnamdi, il nigeriano morto per difendere lei, Chinyere, dagli insulti dell’ultrà Amedeo Mancini, finito in cella per omicidio preterintenzionale aggravato da finalità razziste. La donna, sentita una seconda volta dagli inquirenti, ha precisato che è stato il compagno a scagliare il paletto stradale contro il fermano e non il contrario, come finora sostenuto. In linea con le altre testimonianze, tutte concordi sul punto, Chinyere ha detto che durante la lite e la conseguente colluttazione, è stato Emmanuel ad afferrare il segnale stradale (di quelli mobili con base circolare di ferro) e a scaraventarlo contro Mancini il quale, in seguito al colpo, è caduto per terra....
Nigeriano ucciso a Fermo: in manette l'ultrà Amedeo Mancini
Nella prima versione, invece, la vedova aveva sostenuto che era stato il compagno il bersaglio del paletto. Ora, in seguito a quelle dichiarazioni, rischierebbe la falsa testimonianza. Chinyere si è giustificata dicendo che non parla bene l’italiano e che in quel momento, quando ha reso la testimonianza, era sotto choc e molto provata per quanto accaduto. Per i suoi legali, pur nello stretto riserbo che mantengono sulla vicenda, non si tratterebbe di una ritrattazione ma di una precisazione che non va a inficiare la sostanziale validità del suo resoconto, rimasto lo stesso sin dal primo giorno.
Non cambia la ricostruzione dei fatti
La precisazione di Chinyere non cambia in ogni caso la ricostruzione dei fatti da parte dei magistrati. Ricostruzione che, sia nel provvedimento di fermo della Procura guidata da Domenico Seccia sia nell’ordinanza con cui il gip Marcello Caporale ha confermato il carcere per Mancini, si è sempre basata sulle dichiarazioni dei testimoni oculari non coinvolti nella vicenda e di quelli che sono giunti sul luogo dell’aggressione subito dopo, compresa una pattuglia della polizia municipale.
Lo straziante canto della moglie di Emmanuel, il nigeriano ucciso a Fermo
Mancini d’altro canto non ha mai negato di aver rivolto epiteti razzisti a Chinyere e alla vittima (tra questi, «africans scimmia» e «negri di merda»), epiteti che hanno scatenato la reazione di Emmanuel. Continua però a dire di averlo fatto perché, convinto che stessero armeggiando insieme a un’altra persona di colore intorno a un’auto con l’intenzione di compiere un furto. La circostanza, tuttavia, non trova conferma in altre testimonianze. Ieri la polizia è tornata sul luogo dove è avvenuto lo scontro, all’incrocio tra via XX Settembre e via Veneto, effettuando nuovi rilievi.
14 luglio 2016 (modifica il 14 luglio 2016 | 16:03)
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