Poche ore dopo l’inizio del primo raid aereo dalla portaerei USS Truman nel Mediterraneo, i russi hanno schierato in Siria una piattaforma TU-124. La foto è stata effettuata dai ribelli sopra i cieli di Aleppo. E' il primo rischieramento per il TU-124 dal coinvolgimento russo in Siria, avvenuto lo scorso ottobre. Il velivolo sembra essere un Bear-F, variante da pattugliamento marittimo e ricognitore d’alta quota del bombardiere strategico Tu-95.
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L’aviazione russa ha impiegato, a più riprese, i Tu-95 per effettuare raid contro le postazioni nemiche in Siria, ma per il TU-142 si tratterebbe del battesimo del fuoco nella regione. Il sospetto è che il vero obiettivo dei sensori ISR (Intelligence Surveillance Reconnaissance) della piattaforma, sia la portaerei americana USS Truman con il suo relativo Gruppo da Battaglia. La presenza del TU-142 sarebbe quindi una risposta ai primi attacchi aerei statunitensi lanciati dal Mar Mediterraneo orientale dal 2003.....
L’ultima portaerei americana a lanciare dal Mediterraneo fu proprio la Truman, durante l’Operazione Iraqi Freedom, nel 2003. La presenza della Truman è un chiaro segnale alla Russia che proprio nel Mediterraneo schiera una flotta permanente. È, infine, un chiaro messaggio alla Turchia: una dimostrazione a riprova della capacità operativa degli Stati Uniti che non dipende dalla disponibilità delle basi degli alleati per proseguire la guerra aerea in Siria. Negli ultimi 13 anni, il Mediterraneo era stato relegato a semplice corridoio di transito verso il Golfo Persico. La flotta permanente del Cremlino schierata nel Mediterraneo a protezione della base navale di Tartus, così come le costanti implementazioni nel Mar Nero, sono viste dal Pentagono come un tentativo di Mosca per ritagliarsi una bolla di influenza nella regione.
L’ultima portaerei americana a lanciare dal Mediterraneo fu proprio la Truman, durante l’Operazione Iraqi Freedom, nel 2003. La presenza della Truman è un chiaro segnale alla Russia che proprio nel Mediterraneo schiera una flotta permanente. È, infine, un chiaro messaggio alla Turchia: una dimostrazione a riprova della capacità operativa degli Stati Uniti che non dipende dalla disponibilità delle basi degli alleati per proseguire la guerra aerea in Siria. Negli ultimi 13 anni, il Mediterraneo era stato relegato a semplice corridoio di transito verso il Golfo Persico. La flotta permanente del Cremlino schierata nel Mediterraneo a protezione della base navale di Tartus, così come le costanti implementazioni nel Mar Nero, sono viste dal Pentagono come un tentativo di Mosca per ritagliarsi una bolla di influenza nella regione.------------
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