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martedì 7 giugno 2016

Maurizio Blondet - La “October surprise” per far perdere Trump


 La "October surprise"  per far perdere Trump

Opportunamente il benemerito sito Dedefensa evoca il termine di “October Surprise”: ogni volta che c’è in Usa una elezione presidenziale, prima del  voto generale – che si tiene a novembre – suole esplodere una October Surprise,  un evento (deliberatamente creato) che rovescia il favore dell’opinione pubblica dall’uno all’alto candidato.  La più celebre sorpresa d’ottobre fu quella di cui fu vittima nel 1980 il presidente Carter, che sperava di poter annunciare agli americani di aver ottenuto dall’Iran  la liberazione e il ritorno del personale dell’ambasciata USA a Teheran, preso ostaggio  per mesi dai fanatici khomeinisti;   Teheran troncò il negoziato che era in corso e sembrava promettente,  in modo inspiegabile, facendo così vincere Ronald Reagan.  Solo anni dopo si seppe  che i repubblicani di Reagan  avevano fatto un accordo sottobanco con gli ayatollah per sabotare la sorpresa, e  sconfiggere il democratico Carter:  i rapporti fra il regime degli ayatollah con il “Grande Satana” erano molti e occulti,  non men che quelli con il Piccolo Satana, Israele, che fu al centro di un lucroso scambio di armi da Teheran ai Contra del Nicaragua, gestiti dalla Cia…ma è una storia complicata.  Basti ricordare che  le più plateali avversioni spesso nascondono ben altro chi voglia, può vedere  la lista delle altre “October Surprises”  in un articolo  un po’ addomesticato di Wikipedia.

Ora, quale sarà la October Surprise escogitata per sbarrare il passo a Donald Trump? La cosa è da temere proprio perché i più feroci avversari di “Donald” nel partito repubblicano – ultimo McCain – sembrano essersi rassegnati, e aver cessato le ostilità. E non sarà inutile ricordare che esiste un “Partito dei guerrafondai”  trasversale ai democratici (Nuland-Kagan, Samantha Power, Hillary, Ashton Carter del Pentagono)  come ai repubblicani (McCain eccetera) molto potente e determinato, sostenuto dal sistema militare-industriale e dalla nota lobby.  Date queste premesse, Eric Zuesse, saggista e storico  di livello,   paventa che la October Suprise di quest’anno possa essere –né più né meno – un primo colpo nucleare della presidenza Obama, ormai agli sgoccioli, contro la Russia.
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Russia indifesa

aegis
L’indizio principale  che dà Zuesse è: giorni fa Obama ha sbattuto la porta in faccia a  Putin, rifiutando la sua offerta di discutere la nuova strategia atomica Usa; Washington, posizionando  al ridosso dei confini russi  in Romania, Polonia, paesi baltici sistemi Aegis,  s’è resa capace di  annichilire i missili che Mosca può lanciare come rappresaglia,  lasciando la Russia senza più alcuna difesa preventiva.  Si ricordi che  nei decenni della guerra fredda la pace fu garantita dalla “MAD”, mutua distruzione assicurata, la coscienza delle due parti che  un ”primo colpo nucleare”   contro una delle due potenze sarebbe  stato meccanicamente seguito da  voli  di rappresaglia nucleare.  Adesso però, in Usa  di possedere la superiorità tecnologica  per  lanciare il primo colpo nucleare; così totalmente distruttivo da privare Mosca della  possibilità di ritorsione.   Ci  crediate o no, la cosa è seriamente discussa:  nel 2006, ne parlò Foreign Affairs,   la rivista de Council on Foreign Relations
nato
nato
Sì,  possiamo   sferrare per primi e vincere una guerra atomica, senza temere altro che le ricadute  radioattive   delle nostre  bombe occidentali sull’intero emisfero Nord, specie sull’Europa:  per lorsignori “problema gestibile, e prezzo che vale la pena di pagare per eliminare la Russia”, commenta Zuesse.

E’ un rovesciamento totale della precedente dottrina strategica (MAD) che Obama sta rapidamente mettendo in atto posizionando i sistemi Aegis a ridosso dei confini russi; per questo Putin ha chiesto di discuterne (e arrivare a un nuovo trattato di  stabilità), offerta che Obama ha arrogantemente rifiutato..
Anche il rispettato Paul Craig Robert,   già vice-segretario al Tesoro sott Reagan, da mesi e sempre più spesso lancia lo stesso allarme:  i neocon  nascosti dietro Hillary, e  potenti “Interessi privati” dei banchieri, stanno spingendo Obama alla  guerra

“Questi pazzi voglio davvero una guerra atomica”
Hillary Clinton può essere “L’ultimo presidente americano”:
Anche la regina Elisabetta  si è  lasciata sfuggire frasi sullo “scenario di terza guerra mondiale”, come abbiamo documentato il 21 maggio scorso.  Sa qualcosa che noi non sappiamo…
Possiamo aggiungervi i preparativi dell’esercito svizzero per  rafforzare la sorveglianza armata alle frontiere, onde  “appoggiare le autorità civili nella gestione di una situazione straordinaria“. Un flusso di migranti nell’estate, hanno detto…

Infine, poche ore fa  s’è  saputo che il governo Merkel ha dettato una nuova dottrina militare   alla Bundeswehr – dove si definisce la Russia “rivale”  anziché partner (come era nel libro bianco della Bundeswehr del 2006). La cosa ha indignato ed allarmato acutamente  Mosca; il capo della Commissione Esteri della Duma, Alexei Puschkow, ha dichiarato che ciò “mostra la sottomissione della Merkel ad Obama”
Le provocazioni belliciste della NATO e della UE sono tantissime e in grande accelerazione in questi ultimi giorni: si va dalla comparsa di tre B-52,bombardieri strategici atomici, ad una serie di esercitazioni NATO che si tengono  dall’Estonia alla Polonia, dalla Romania al Mar Nero,  che il ministro degli esteri Lavrov ha dovuto rilasciare a Sputnik la seguente dichiarazione: “La Russia non attaccherà mai un paese dell’Alleanza; non è interessata ad un aggravamento della tensione, ma è pronta a rispondere ad azioni dell’Alleanza Atlantica”.
Poco prima Vladimir Putin aveva spiegato che la Romania, accettando l’installazione sul suo territorio del sistema Aegis  a ridosso  della frontiera russa, si trovava nel mirino di “Misure che dovremo prendere per la nostra sicurezza”.
Il punto è, come dice John Helmer, un uomo d’affari americano che vive in Russia ed ha molte entrature nel governo  (e anche a Washington), che “Victoria Nuland,  Samantha Power  [la rappresentante all’ONU],  Michele Flournoy [ex sottosegretaria alla Difesa, ndr.) , le donne che stanno attorno alla Clinton e perderanno il potere e la poltrona se Hillary cede a Trump”  stanno cercando in tutti i modi di arrivare al “trigger point”, quando Putin non vedrà altra alternativa che premere il grilletto. Anche Helmer evoca la October Surprise: “Per  ottobre,   il debole presidente uscente Obama sarà premuto dalla debole, crollante candidata del partito democratico Hillary Clinton, di salvare le sue sorti e  coagulare   gli elettori americani, per  nulla convinti, contro  il candidato Donald Trump. La October Surprise, ritengono i russi, sarà violenta quest’anno…ma potranno e vorranno i russi assistere Trump in una contro-sorpresa, come quella che Reagan fece [a Carter] nella October Surprise    con Teheran?”.
le tre
le tre
Già. Anche l’anchor man della CNN Wolf Blitzer   deve aver avuto  sentore di qualche contatto, se in una intervista a Trump, il 4 maggio scorso, gli ha chiesto a bruciapelo : ”ha parlato con lui?” (Putin).  Al  che The Donald ha risposto sornione, “I don’t want to say…”    (non voglio dire) per poi parlar d’altro.  Naturalmente il pensiero corre al generale Michael Flynn, l’ex capo dei sevizi militari (DIA), che mesi fa ha ammesso di aver giocato la CIA che stava armando i ribelli anti-Assad in Siria, ed ha mantenuto contatti con i colleghi russi dell’analogo servizio, il GRU. Giusto il 2 giugno, alla Fox News, il generale Flynn,  ha dichiarato di considerare Trump un “comandante supremo più sicuro” che Hillary Clinton, di cui ha elencato i fallimenti e le sbavature come ministra degli esteri.  Come presidente, lei sì che sarebbe pericolosa, ha detto.  E’ l’uomo che può ben   mandare a monte la October Surprise delle donne di guerra.  Speriamo.-------------

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