Il sistema bancario così com'è strutturato è superato, fallito e insalvabile. Dove finirà il 'salvataggio' che potrebbe portarci in casa la Trojka?
di Giuseppe Masala.
Sotto la superficie del profluvio di una retorica europeista avariata, di un politically correctness idiota e anche di un certo riflusso di bile, si stanno prendendo decisioni fondamentali per la sopravvivenza dell'Europa per come la conosciamo oggi. Sembra emergere che il fulcro del piano di salvataggio dell'Europa sia il salvataggio dell'Italia e del suo sistema finanziario completamente decotto.
Infatti stanno diventando sempre più insistenti le voci di un piano di salvataggio da 40 miliardi per il sistema bancario italiano, ormai decapitalizzato (se non con il Capitale Proprio completamente disintegrato). Tutto si gioca sul modo in cui saranno concessi questi 40 miliardi per ricapitalizzare le banche italiane: le regole europee vietano l'intervento diretto dello Stato e pertanto il percorso previsto sarebbe quello dell'intervento del fondo Europeo ESM, con relativo commissariamento politico dell'Italia e con lo sbarco della famigerata Trojka a Roma, per dirigere un cosiddetto piano di "risanamento": cioè, come sempre, tagli feroci allo stato sociale (il poco che in Italia è rimasto) e privatizzazioni con la vendita dei rimanenti gioielli di Stato (tra l'altro qualcuno ci spieghi per quale ragione se lo Stato non sa amministrare le sue aziende sono invece, sempre, dei gioielli su cui il capitale privato non vede l'ora di mettere le mani).
Nel caso italiano facile capire che i gioielli sono: ENI,ENEL, Ferrovie e poco altro ormai. Poi rimarrebbero i gioielli veri, Musei e siti archeologici davvero unici al mondo e orgoglio della cultura italiana.......
Ovvio che un simile epilogo sarebbe la fine politica di Matteo Renzi e del PD. Infatti - a quanto si legge - i governanti italiani vorrebbero una deroga alle regole europee consentendo allo stato di indebitarsi di ulteriori 40 miliardi per finanziare in proprio la ricapitalizzazione delle banche. La "scusa" per ottenere questa deroga sarebbe racchiusa in una parolina magica #Brexit. In altri termini: si vuole una deroga quando ci sono shock macroeconomici e politici di grande portata di tipoesogeno, ovvero esterni alla politica e all'economia nazionale: tale è appunto il #Brexit rispetto all'Italia.
Se ottenessero la cosa, sarebbe un bel miracolo della nostra diplomazia.
Ma questa ricapitalizzazione delle banche sarebbe risolutiva per l'economia italiana? No, non lo sarebbe affatto, con buona pace di quel professor Giavazzi (che capisce molto meno di economia del mio tabaccaio) teorico di questo "scudo bancario" da 40 miliardi: sull'economia - anzi sarebbe più giusto dire sull'ecosistema economico - ricade l'influenza di infiniti fattori politici, sociali, propriamente economici e tecnologici che non funzionano in maniera deterministica come i circuiti elettronici che l'Ingegner Giavazzi ha studiato. Il sistema bancario rimarrebbe esposto ad altri shock politici esterni (l'uscita di altre nazioni quali la Danimarca per esempio), l'aumento ulteriore del debito pubblico italiano si sostanzierà comunque in ulteriori tagli e di conseguenza in minor crescita e infine in aumento della povertà e delle crisi aziendali, con relativo aumento delle sofferenze bancarie stesse: un serpente che si morde la coda.
Entro due o tre anni si ritornerebbe al punto di partenza di banche gravate da infinite perdite sui soldi prestati.
Non solo: le cripovalute, il blockchain e il social-home-banking rendono il nostro sistema bancario - fondato sulla filiale e sul back-office - un modello vecchio che genera (e genererà sempre di più) perdite anziché profitti.
Bisogna prendere atto che il sistema bancario per com'è strutturato è superato, fallito e insalvabile. E mi fermo qui sulle criticità, ma altre ce ne sarebbero a partire daiprezzi super gonfiati delle case e di conseguenza l'assoluta inadeguatezza di un sistema bancario fondato, come modello di business, sulla concessione di mutui immobiliari esosissimi.
Insomma, difficile che con questi 40 miliardi si risolva qualcosa: si rimane dove si è. Al di là dell'immediato aumento della crescita del valore delle azioni che scaturirebbe dalla ricapitalizzazione. Passata l'euforia montata dai corifei dell'informazione ci accorgeremo che non è cambiato assolutamente nulla. E bene farebbero leélites a capire che il confondere il reale con la borsa è la manifestazione suprema del cretinismo e dello "sclerotismo" finanziario di cui questa nazione sta morendo.----
Nessun commento:
Posta un commento