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domenica 6 marzo 2016

Mariano Turigliatto - ZOTICI E FURBACCHIONI. L'ITALIA RIPARTE COSI'?...

PS: Ricevo, copio, incollo e ringrazio.
umberto marabese
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I fatti che hanno portato all'approvazione della legge sulle unioni civili sono l'esatto paradigma del dilemma di questo povero paese...

In tempi di crisi economica, di annunci clamorosi che non diventano mai fatti compiuti, di sfiducia, di scazzo, di voglia di lasciar perdere o di scappare... il tema dei diritti civili (sacrosanti, per carità!) rischia di essere il diversivo giusto per distogliere l'attenzione dai drammi di questi nostri tempi. L'UE ci condanna e ci sgrida perché non abbiamo una legge sulle unioni civili, lo fa da tempo e nessuno se ne era mai preoccupato più di tanto. Adesso anche questo dovere diventa - in assenza di competizioni pseudosportive internazionali, di campionati avvincenti, di fatti di cronaca particolarmente cruenti - il modo per fare un po' di fumo. Infatti il governo, mentre il Senato si scanna sulla stepchild adoption, regala le nostre case alla banche senza che nessuno se ne accorga. Addirittura progetta un intervento militare in Libia del quale apprendiamo dalle conferenze stampa degli statunitensi che danno il permesso via etere. 
Gli scandali delle banche amiche passano in terzo e quarto piano, nel Mediterraneo non muore più nessuno e dei profughi se ne occupano gli altri paesi europei nei modi che vediamo. Il governo italiano no, non ha tempo perché deve occuparsi di coordinare la prossima guerra di Libia (la seconda in cui si imbarca l'Italia, la prima nel 1911), naturalmente di nascosto al paese. Mentre tutti discutono di adozioni gay, chi comanda tira un sospiro di sollievo perché pochi si accorgono di quello che fanno e delle tante cose che dovrebbero fare e non fanno....
In questi giorni parecchi saranno tornati con la memoria alla Spagna di Zapatero: ricordate la giovane speranza del socialismo europeo, a sorpresa vittorioso dopo il sanguinoso attentato di Madrid e nel mezzo di una crisi economica sanguinosa che ha lasciato mezza Spagna sul lastrico? Anche lui, eletto nel momento più terribile, la buttò sui diritti civili, trascurando di fare riforme economiche appena un po' di sinistra per ridurre il peso della crisi sui ceti più bassi della società. Acclamato allora dalle sinistre di mezza Europa come il volto nuovo e la speranza delle sinistre continentali, oggi se ne sono perse le tracce... e gli spagnoli non stanno certamente meglio di prima.
In questi giorni in parecchi ci siamo ricordati dei facili entusiasmi e delle altrettanto cocenti delusioni: a freddo si ha l'impressione che nemmeno ci abbiano provato a ridurre le diseguaglianza, il perno centrale di ogni politica di sinistra. Al posto, si modernizzano i costumi, lasciando a banche e finanza il compito di modernizzare l'economia e alle imprese il piacere di sperimentare la rivincita del capitalismo tardottocentesco che il movimento operaio si illudeva di aver sconfitto nell'ultimo cinquantennio del secolo scorso.
La legge sulle Unioni Civili approvata dal Senato è una cosa pasticciata e brutta, d'altra parte non poteva essere diversamente dati il governo e il parlamento che l'hanno prodotta. E' certamente un passo avanti rispetto al nulla di prima. Non so quanto sarà possibile a tempi brevi migliorarla per davvero, visti chiari di luna di questi tempi. Le vicende che ne hanno accompagnato l'approvazione, mischiate con la discesa implacabile del nostro paese negli inferi dell'irrilevanza e dell'impoverimento, rivelano ancora una volta la furbizia del Renzi. L'astuzia dello zotico, la chiamavano così un tempo, e non per disprezzarla. Lo zotico si occupa del suo tornaconto personale, giorno per giorno, cambiando strada tutte le volte che gli serve farlo per perseguire i suoi obiettivi. Se è astuto per davvero, ce la farà. Lasciando dietro di sé la distruzione, ma ricco per i bottino nelle tasche, del resto chi se ne frega?
Siamo sicuri che l'Italia in crisi abbia bisogno di continuare con le astuzie dello zotico? Dove portano anni di siffatte pratiche lo registriamo ogni giorno che passa sempre più. Eppure...
Prof. Mariano Turigliatto

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