PS: Ora la Rai è in mano completamente al "DucettoRenziPd". Con questa nomina si nota la
caduta sempre più in basso della Rai dove, protetta dal governo, incassa
il canone, come una rapina, e dà la possibilità di mandare in onda
tantissima pubblicità. Il tutto è vergognoso!!!
umberto marabese
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Campo Dall'Orto propone i nuovi direttori di
rete al cda: "Scelte per competenza, merito, autonomia". Andrea Fabiano a
Rai1, Ilaria Dallatana a Rai2 e Daria Bignardi a Rai3. Usigrai:
"Mortificate le competenze interne".
Domani il consiglio di amministrazione della Rai si riunirà per le nomine dei direttori di rete. In una riunione informale che, come confermano fonti Rai, si è tenuta stamattina a Saxa Rubra, Dall'Orto ha proposto i nomi che il Consiglio dovrà ratificare, a meno di clamorose e inaspettate sosprese. "Le scelte delle nuove direzioni proposte al cda - spiega Campo Dall'Orto - sono basate su competenza esperienza e merito, autonomia dai partiti....
guidate dalla volontà di rinnovamento proprio attraverso la competenza e nel segno della valorizzazione delle risorse interne". Si tratta anche della prima volta di una direzione di rete affidata a una donna nella storia di viale Mazzini (in realtà sono due la Dellatana a Rai2 e la Bignardi a Rai3) e del più giovane direttore di rete di Rai1 (Fabiano è classe 1976).
I "primati" sbandierati da Campo, in realtà, hanno creato solo malcontento. Solo il Pd, infatti, si affretta ad applaudire dicendo che le nomine "valorizzano le donne". Ma, anche tra i corridoi di viale Mazzini, i mal di pancia si sprecano. Per l'Usigrai le figure prese esternamente sono l'ennesimo "schiaffo a chi lavora in azienda". Una posizione ampiamente condivisa anche nel centrodestra. "In due casi su tre - tuona Maurizio Gasparri di Forza Italia - vengono mortificate le preziose competenze interne, sacrificando persone meritevoli e alimentando le spese". Sui due direttori giunti dall'esterno il senatore azzurro non ha voluto esprimere giudizi: "In un caso non conosco la persona. Nell'altro, il giudizio è perfino superfluo".
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