PS: Mi sia permesso scrivere due parole su questo caso" di vergognosa politica da parte del 99% dei giornalisti". Perchè dopo anni di presa in giro... e non aggiungo altro...questa notizia della scagionatura da parte dei PM ad Antonio Razzi non appare in prima pagina in quei giornali che per anni hanno tritolato il Razzi se non sul "Giornale" anche se solo in un quadretto in 10/11° posizione? Bravo Antonio Razzi, denuncia chi hai detto ma denuncia anche per diffamazione tutti quei giornali che in questo tempo Ti hanno denigrato e dato del venduto. Finisco..."«Se uno passa da centrosinistra a destra, come ho fatto io, è un delinquente. Se invece da destra va con Renzi è una persona responsabile. Ma è normale? Io questo non credo».
umberto marabese
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L'ex Idv era stato denunciato per corruzione da Di Pietro. "Non hanno trovato nulla, querelo chi ha detto il falso".
«Mi hanno rivoltato come un calzino, ho messo a disposizione della magistratura tutto ciò che potevo, il mio conto in banca, quello dei miei due figli che fanno anche loro gli operai, com'era il papà, uno è in Svizzera l'altro in Spagna, e non ci hanno una lira. E che dovevano trovare? Niente! Quello che ho me lo sono guadagnato con cinquant'anni di lavoro onesto, in fabbrica in Svizzera, ho iniziato a lavorare a 17 anni. Adesso chi paga il conto di tutte le cattiverie e falsità che hanno detto contro di me?».....
Un indiziato ci sarebbe anche, visto che Antonio Razzi lo ha denunciato per calunnia: il suo ex leader di partito Antonio Di Pietro. È lui che nel dicembre 2010, quando Razzi e Scilipoti escono dall'Idv all'opposizione per unirsi ad una sigla («Noi Sud») a sostegno della maggioranza di centrodestra, si presenta alla Procura di Roma con un esposto pieno di sospetti sulla presunta compravendita dei senatori.
Dopo tre anni di indagini, però, non emerge alcuna prova e testimonianza e i pm stessi chiedono l'archiviazione. Ma Di Pietro non si arrende e presenta un secondo esposto.... A quel punto la Procura riapre le indagini: altri due anni e si arriva all'altro giorno, quando viene richiesta ancora l'archiviazione. Nel frattempo Razzi è passato al contrattacco e ha querelato: «È stato detto di tutto contro di me, che mi sarei venduto per trenta denari. 'U cazz che mi pagavano! Il mutuo della casa me lo sono pagato io, e ho appena finito le rate se Dio vuole, così non lascio debiti ai miei figli. Ho dato tutto in mano ai miei avvocati, chi ha scritto falsità sarà chiamato a risponderne. C'è stata una vessazione continua ai miei danni, mi hanno fatto stare male veramente». Prima di diventare un personaggio popolare con le imitazione di Crozza e le gag sulla Corea del nord, Razzi è stato un anno sotto scorta per le minacce ricevute. «Dicevano che ero venduto, che Berlusconi mi aveva dato questo e quello, e uno con la testa calda lo trovi sempre. Ricevevo minacce, anche di morte, telefonate sul cellulare, ho dovuto cambiarlo da tante chiamate e messaggi di insulti che ricevevo» racconta Razzi.
La Procura lo ha chiamato come persona informata dei fatti, venti minuti di interrogatorio col procuratore di Roma. «Era la prima volta che vedevo un procuratore, mai avuto a che fare con la giustizia io. Mi ha chiesto se erano vere quelle accuse, ma assolutamente no! Poi mi ha detto “c'è quel video in cui lei dice “qui in Parlamento tutti pensano ai c... loro, anche io penso ai c... miei”. Gli ho spiegato che cosa volevo dire: alla mia età mica posso tornare in Svizzera a fare l'operaio, e dove lo trovo un lavoro qui? Il procuratore mi ha detto che mica è un reato pensare allo stipendio. Alla fine gli ho regalato il mio libro, Le mie mani pulite , lì c'è spiegato tutto il perché di come sono uscito dall'Idv. Altro che compravendita, tutte balle». Ragioni affettive: «Io mio ex presidente (Di Pietro, ndr ) per me era un mito, un padre. Ma mi trattava senza rispetto, non mi parlava, lo salutavo e lui non rispondeva. C'è una mia lettera che precede di un anno la mia uscita dall'Idv dove io gli dico che non sto bene nel partito, e chiedo un incontro. Mai ricevuto risposta. Se mi avessero trattato con rispetto sarei rimasto, io da capo-operaio trattavo sempre bene i miei operai ed ero ricambiato. Ma per quella scelta sono stato infangato e offeso come un venduto». Sulle migrazioni verso Renzi il senatore Razzi ha qualcosa da dire: «Se uno passa da centrosinistra a destra, come ho fatto io, è un delinquente. Se invece da destra va con Renzi è una persona responsabile. Ma è normale? Io questo non credo».
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