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mercoledì 8 luglio 2015

Grecia, Tsipras a Strasburgo: “Soldi Ue usati per salvare le banche, non la gente”

Grecia, Tsipras a Strasburgo: “Soldi Ue usati per salvare le banche, non la gente”
PS: <<Alexis Tsipras parte all’attacco davanti alla plenaria dell’Europarlamento. “I soldi dati alla Grecia non hanno mai raggiunto il popolo, i soldi sono stati dati per salvare le banche europee e greche”, ha scandito il capo del governo di Atene......>>. Prima il "popolo"...poi l'FMI, poi la UE, la troika, i mercati..." .....bis...tris...quater...!
umberto marabese
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Il premier greco all'Europarlamento di Strasburgo: Atene è stata utilizzata come "un laboratorio per l'austerità, ma l'esperimento è fallito". Duro il dibattito in Aula. Weber, leader del Ppe: "Noi vogliamo il successo, lei vuole il fallimento. Presenti presto le proposte di riforma". Il conto alla rovescia è iniziato: entro giovedì Atene dovrà presentare nuove proposte di riforme, dettagliate e da attuare subito, che saranno valutate dalla ex troika e domenica da un nuovo Eurosummit. Altrimenti sarà fallimento e uscita dall'euro. Atene è stata utilizzata come “un laboratorio per l’austerità, ma l’esperimento è fallito”. A poche ore dall’ultimatum lanciato alla Grecia dal presidente del Consiglio Ue Donald Tusk (“Abbiamo solo 5 giorni per trovare l’accordo finale, altrimenti sarà Grexit“) e dopo l’incontro di martedì sera a Bruxelles dove la delegazione greca si è presentata a mani vuoteAlexis Tsipras parte all’attacco davanti alla plenaria dell’Europarlamento. “I soldi dati alla Grecia non hanno mai raggiunto il popolo, i soldi sono stati dati per salvare le banche europee e greche”, ha scandito il capo del governo di Atene......
Ora “rivendichiamo un accordo con i nostri alleati – dice – che ci porti direttamente fuori dalla crisi, che faccia vedere la luce a fine del tunnel”. E per raggiungere l’obiettivo, continua Tsipras, “vogliamo lanciare un dibattito di merito sulla sostenibilità del debito pubblico, non ci possono essere tabù tra di noi per trovare le soluzioni necessarie”. Lo scopo è “trovare un compromesso positivo per evitare una frattura storica“. Intanto “oggi invieremo la nostra richiesta all’Esm (il Fondo salva Stati, ndr)” e “spero che nei prossimi giorni risponderemo a questa crisi per tutta l’Eurozona”. Il risultato uscito dalreferendum del 5 luglio rappresenta “una scelta coraggiosa del popolo greco in condizioni di pressioni senza precedenti, con le banche chiuse e i mezzi di informazione che facevanoterrorismo“. Non si tratta, ha detto ancora Tsipras, di una “scelta di rottura con l’Europa, ma è la scelta di tornare ai valori che stanno alla base dell’Ue – ha spiegato ancora il capo del governo greco – è un messaggio chiarissimo. Occorre rispetto per la scelta del nostro popolo”. “Il forte verdetto dei greci, dopo la decisione che abbiamo adottato di dare la parola al popolo perché si potesse esprimere e potesse partecipare attivamente ai negoziati che riguardano il loro futuro, ci ha dato mandato per impegnarci a una soluzione giusta socialmente e sostenibile, senza gli errori del passato che hanno condannato l’economia greca”. Questo perché “la responsabilità principale del vicolo cieco in cui si trova oggi l’economia greca e in generale l’Europa non riguarda gli ultimi cinque mesi ma gli ultimicinque anni, con l’attuazione di programmi che non ci hanno portato fuori dalla crisi”.
“Non sono di quei politici che attribuiscono tutta la colpa agli stranieri cattivi – si è difeso ancora Tsipras – siamo arrivati sull’orlo del fallimento perché i governi che si sono succeduti in Grecia hanno creato rapporti clientelari, rafforzato la corruzione e gli intrecci tra politica ed economia, lasciando incontrollata l’evasione fiscale da parte dei grandi ricchi”. Ma la cura imposta da Bruxelles non ha funzionato: “Le riforme ed il memorandum non hanno portato alla giustizia fiscale”.
Il discorso del premier greco è stato accolto da fortissimi applausi dalla destra e dalla sinistra dell’Aula dell’Europarlamento. Muto invece il centro dell’emiciclo dove si trovano popolariliberali esocialisti che fanno parte della coalizione di maggioranza.
Il clima in Aula è infuocato, duro il tono del dibattito. “Lei rappresenta un governo che ha detto molte cose nelle ultime settimane – ha detto  il leader del Partito popolare europeo al Parlamento Ue, Manfred Weber , il primo a replicare a Tsipras – noi dobbiamo tenere conto del fatto che persone sono state considerate come terroristi. Il primo ministro greco dovrebbe scusarsi per queste dichiarazioni inaccettabili, ma lei non lo ha fatto”, ha detto ancora Weber, in riferimento alle parole dell’ex ministro greco delle Finanze Yanis Varoufakis. “Anche ieri lei non ha presentato proposte, lei distrugge la fiducia”, ha continuato Weber, scatenando le proteste di una parte dell’Aula. “Lei è stato democraticamente eletto, noi rispettiamo questo – ha aggiunto il tedesco – ma lei ama la provocazione, noi ilcompromesso. Noi vogliamo il successo, lei vuole il fallimento. Spero che lei presenti presto le proposte di riforma“.
Al leader del Ppe ha fatto eco Guy Verhofstadt, capogruppo dell’Alde (Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa): “Noi andiamo avanti come dei sonnambuli verso il Grexit. Lo facciamo da cinque anni, anzi stiamo correndo in questa direzione. Ma a pagare il conto saranno i cittadini greci. Se vogliamo salvare la Grecia, lo sappiamo tutti, l’unica possibilità è che nelle prossime 48 ore voi presentiate un pacchetto credibile di riforme”.
Gabi Zimmer, capogruppo di Gue/Ngl (Sinistra Europea Unitaria): “La Germania per molti anni non ha dovuto pagare idebiti guerra, c’è stata persino una conferenza sul debito della Germania dopo la seconda guerra mondiale. È solo grazie a tutto questo che la Germania ha poi potuto seguire il suo cammino. Dobbiamo smettere con questo atteggiamento di sapere tutto meglio degli altri. Dovremmo sederci tutti intorno a un tavolo e affrontare la situazione”.
Fallimento, iniziato il conto alla rovescia
Nessuna ipotesi era esclusa fino a poche ore fa
. Ma ormai è iniziato il countdown e l’Europa concede ad Atene cinque giorni per trovare un accordo oppure domenica con un nuovo summit, questa volta a 28, metterà il sigillo sotto la sua dichiarazione di fallimento: la Grexit che nessuno vuole compreso il presidente degli Stati UnitiBarack Obama. “Non ho mai parlato di scadenze ma oggi (martedì per chi legge, ndr) dico che abbiamo solo cinque giorni per trovare l’accordo finale, tutti hanno responsabilità di trovare una soluzione”, altrimenti le conseguenze comprendono “il fallimento della Grecia e delle sue banche”, ha avvertito il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. Oggi il premier greco parlerà all’Europarlamento a Strasburgo.
Entro giovedì nuove proposte e domenica nuovo Eurogruppo
L’Eurosummit del post-referendum, che ha visto prevalere il no dei greci alle richieste dell’Ue, non chiude la porta ad Atene ma usa toni molto duri, e dà scadenze definitive al governo di Alexis Tsipras, che vede rigettata sia la sua richiesta di finanziamento ponte da 7 miliardi per alleggerire il debito. I partner della zona euro non si fidano più del premier ellenico e gli dettano l’agenda: entro giovedì dovrà presentare nuove proposte di riforme, dettagliate e da attuare subito, che saranno valutate dalla ex troika e domenica da un nuovo Eurosummit. Ma oltre a un vertice dei 19, ci sarà anche una riunione a 28, perché la Grecia è ormai arrivata al capolinea e se non ci sarà un accordo bisognerà valutare le conseguenze per tutta l’Ue, e varare anche un piano di aiuti umanitari per sostenere i greci che dovranno affrontare il collasso delle banche. Fino a domenica ci penserà la Bce – che sta continuando a garantire la liquidità di emergenza – a tenerle a galla, ma dopo solo un’intesa con l’Ue potrà salvarle.
Nessuna soluzione tampone. Attesa oggi lettera ufficiale
A questo punto, i leader non accettano più di farsi dettare i tempi da Atene, soprattutto perché “dopo il referendum di domenica la posizione del primo ministro greco Alexis Tsipras forse si è rafforzata ma la libertà di manovra degli altri 18 Stati membri si è ridotta“, ha detto la cancelliera Angela Merkel. Ovvero: non si può più dare credito e tempo al premier che ha ‘tradito’ la loro fiducia convocando un referendum a sorpresa.  I leader sono duri e hanno deciso di lanciare il vero ultimatum: Il “clima non mi pare sia migliorato dopo il referendum” ha detto il premier Matteo Renzi spiegando che alcuni colleghi “sono stati più rigidi della volta scorsa”. Ma restano disposti ad aspettare le mosse qualche altro giorno e a valutare la loro richiesta di nuovi aiuti.
Comunque non ci sarà nessuna soluzione ‘tampone': serve prima una “prospettiva a lungo termine, e quando questa sarà definita allora potremo parlare del breve periodo”, ha detto la Merkel. Oggi, quindi, i greci dovranno presentare la lettera ufficiale con cui chiedono assistenza finanziaria all’Esm, che sarà valutata da un Eurogruppo telefonico. La lista dettagliata di riforme deve invece arrivare entro giovedì, ma deve contenere qualcosa in più rispetto all’ultima offerta dei creditori, spiega la Merkel. In pratica sarebbe considerato un gesto di buona volontà se il Parlamento greco adottasse già nei prossimi giorni le prime misure, come ha spiegato il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan al termine dell’Eurogruppo di ieri che si è aggiornato a oggi e che molto probabilmente sarà di nuovo riunito sabato per valutare le proposte greche prima dei leader.
Tre scenari: Grexit, piano di aiuti umanitari o accordo
La situazione è abbastanza grave e incerta“, sintetizza la Merkel, spiegando che “la sfida sarà vedere se ci sono le condizioni per aprire i negoziati”. “Domenica ci sarà la decisione finale e non posso escludere nessuna ipotesi”, ha detto il presidente della Commissione Jean Claude Juncker, spiegando che alla Commissione hanno preparato tre scenari: la Grexit, un piano di aiuti umanitari e un accordo. “Quello che preferisco è ovviamente il terzo”, ha chiarito. Anche sul fronte del debito, che Tsipras continua a mettere sul tavolo, la chiusura è netta: “Stasera molti attorno al tavolo hanno detto che un haircut del debito greco non avrà luogo perché questo è vietato nell’euro zona”, ha spiegato la Merkel che ha comunque rinviato la discussione a un secondo momento. “Prima di parlare di una ristrutturazione del debito, vediamo quel che la Grecia può fare”, ha aggiunto.----
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07/08/grecia-ultimatum-ue-ad-atene-cinque-giorni-o-sara-grexit-tsipras-a-strasburgo/1854380/

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