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giovedì 2 luglio 2015

blog di beppe grillo - Fuori dalla #Nato, intervista a Nicolai Lilin




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http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2015/07/02/fuori-dalla-nato/
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Intervista a Nicolai Lilin, scrittore russo naturalizzato italiano, autore del libro “Educazione siberiana” da cui è stato tratto l’ultimo film di Gabriele Salvadores. Lilin è uno dei punti di riferimento per conoscere la realtà nascosta dietro il conflitto in Ucraina.
"L'Italia deve subito uscire dalla Nato e dare un tempo di sei mesi agli americani affinché lascino la nostra terra. In Italia non deve restarne nemmeno uno, dopo di che bisogna ridurre il personale dell'ambasciata Usa, chiedere un cambio della loro rappresentanza diplomatica in Italia. Il secondo passo è revocare immediatamente tutte le sanzioni nei confronti della Russia".
 Nicolai Lilin


Blog - Nei giorni scorsi i ventotto Stati membri dell'Ue hanno rinnovato le sanzioni alla Russia per altri sei mesi. Cosa sta succedendo?

Nicolai Lilin - Bisogna capire cosa sta succedendo in Europa e di conseguenza comprenderemo cosa sta accadendo in Ucraina. E' evidente che in questo gioco delle parti l'UE è spinta da interessi economici e strategici legati al blocco atlantista, progetti che ora si stanno realizzando in Ucraina, ma che al contempo suscitano grande preoccupazione, poiché si rivelano sempre più dannosi pericolosi verso quella parte di popolazione ucraina che si riconosce nel "mondo russo".
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VIDEO Lilin: Perchè l'Italia deve uscire dalla NATO
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C'è sempre stata questa grande incapacità da parte dell'Occidente di capire qual è la differenza tra nazionalità e cittadinanza. Con tutta la loro sensibilità e capacità tecnologiche e intellettive, proprio non ce la fanno. Non riescono a capire che un kazako, ad esempio, che appartiene ad una razza asiatica, può sentirsi un cittadino russo perché è cresciuto in Russia e contribuisce allo sviluppo di quel Paese, sentendolo come la propria propria patria. Proprio come io oggi mi sento italiano.....

Blog - Cosa è cambiato da Euromaidan?

Nicolai Lilin - Intanto bisogna capire cos'è stato Euromaidan, poiché l'essenza e i sentimenti di un paese non possono misurarsi sul termometro di una singola piazza. Quel che in molti chiamano Euromaidan si è visto solo a Kiev e non si è mai esteso in altri centri urbani. Tutto è stato manipolato dai media e ce l'hanno presentata come una rivoluzione del popolo ucraino, ma non è stato così. Il popolo ucraino è quasi sempre stato governato da presidenti fantocci e l'attuale, Poroschenko, sostenuto dall'UE, ne è la massima espressione. Il suo è un governo terrorista. Io lo conosco bene, Poroschenko è della mia città e negli anni '90 collaborava con organizzazioni criminali di nuova leva, quelle che rifiutano qualsiasi codice morale e che nutrono un solo ed unico interesse: i soldi. Nell'ambiente si racconta che abbia fatto uccidere suo fratello con l'aiuto di killer americani. Uno come lui come può governare un Paese? Non ha il diritto di rappresentare il popolo ucraino.

Blog - E perché l'Europa ha deciso di sostenerlo?

Nicolai Lilin - Semplice, perché rappresenta quella cricca di oligarchi ucraini e gli interessi delle multinazionali occidentali. Lui fa tutto per i suoi interessi personali, vende compra e uccide per i suoi interessi. L'UE lo sta sostenendo, ma chi lo ha scelto sono gli americani, che hanno bisogno di queste persone per tenere il popolo sotto controllo. Poroschenko è il loro factotum, senza contare che si è contornato di battaglioni e soggetti politici che si ispirano al neo-nazismo. D'altronde, se avessero scelto uno come Putin che ama davvero il suo popolo e il suo Paese non sarebbero riusciti ad imprimere il loro controllo su un settore, che è cruciale da decenni: l'energia.

Blog - Ci stai dicendo che gli Usa ci trattano come un giocattolino? Cioè, stanno facendo di tutto per tenere l'UE lontano dalla Russia e prendersi il mercato globale?

Nicolai Lilin - Sicuramente, gli Stati Uniti hanno interrotto i naturali sviluppi geopolitici che si erano registrati negli ultimi anni, vale a dire l'aumento di export del gas russo in Europa e un forte avvicinamento dell'UE al continente asiatico. L'Eurasia esiste, non è un mito, non va sottovalutata. Oggi c'è la Cina, l'India e Paesi in via di sviluppo che non sono in alcun modo iscrivibili alla categoria di terzo mondo. I tempi di colonizzazione sono finiti, bisogna affacciarsi a una integrazione totale nel continente euroasiatico, bisogna creare un unico spazio commerciale e un'unica moneta.

Blog - Quindi aprire un processo di de-dollarizzazione e realizzare insieme un blocco speculare a quello Occidentale?

Nicolai Lilin - Assolutamente, è questo il futuro.

Blog - Il BRICS può essere una soluzione?

Nicolai Lilin - E' un'alternativa perfetta, già sostenuta da diversi analisti internazionali. Questo sistema sta crescendo e continuerà a crescere, perché i Paesi che sono stati sfruttati per anni è normale che oggi si coalizzino al fine di creare un proprio sistema economico che rispetti i propri valori. Perché mai l'Italia oggi invece deve rispettare solo i valori americani? Io da italiano mi chiedo perché dobbiamo mantenere le basi americane sul nostro territorio, mi chiedo perché dobbiamo continuare ad essere zerbino degli Usa solo perché 70 anni fa ci hanno liberato. D'accordo la riconoscenza, ma anche il concetto di “liberazione” ha i suoi limiti, se qualcuno mi vuole liberare con la scusa di schiavizzarmi per il secolo successivo è inaccettabile. In questo caso, dove sarebbe la libertà, dove sarebbe la liberazione? Oggi dobbiamo rivalutare queste particolarità storiche, ed è più facile farlo perché non c'è più l'Unione Sovietica e l'ombra del comunismo che incombe, anche se i media occidentali stanno proseguono nell'alimentare e ri-generare questa ombra. Gli fa gioco, vogliono convincere il mondo che Putin sia un comunista, ma non è così.

Blog - Ma quelle tra Washington e Mosca sono delle semplici prove muscolari o, come molti dicono, c'è il rischio che scoppi una terza guerra mondiale?

Nicolai Lilin - Siamo in un momento storico in cui non possiamo escludere nulla, quel che è certo è che la situazione è molto rischiosa. Siamo in bilico. L'ipotesi che possa scoppiare un'altra grande guerra è verosimile. Lo è se la Russia continuerà ad essere provocata dall'espansionismo Nato e se gli Usa continueranno su questa folle corsa verso la violenza.

Blog - L'Italia cosa dovrebbe fare?

Nicolai Lilin - L'Italia deve subito uscire dalla Nato e dare un tempo di sei mesi agli americani affinché lascino la nostra terra. Dopo di che bisogna ridurre il personale dell'ambasciata Usa, chiedere un cambio della loro rappresentanza diplomatica in Italia perché in gran parte oramai sono occupanti, e come tali si comportano. Il secondo passo è revocare immediatamente tutte le sanzioni nei confronti della Russia, quindi inviare dei nostri rappresentanti a Mosca e stringere un accordo per la realizzazione di un nuovo gasdotto che porti il gas direttamente in Italia e diventare noi esclusivi distributori del gas russo in Europa.

Blog - Cosa pensi del Presidente del Consiglio?

Nicolai Lilin - E' un giocattolo degli americani, ed oggi si è rotto. Sai, il pubblico italiano ed occidentale ragionano ormai sulle questioni politiche basandosi sulle idee di un Superman, questa è l'essenza della cultura americana. E così gli hanno dato credito al principio. Ma il punto è che bisogna cambiare il sistema, bisogna mandare via tutti i corrotti dal nostro Paese e Renzi non farà nulla di tutto questo. E' qui per deviare l'attenzione per qualche anno, e intanto gli altri, in particolare le grandi multinazionali, continueranno a speculare sull'Italia. Mi vergogno di lui come italiano.

Blog - Quanto ti è costata finora la tua verità? Hai mai ricevuto pressioni o minacce?

Nicolai Lilin - Ho ricevuto molte minacce di morte da parte di nazionalisti ucraini presenti anche in Italia. Alcuni di loro sono persone di spicco. Hanno minacciato di sgozzare le mie figlie. Vivo armato, aspetto questa aggressione ogni giorno, ma sono sereno, la polizia è con me.
2 Lug 2015, 15:53 |
http://www.beppegrillo.it/2015/07/fuori_dalla_nato_intervista_a_nicolai_lilin.html

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