Pagine

giovedì 25 giugno 2015

Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia: "Ritirate i libri con genitore 1 e 2 dalle scuole, all'educazione pensa la famiglia"



. Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia: "Ritirate i libri con genitore 1 e 2 dalle scuole, all'educazione pensa la famiglia"L'amministrazione Orsoni aveva speso 10 mila euro.

LUIGI BRUGNARO

È uno dei primi atti dell'amministrazione Brugnaro a Venezia. Il neo-sindaco del capoluogo veneto ha dato l'ordine di ritirare da tutte le scuole dell'infanzia i libri illustrati che descrivono la famiglia come fondata da un genitore 1 e un genitore 2, non necessariamente donna e uomo.
Libri gender, così vengono considerati i 1098 volumi ritirati per ordine di Luigi Brugnaro, come spiega un articolo del quotidiano La Nuova di Venezia
"L'avevo detto in campagna elettorale e l'ho semplicemente fatto: ho dato indicazione perché vengano ritirati dalle scuole comunali - resteranno naturalmente nelle biblioteche - i libri gender, genitore 1 e genitore 2: sono temi che non devono riguardare i bambini, materie da lasciare ai loro genitori, nella piena libertà di scelte degli adulti".
Educare alla diversità e al rispetto spetta alla famiglia, non alla scuola, afferma Brugnaro, presidente del Gruppo Umana e della Reyer Venezia prima di diventare sindaco. Questo il motivo del passo indietro rispetto alla posizione della precedente giunta Orsoni, portata avanti dalla consigliera comunale Camilla Seibezzi, allora delegata ai diritti civili e contro le discriminazioni.
Le favole che affrontano il tema delle differenze di genere, di religione, nazionalità e cultura non si troveranno più, quindi, nelle scuole di Venezia. E questo anche se all'amministrazione di Giorgio Orsoni erano costate 10 mila euro.
Fiabe che attraverso disegni e storie di animali introducevano al tema delle famiglie omogenitoriali, ma anche alle differenze religiose o di nazionalità: una decisione che aveva acceso le tensioni all'interno della stessa giunta Orsoni - con le perplessità del sindaco e l'opposizione dell'allora assessora alla Pubblica istruzione Tiziana Agostini - ma che poi, una volta introdotti nelle scuole e lasciata la discrezionalità sulla loro lettura alle maestre, era diventato un fatto acquisito, ripreso anche da altre città in Italia.-------------

Nessun commento:

Posta un commento