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mercoledì 10 giugno 2015

Jobs act- DuccettoRenziPd: << mancano coperture per ammortizzatori sociali, contratti solidarietà>>


PS: Nuovo regalo del trio sopra fotografato, ai lavoratori e ai industriali, leggi le leggi del Jobs Act...!
umberto marabese
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Il Jobs act, secondo le bozze circolate, istituirà una nuova cassa dalla quale attingere risorse, il fondo di integrazione salariale, che però sarà attivo da luglio 2016: nel mezzo un anno di buco che rischia di abbattersi sulle imprese che hanno puntato sulla riduzione dell'orario per non licenziare. Nuova riforma del lavoro, vecchi problemi: mancano le coperture per i contratti di solidarietà. Il governo si appresta ad approvare, in via preliminare, i prossimi decreti attuativi del Jobs act, con il Consiglio dei ministri previsto per l’11 giugno. Tra i vari provvedimenti, rientra anche quello relativo al riordino degli ammortizzatori sociali. Il Jobs act, secondo le bozze circolate, istituirà una nuova cassa dalla quale attingere risorse, il fondo di integrazione salariale, che però sarà attivo da luglio 2016: il problema sta nel “buco” che si crea fino a quella data. Nella prima versione del documento, riportano i sindacati, non compaiono infatti nuovi finanziamenti per i contratti di solidarietà di tipo B, cioè quelli che riguardano le imprese con meno di 15 dipendenti o che non rientrano nel campo di applicazione della cassa integrazione straordinaria. Con il rischio, spiegano le organizzazioni dei lavoratori, che le aziende procedano ai licenziamenti.
Il problema non è da poco, per diversi motivi. Innanzitutto, per i numeri in campo. “Nel 2014, sono state avanzate richieste per 150 milioni di euro“, spiega Guglielmo Loy, segretario confederale Uil. Allargando il discorso a entrambe le tipologie di ammortizzatore, secondo i dati della Cgil, nel 2013 ne hanno fatto richiesta 1.977 aziende in Italia, una cifra aumentata del 25% nel giro di due anni. Solo negli ultimi mesi, hanno scelto questa strada grandi aziende come Rizzoli Corriere della Sera (circa 4.000 dipendenti)Mediaworld (7mila lavoratori) e Nuovo trasporto viaggiatori (quasi mille). A queste imprese, si aggiungono i casi storici dei 32mila dipendenti Telecom e degli 8mila del call center Almaviva Contact...
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