Si potrebbe dire una vita- o forse una carriera politica- in 80 euro. Con la mano destra Matteo Renzi li ha dispensati a maggio 2014, ed è diventato subito una stella del firmamento politico grazie a quel 40% che il suo Pd ha preso alle elezioni europee, stabilendo il record storico del partito della sinistra italiana. Con la mano sinistra un anno dopo lo stesso Renzi quegli 80 euro se li è ripresi dalle tasche di milioni di pensionati, cui infatti ha restituito solo 20 euro su 100 di quelli che secondo la Corte Costituzionale l’esecutivo aveva portato via illegalmente all’epoca di Elsa Fornero e Mario Monti. Quegli 80 euro beffati ai pensionati hanno improvvisamente oscurato la stella politica di Renzi e probabilmente causato la batosta presa dal Pd alle regionali 2015…La vendetta dei pensionati è stata infatti terribile: hanno lanciato addosso al premier "l’eroico Toti e la sua stampella".....
Non era Enrico, ma Giovanni Toti, il condottiero azzurro partito per sbaglio da Novi Ligure per annettersi poi tutta la Liguria. Ma è una stampella che fa male davvero al povero Renzi. Il suo Pd che sembrava non porsi più traguardi come se alla guida ci fosse il Diego Armando Maradona dei bei tempi, ha dovuto battere in ritirata. Con il suo simbolo nudo e crudo Renzi è riuscito solo a sfiorare (ha fatto peggio) le percentuali della disfatta di Pierluigi Bersani del 2013. Se si tiene conto anche delle varie liste civiche che hanno affiancato il Pd in questa tornata, allora si è semplicemente tornati indietro di 7 anni: i risultati si avvicinano (ma restano assai sotto) a quelli ottenuti da Walter Veltroni nel lontano 2008, quando si prese vere e proprie bastonate elettorali da Silvio Berlusconi. La luna di miele è finita, dunque, ed è durata veramente poco: solo lo spazio oer dare e poi riprendersi indietro quegli 80 euro. Come accade con le promozioni farlocche, dove c’è sempre un trucco nello spot…I
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