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mercoledì 27 maggio 2015

Possibile», la cosa rossa di Civati . Nel database ha già 50mila iscritti.


Al debutto il nuovo movimento del deputato brianzolo fuoriuscito dal Pd
«Sel interlocutore naturale. Landini? La coalizione sociale è motivo di interesse».


Podemos in Spagna, Possibile in Italia. Sull’onda della vittoria tra Madrid e Barcellona del movimento dei post indignados, Pippo Civati è pronto a battezzare la sua creatura. Subito dopo le Regionali nascerà Possibile, la rete che il deputato uscito dal Partito democratico immagina come un movimento «inedito e diverso dal solito». Di ufficiale non c’è ancora nulla. Ma il simbolo, realizzato da Federico Dolce e Marianna Zanetta del Vixen Studio di Torino, militanti convinti, sarà depositato in queste ore e qualche provino è sfuggito al controllo dei creatori. Tessere di iscrizione, t-shirt con il simbolo, gadget... Tutto è pronto per il lancio.

Guarda il video:
Il cerchio rosso ciliegia in cui si inscrive il segno tipografico dell’uguale ricorda da vicino le insegne del movimento che ha sedotto i giovani spagnoli. Il viola di Podemos è uno dei colori che, miscelati con il rosa e l’arancio di tante battaglie della sinistra del terzo millennio in Italia, hanno dato vita al rossastro di Civati. 
Il deputato risponde al telefono che è sera e si dice «molto sorpreso» di sapere che il suo simbolo non sia più segreto: «Lo presenteremo a giugno, dopo le Regionali»......
Si è ispirato a Podemos? «No... Possibile non è la trasposizione di alcun modello straniero». Cosa c’è in cantiere? «Questa cosa, che spiegheremo con calma, la mettiamo a disposizione di tutti coloro che possono essere interessati a condividere con noi un modello di lavoro completamente nuovo, che supera i partiti tradizionali». Maurizio Landini? «La coalizione sociale è per noi motivo di interesse e confronto». E Sel? «È un interlocutore naturale. Ma ci sono anche gli ambientalisti, che devono ritrovare una rappresentanza. E soprattutto ci sono i cittadini».

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Civati da Prodi alla rottura con Renzi. E ora il nuovo movimento «Possibile»







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