29 aprile 2015
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PS: Se per errore o senza malizia chiami uno "negro" invece che "nero"...sei razzista e incorri nei fulmini dei "buonisti per finta". Se invece chiudi la "porta a dei disabili...come chiamarli i responsabili?...
umberto marabese
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Tratto dal Corriere Sociale del Corriere della Sera di Pietro Tosca
BERGAMO – Per Simone, Ylenia e Arianna, tre ragazzi disabili della Cooperativa Insieme di Treviglio era un sogno allestire con le loro mani una fioriera all’interno di Expo. Un sogno a cui hanno creduto fortemente. A cercare di farlo diventare realtà l’Associazione italiana direttori e tecnici dei giardini comunali e Bologna Fiere che avevano deciso di far loro realizzare un’aiuola di piante aromatiche nello spazio che gestiscono all’interno dell’esposizione. Un sogno che ieri è finito contro i cancelli dell’Expo dopo una mattinata in coda.
CANCELLI CHIUSI PER I DISABILI....
Nonostante le sollecitazioni e l’interessamento anche del ministro Maurizio Martina, quei cancelli sono rimasti chiusi. Niente pass per i tre ma solo per i 7 tecnici comunali. Una diversità di trattamento incomprensibile visto che le pratiche per l’intera comitiva erano state svolte da Bologna Fiere che gestendo tutto il bioparco dell’esposizione mondiale — 9 mila metri quadrati di giardino — ha al lavoro nell’area centinaia di persone ed è quindi esperta nelle procedure di registrazione. Dal canto suo Expo esclude che il mancato rilascio dei badge sia da imputare alla condizione di disabilità, ma parla di un inconveniente burocratico come ne succedono a decine in questi giorni frenetici di preapertura.
IL PROGETTO
«Il progetto di far realizzare ai ragazzi della cooperativa un piccolo intervento — spiega il trevigliese Stefano Cerea, presidente dell’Associazione dei tecnici comunali — è nato sulla scorta di un’esperienza simile che abbiamo realizzato a Treviglio. Un mini giardino realizzato da persone disabili all’Expo era un valore aggiunto per tutti. Si parla spesso d’integrazione e quale occasione migliore di questa per mostrare che l’handicap è superabile?».....
Un progetto che è stato subito sposato da Bologna Fiere che aveva assegnato ai tecnici comunali il compito di allestire delle fioriere nello spazio dedicato all’agricoltura urbana. Una l’avrebbero piantumata i tre ragazzi. Gli accreditamenti sono stati curati proprio dall’ente fieristico. «Da parte nostra — fa sapere la società — c’era il pieno appoggio all’iniziativa. Come per tutte le persone che collaborano con noi a Expo abbiamo seguito le procedure indicate».
LA DELUSIONE
I pass sono stati richiesti 15 giorni fa. Lunedì però è arrivata la prima doccia fredda con l’avvertimento da parte di Expo che non ci sarebbero stati i badge per i disabili. «Hanno detto al referente di Bologna fiere che c’era un problema di responsabilità — continua Cerea —. Abbiamo attivato tutti i canali a nostra disposizione perché il problema fosse superato. I genitori dei tre ragazzi hanno firmato le autorizzazioni e io mi sono offerto di prendermi la responsabilità durante il lavoro, non più di un paio d’ore. Va tenuto presente che non parliamo di un’area cantiere. Le fioriere sono in una zona già finita e in sicurezza. Infine preciso che parliamo di persone dotate di autonomia, basti dire che si recano alla cooperativa con i mezzi pubblici».
Rassicurazioni che lunedì sembravano bastare. Così ieri all’alba i tre ragazzi sono partiti alla volta dell’Expo insieme ai tecnici comunali. Tutti insieme hanno fatto le lunghe code per i pass ma qui si è scoperto che c’erano solo quelli per i giardinieri. Ai tre disabili non è rimasto che far ritorno a casa accompagnati dal presidente della Cooperativa Armando Ambivero. «Non sono rimasti delusi solo loro ma tutti i nostri ragazzi — chiarisce quest’ultimo — per noi era davvero un segnale importante. Non capisco che problemi ci potessero essere, il lavoro non era pesante ed erano state chieste tutte le autorizzazioni. Evidentemente Expo non è sensibile al tema della disabilità».
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