La Polizia italiana non è in grado di gestire questo esodo. La denuncia del sindacato di Polizia Consap che chiede l’intervento immediato dei caschi blu dell’Onu e della Croce rossa internazionale.
"Dobbiamo essere onesti con noi stessi e anche con gli altri. La Polizia italiana, e in generale le forze dell’ordine italiane, ma anche il sistema sanitario nazionalenon sono in grado di gestire ed affrontare un esodo biblico di questa portata. Una indagine della Squadra mobile di Palermo ha evidenziato una tremenda realtà: sarebbero circa un milione i disperati che dalla Libia sarebbero già pronti a venire in Europa (ma gli sbarchi iniziali sono quasi tutti in Sicilia) nel prossimo futuro. Un esodo di questa portata, con tempi così ristretti, non è mai avvenuto nella storia dell’umanità, tranne con la fuga dall’Egitto degli Ebrei! E se sui 300 mila arrivati fino ad ora, di 100 mila abbiamo perse le tracce, immaginate cosa potrebbe succedere con numeri maggiori! E dietro questo esodo c’è una criminalità organizzata, fortemente radicata anche in Italia, che lucra tantissimo con questo Eldorado dei profughi.
Il sistema di sicurezza italiano non è assolutamente in grado di gestire un evento di questo tipo. Non abbiamo mezzi (non tutti i poliziotti impegnati nell’accoglienza e nell’accompagnamento degli immigrati sono stati ancora dotati di tuta, guanti e mascherine adatte!!) e uomini per gestire l’ordinario, figuratevi se siamo in grado di gestire lo straordinario, e poi uno extra-ordinario gigantesco come questo. Allo stesso modo il sistema sanitario e in generale i servizi territoriali italiani non sono in grado di sostenere un urto tale. Gli immigrati, e lo sappiamo tutti,possono essere involontari portatori di malattie infettive. Basti pensare quello che è successo a Palermo la settimana scorsa, quando sono arrivati quasi un centinaio di migranti affetti da scabbia (che non è una malattia grave o mortale, ma è fortemente infettiva e tutt’altro che piacevole). Ebbene alcune di queste persone malate se ne sono partite in treno verso il nord, mentre un altro gruppo, tra i quali almeno una dozzina con la scabbia è rimasto a dormire per tre giorni sotto i portici della Stazione centrale.
Per questo motivo, se non si possono ipotizzare soluzioni politiche a breve scadenza e l’Unione Europea appare fredda verso il problema, la Consap chiede l’intervento immediato dei Caschi blu dell’Onu e della Croce rossa internazionale, a maggior ragione in Sicilia che è la terra naturale per la prima accoglienza. E non è una provocazione, ma la presa di coscienza di una tragedia che si sta consumando!
Anche se non c’è nessuno che spara, qui siamo in un teatro di guerra vero e proprio. Di poveri cristi morti ce ne sono stati tantissimi, la criminalità organizzata è all’opera e mi sembra pure, dopo l’episodio della strage dei cristiani sul barcone nel canale di Sicilia e i massacri dei cristiani in Libia, che ci sia anche una guerra di religione in corso." Igor Gelarda, Dirigente Nazionale Consap
Il sistema di sicurezza italiano non è assolutamente in grado di gestire un evento di questo tipo. Non abbiamo mezzi (non tutti i poliziotti impegnati nell’accoglienza e nell’accompagnamento degli immigrati sono stati ancora dotati di tuta, guanti e mascherine adatte!!) e uomini per gestire l’ordinario, figuratevi se siamo in grado di gestire lo straordinario, e poi uno extra-ordinario gigantesco come questo. Allo stesso modo il sistema sanitario e in generale i servizi territoriali italiani non sono in grado di sostenere un urto tale. Gli immigrati, e lo sappiamo tutti,possono essere involontari portatori di malattie infettive. Basti pensare quello che è successo a Palermo la settimana scorsa, quando sono arrivati quasi un centinaio di migranti affetti da scabbia (che non è una malattia grave o mortale, ma è fortemente infettiva e tutt’altro che piacevole). Ebbene alcune di queste persone malate se ne sono partite in treno verso il nord, mentre un altro gruppo, tra i quali almeno una dozzina con la scabbia è rimasto a dormire per tre giorni sotto i portici della Stazione centrale.
Per questo motivo, se non si possono ipotizzare soluzioni politiche a breve scadenza e l’Unione Europea appare fredda verso il problema, la Consap chiede l’intervento immediato dei Caschi blu dell’Onu e della Croce rossa internazionale, a maggior ragione in Sicilia che è la terra naturale per la prima accoglienza. E non è una provocazione, ma la presa di coscienza di una tragedia che si sta consumando!
Anche se non c’è nessuno che spara, qui siamo in un teatro di guerra vero e proprio. Di poveri cristi morti ce ne sono stati tantissimi, la criminalità organizzata è all’opera e mi sembra pure, dopo l’episodio della strage dei cristiani sul barcone nel canale di Sicilia e i massacri dei cristiani in Libia, che ci sia anche una guerra di religione in corso." Igor Gelarda, Dirigente Nazionale Consap
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