In manette su richiesta della Procura di Firenze lo storico manager che ha attraversato tutti i governi dal 2001 a oggi. Quattro arresti, fra cui il presidente di Centostazioni (gruppo Fs). 51 gli indagati. L'inchiesta partita dal nodo fiorentino dell'Alta velocità, ma nel mirino ci sono le Grandi opere, compresa Expo. "Articolato sistema corruttivo"
Agli indagati, 51 in tutto, vengono contestati i reati di corruzione, induzione indebita, turbata libertà degli incanti ed altri delitti contro la Pubblica amministrazione. Le perquisizioni hanno toccato gli uffici di diverse società, tra cui Rfi (Rete Ferroviaria Italiana, controllata da Ferrovie dello Stato) e Anas international Enterprise. In primo piano nell’indagine, i rapporti tra Incalza e l’imprenditore Perotti, a cui sarebbero state affidate nel tempo la progettazione e la direzione dei lavori di diverse grandi opere in ambito autostradale e ferroviario, dietro compenso. Al centro del sistema, la Green Field di Perotti, dove, ha spiegato Creazzo, Incalza aveva “un coinvolgimento diretto” come socio di fatto. La Green Field, secondo l’accusa, otteneva sistematicamente la direzione lavori, garantendosi un guadagno dall’1 al 3% degli importi, ha spiegato in conferenza stampa il procuratore capo Giuseppe Creazzo, su appalti per un valore complessivo di 25 miliardi in diversi anni. “La direzione dei lavori veniva affidata all’ingegner Stefano Perotti per un accordo illecito”, ha spiegato Creazzo. “Perotti affidava consulenze retribuite a Incalza”. Dall’indagine “è emerso altresì come l’ingegner Stefano Perotti abbia influito illecitamente sulla aggiudicazione dei lavori di realizzazione del cosiddetto Palazzo Italia Expo”. Incalza è stato un superburocrate delle Infrastrutture......Esordì nel 2001 come capo della segreteria tecnica di Pietro Lunardi nel secondo governo Berlusconi, poi nei 14 anni successivi ha “servito” Antonio Di Pietro (governo Prodi). Fu quindi Altero Matteoli (ancora con Berlusconi) a promuoverlo capo struttura di missione, con la successiva conferma di Corrado Passera (Monti), Lupi (governo Letta) e di nuovi Lupi (governo Renzi). Poi l’addio in sordina nel gennaio scorso, mantenendo comunque un ruolo di superconsulente. Nella sua trentennale carriera, Incalza è stato indagato ben 14 volte, uscendone però sempre indenne. Il suo nome ricorre nelle carte delle principali inchieste sulla corruzione nelle grandi opere, da Mose a Expo passando per la “cricca” di Anemone e Balducci. Cosa che non ha fermato la sua carriera in seno al ministero oggi delle Infrastrutture......Ercole Incalza, storico dirigente del ministero dei Lavori pubblici, è stato arrestato su richiesta della procura di Firenze. Quattro persone sono finite in carcere mentre sono in corso oltre 100 perquisizioni: oltre a Incalza, l’imprenditore Stefano Perotti, il presidente di Centostazioni spa (Gruppo Fs) Francesco Cavallo e Sandro Pacella, collaboratore di Incalza. L’operazione è condotta dai carabinieri del Ros. Nel mirino la gestione illecita degli appalti delle cosiddette Grandi opere. Tra i lavori coinvolti, le principali nuove tratte ferroviarie italia, il Palazzo Italia di Expo, l’autostrada Orte-Mestre.
Tutte le principali Grandi opere – in particolare gli appalti relativi alla Tav ed anche alcuni riguardanti l’Expo, ma non solo – sarebbero state oggetto dell’”articolato sistema corruttivo che coinvolgeva dirigenti pubblici, società aggiudicatarie degli appalti ed imprese esecutrici dei lavori”. Le indagini sono coordinate dalla procura di Firenze, perché – sempre secondo quanto è stato possibile apprendere – tutto è partito dagli appalti per l’Alta velocità nel nodo fiorentino e per il sotto-attraversamento della città. Da lì l’inchiesta si è allargata a tutte le più importanti tratte dell’Alta velocità del centro-nord Italia e a una lunga serie di appalti relativi ad altri Grandi Opere, compresi alcuni relativi all’Expo.-----
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