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sabato 28 febbraio 2015

Il Pd Torino prende le distanze... " Da se stesso"...!

Il Pd prende le distanze. Da se stesso

Pubblicato Sabato 28 Febbraio 2015, ore 21,14

Scoppia la polemica dopo i gazebo allestiti a Torino: “Fassino non esce benissimo” dai 500 questionari distribuiti in città. Vertici del partito irritati. Per il segretario provinciale Morri è una iniziativa “ostile e sleale”. Gli assessori litigano su facebook

Che i gazebo di oggi fossero vissuti con un certo fastidio ai piani alti del Pd era cosa risaputa, ma certo le ultime prese di posizione, sui social network e non solo, danno l’idea della tensione che aleggia in un partito in cui ogni pretesto è buono per litigare e dividersi. Un solco netto divide i vertici di via Masserano da quella pattuglia di dirigenti e amministratori che oggi sono scesi in strada con l'intenzione di “accorciare le distanze” tra i torinesi e l’amministrazione comunale di Torino. Alle foto dei protagonisti sorridenti ai banchetti hanno corrisposto mugugni e lunghe telefonate tra chi è stato tagliato fuori, a partire dal segretario stesso della Federazione torineseFabrizio Morri, che non ha celato la sua irritazione per una iniziativa che considera “ostile al partito e sleale” e che “per fortuna è stata un flop”.....


Diciotto i gazebo allestiti in tutta Torino, dove sono stati distribuiti i questionari con 15 domande per testare il livello di gradimento da parte dei cittadini sull'azione di governo dell’amministrazione comunale, a poco più di un anno dalle elezioni. Un’arma pericolosa, soprattutto per un sindaco,Piero Fassino, che tuttora registra grande difficoltà a entrare nelle corde dei torinesi. Al termine della giornata sono stati 510 i questionari compilati e a dar retta a chi ha dato una prima sbirciata “non è che Fassino ne esca benissimo”. Appunto. Ampiamente prevedibile. E così il nervosismo è salito con il passare delle ore.

A scuotere un tranquillo pomeriggio tra selfie e autocelebrazioni sui social dei promotori è arrivato un post del tesoriere regionale del Pd e assessore a Palazzo Civico Mimmo Mangone, secondo il quale “l’iniziativa sarebbe lodevole se i protagonisti fossero soggetti privi di ruoli; l'iniziativa è assolutamente ingiustificata se si pone fuori dal Pd e dagli ambiti di operatività dei ruoli svolti. Credo che la questione debba essere oggetto di apposita riflessione della segreteria/direzione provinciale. Innanzitutto per verificare se l'iniziativa si pone in concorrenza con il Pd o sta dentro l'azione politica del Pd e della giunta Fassino”. Fa nomi e cognomi, dal vicesegretario provinciale Daniele Valle al capogruppo in Sala Rossa Michele Paolino, passando per gli assessori Ilda CurtiClaudio Lubatti Enzo Lavolta, e i due membri della segreteria regionaleDavide Ricca (renziano) e Fabio Malagnino (civatiano), tutti tra glianimatori dell’iniziativa. Secondo spifferi provenienti da Palazzo Civico nei giorni scorsi Paolino si sarebbe addirittura sentito chiedere se ci tenesse a continuare a fare il capogruppo. Come dire: con simili comportamenti la fiducia potrebbe incrinarsi. Anche l’uso del simbolo è al centro della diatriba: “Qualcuno ha chiesto di legare il nome di questa iniziativa al Pd?” si chiede il consigliere comunale Luca Cassiani, visto l’ampio uso di bandiere fatto dai promotori. Ecco il tema: parliamo di una iniziativa di partito o no? Mimmo Carretta, della segreteria torinese e vicinissimo a Mauro Laus non ha dubbi: la risposta è no.

Si apre anche una faglia in giunta con l’assessore Curti che risponde a Mangone arrivando a sostenere che l’iniziativa non è “in concorrenza ma, se uno vuole leggerla senza polemiche, di supporto al Pd. Proprio in un momento di difficoltà (che mi permetto di dire non è dovuta né alle scie chimiche né al destino cinico e baro)”. E chi vuol capir capisca. O forse c'è chi ha ancora bisogno di ripetizioni, magari nel solito bar davanti a Palazzo Civico. La vicenda pare comunque preludere a imminenti regolamenti di conti interni, e c’è chi non esclude anche provvedimenti “drastici” nei confronti dei dirigenti del Pd promotori dell'iniziativa.

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